La passione e il pubblico, il trasporto e la voglia di godersi la Serie A: la Salernitana da oltre un secolo è riferimento per i tifosi di Salerno e non solo, una società che è cambiata nel corso degli anni e che assieme all’evoluzione del calcio ha visto modificare profondamente anche il logo e il simbolo della squadra. Scopriamo insieme le origini e tutti i passi in avanti (e i ritorni al passato) nella definizione dello stemma del club campano.

Logo Salernitana: dalla fondazione nel 1919 alla comparsa dell’ippocampo

La prima effigie della Unione Sportiva Salernitana sorta nel 1919 è stato un logo con una corona e con sotto tre grandi lettere a cascata: U, S ed S, acronimo della denominazione societaria. Il simbolo dell'ippocampo invece venne adottato nel 1949, quando apparve per la prima volta sulle magliette della squadra. La scelta del simbolo venne dal pittore e professore salernitano Gabriele D'Alma che ne disegnò una prima versione. Lo stemma non sempre è apparso sulle magliette di gioco: nella maggior parte dei casi serviva a rappresentare il logo della società (che ha variato forma diverse volte), ma non vi è traccia di esso fino alla fine degli anni 1970, quando comparve un cerchietto bianco con un ippocampo intero color granata al suo interno (stagione 1978-1979).

Logo Salernitana: la svolta del 1986 firmata Jack Lever

Anche per far fronte ai sempre più grandi costi di gestione a cui dovevano dar conto le società professionistiche di calcio, la Salernitana decise di commercializzare il suo marchio, e così nel 1986 il simbolo assunse una forma nuova. Il cambiamento di quell’anno arriva da Dallas e dal grafico americano Jack Lever, il quale decise di raffigurare un ippocampo disegnato solo nella sua parte superiore, bagnato dalle onde marine e sormontato da cinque bastioni volti a rievocare le fortificazioni longobarde e normanne. Alla destra dell'ippocampo era stata posta una piccola stella ad otto punte: un modo per ricordare il Follaro, antica moneta della Zecca di Salerno. Grazie a Jack Lever il marchio della Salernitana si lega così alla storia della città che rappresenta. Lo stesso ippocampo, pur se nel logo della squadra appare stilizzato, ha rappresentato l'antica ed illustre Scuola Medica Salernitana. Inizialmente lo stemma non veniva utilizzato sulle maglie ma per tutte le altre operazioni di marketing, come la copertina dei tagliandi degli abbonamenti. A partire dalla gara Salernitana-Padova 0-0 del 1990 lo stemma è sempre stato presente sulle magliette della Salernitana, inizialmente rinchiuso in un quadrato e senza la scritta "Salernitana", fino al 1995-96, stagione in cui il marchio viene incorniciato da un quadrato con bordi dorati. Tali bordi, dalla stagione seguente, seguiranno poi la forma delle onde sottostanti. Questo simbolo è sempre stato posto sul lato sinistro della maglietta, fino al 1997-1998 in cui fu spostato a sinistra, e nel 1998-1999 in cui venne posizionato in alto al centro.

Il cambio del 1999, con la comparsa del nuovo ippocampo di Aliberti

Nel torneo di Serie B 1999-2000 il logo della Salernitana cambia leggermente: non vi è più la torre, ma uno scudetto granata che racchiude l'ippocampo e il Follaro, con sotto l'anno di fondazione 1919. Questo stemma fu utilizzato fino al 2005, anno in cui la Salernitana Sport venne esclusa dai campionati FIGC. Dall'estate del 2005 all'estate del 2009 invece la Salernitana, rinata grazie al Lodo Petrucci in seguito alla radiazione dal professionismo (e al successivo fallimento) della precedente Salernitana Sport, ha provvisoriamente adottato un differente stemma societario privo dell'ippocampo poiché non aveva ancora acquisito i beni immateriali della precedente società. Adottò la nomenclatura di "Salernitana 1919" ed il colore granata sulle maglie di gioco, e per tale motivo in seguito a una denuncia esposta dall'ex presidente Aniello Aliberti nel 2005, la Salernitana il 15 giugno 2011 viene condannata dal tribunale di Napoli a pagare circa 3.5 milioni di euro di risarcimento danni alla curatela fallimentare della Salernitana Sport per l'uso illegittimo di marchi e brevetti.

Una volta acquistati i beni immateriali presso il tribunale fallimentare di Salerno da parte della Energy Power (società facente capo all'allora presidente della Salernitana Calcio), la squadra campana ha potuto riutilizzare il suo storico emblema in comodato d'uso, nella versione più recente: lo scudetto del 1999. I marchi e i brevetti della Salernitana Sport sono dunque dal 2009 di proprietà della Energy Power ed è dal 7 luglio 2012 che sono stati concessi in affitto al Salerno Calcio. Si arriva così all’ultimo esperimento, quello della stagione di Serie D 2011-2012, in cui la società rifondata da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma, non disponendo delle dovute autorizzazioni legali utili ad utilizzare la nomenclatura di 'Salernitana' e del marchio dell'ippocampo, rinasce sotto il nome di Salerno Calcio e come simbolo utilizza lo Stemma di Salerno nella versione in vigore fino al 2011 realizzata da Salerno Associati.

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