La storia si fa sul campo, non solo sui libri o accumulando decenni di anzianità: lo sa bene la “Samp”, che pur essendo nata soltanto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale resta una delle squadre più rappresentative del calcio italiano. Fondato nel 1946, il club genovese è frutto dell’unione della Sampierdarenese e dell’Andrea Doria - società storiche (che esistevano già da decenni) e che scelsero di sommare le proprie forze, i nomi e i colori sociali. È da lì che viene fuori il nome Sampdoria, mix che ben rappresenta le due entità separate che c’erano prima ed è da quella voglia di mantenere intatta la storia precedente che è nata una delle maglie più iconiche del calcio mondiale - fusione cromatica delle divise bianco, rosso e nere della Sampierdarenese e del bianco e blu dell’Andrea Doria. Blucerchiato, termine diventato da subito identificativo di una storia unica. Di richiami alla città di Genova poi ce ne sono un bel po’, a partire dal logo e dal simbolo di una squadra che ben si unisce a una città unica nel suo genere come quella ligure.

La storia di “Baciccia” - il pescatore diventato simbolo della Samp

Tra i principali simboli dell'identità sampdoriana (forse il più noto non solo dei genovesi, ma dell’intero calcio italiano) c’è il volto di un tipico pescatore della città, stilizzato con barba, un caratteristico berretto, pipa e capelli al vento: tale figura è nota, in dialetto genovese, come il Baciccia - diminutivo di Giovanni Battista ("Gio Batta" nella parlata cittadina) - e a Genova ha lo stesso valore di "Balilla", ovvero il nomignolo del patriota cittadino Giovan Battista Perasso che nel 1746, con il suo “Che l’inse?” (“Devo cominciare?”, traducendo l’accezione dialettale), ha dato il via alla rivolta popolare contro le truppe occupanti dell'Impero asburgico. Non solo: è chiamata Baciccia una delle storiche maschere del teatro genovese di marionette, rappresentante un gioviale popolano. Insomma: Genova e il Baciccia sono una cosa sola.

Il volto del marinaio è riportato tramite una semplice silhouette di colore nero, e utilizzato dal club sia a sé stante che all'interno dello stemma societario. In quest'ultimo caso, l'elemento grafico si compone del Baciccia inserito all'interno di una sbarra blucerchiata; il tutto è racchiuso in uno scudo francese antico di colore bianco e bordato di nero. Da notare come la presenza della pipa ha dato adito, in tempi recenti, a controversie: nel 2009 il centro anti-tabacco dell'azienda sanitaria locale di Genova, tramite il suo direttore, chiese alla dirigenza doriana se fosse possibile rimuoverla, parlando di quello che poteva diventare un cattivo esempio dato alle giovani generazioni; l'allora presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, declinò la richiesta, rispondendo che l'oggetto era messo lì a scopo puramente ornamentale, in quanto spento.

Lo stemma riconoscibile e stilizzato della Sampdoria non gode di un posizionamento fisso sopra le divise della squadra nel corso degli anni, cucito in maniera alternativa sia sul petto che sulle maniche. La bellezza dei colori, del mix unico nel suo genere e del legame storico con la città hanno portato più volte diverse riviste specializzate a inserire la Sampdoria e il suo logo tra quelli più belli della storia del calcio mondiale - rendendo così il “Baciccia” un logo apprezzato a livello internazionale.

L'altro simbolo invece indissolubilmente legato alla casacca sampdoriana è lo scudo di San Giorgio che campeggia proprio sopra al cuore, esaltato dalla fascia blucerchiata che ne fa da sfondo. Lo scudo bianco con croce rossa — che già faceva bella mostra di sé sulla maglia dell'Andrea Doria e ripreso poi dopo la fusione del 1946 — è a sua volta presente nello stemma comunale di Genova, e fa tradizionalmente parte dell'araldica cittadina poiché mutuato dalle insegne della storica repubblica marinara. Uno stemma che non manca mai sulle maglie della squadra doriana, soprattutto su quelle usate in trasferta (dalle quali spesso e volentieri il “Baciccia” viene rimosso). Uno scudo insomma che ben racconta la storia della Sampdoria.

Il logo della Sampdoria nella cultura musicale contemporanea

Un’immagine che funziona bene anche nel mondo contemporaneo dei social, legandolo anche a band musicali di primissimo livello. È quanto accaduto con Bands FC, che ha pubblicato il logo come fosse lo stemma di un gruppo - associandolo addirittura ai Gorillaz. Il musicista indossa la maglia blucerchiata che, al posto del classico logo del Doria, sul petto porta il simbolo della fusione tra la band e la squadra di calcio genovese. Come sponsor, “Feel Good Inc”: altro pezzo storico della band britannica. Sullo sfondo, un angolo bellissimo, uno scorcio di Marassi.

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