La Formula 1 riaccende i motori dopo una settimana di pausa dopo il back-to-back in Inghilterra –Austria per concludere un infuocato mese di luglio e iniziare la seconda metà di stagione. Questo fine settimana la F1 farà tappa a Le Castellet, in Francia, prima di approdare in Ungheria prima della pausa estiva. Nell’ultimo appuntamento in Austria, la Ferrari ha ottenuto la sua seconda vittoria consecutiva e Charles Leclerc ha ritrovato il successo che mancava dall’Australia. Un risultato schiacciante dal punto di vista della performance, mentre a preoccupare è l’affidabilità visto il ritiro di Carlos Sainz.

Come arrivano scuderie e piloti al GP di Francia

La prova della Ferrari in Austria lascia ben sperare per questo weekend. La F1-75 è stata in grado di gestire al meglio le gomme a Spielberg al contrario della Red Bull. L’usura degli pneumatici al Paul Ricard fu un incubo per la Ferrari nel 2021 (fu infatti l’unica pista in cui la squadra raccolse zero punti l’anno scorso), mentre quest’anno potrebbe essere un punto di forza. Al contrario, la Red Bull ha sofferto maggiormente in quest’ottica in Austria. Perciò è ragionevole dire che Leclerc e la Ferrari partano con i favori del pronostico. Non è ovviamente da sottovalutare Verstappen, saldamente in testa al campionato e pronto a riscattarsi. Per il ruolo di outsider Sainz sembra essere in un miglior stato di forma rispetto a Perez, ma occhio ad eventuali penalità per lo spagnolo dopo i problemi alla Power Unit in Austria.

Ancora un’incognita la Mercedes. Dopo i progressi di Silverstone, un weekend tutt’altro che pulito non ci permette di trarre conclusioni sul miglioramento del team di Brackley. Annotiamo ancora un’affidabilità invidiabile e un Lewis Hamilton sempre più in forma. L’inglese è al suo terzo podio consecutivo e con i passi avanti della W13 anche lui si sente sempre più a suo agio, nonostante l’incidente in qualifica.

A centro gruppo le gerarchie sono ancora poco chiare. Alpine è in grande spolvero ed è certamente il team più costante in testa al midfield nelle ultime gare. Ocon riesce sempre a massimizzare il risultato, mentre Alonso è anche più competitivo del francese ma tra problemi tecnici ed imperfezioni della squadra non riesce a raccogliere quanto meriterebbe. In palla anche la Haas, reduce da due gare consecutive con le due vetture in zona punti. Nel miglior momento della sua carriera c’è Mick Schumacher, che dopo i primi punti a Silverstone ha ottenuto un ottimo sesto posto tra le colline della Stiria.

In fase calante McLaren e Alfa Romeo, mentre continuano a navigare nelle retrovie AlphaTauri, Aston Martin e Williams. Il team di Faenza non ha mai dimostrato di potersela giocare ad eccezione del GP di Baku e anche Gasly non riesce a mantenere il rendimento del 2021, al contrario di Tsunoda che manifesta segnali di crescita nonostante qualche battuta d’arresto (il contatto proprio con il compagno di squadra a Silverstone). Aston Martin continua a faticare in qualifica nonostante gli innumerevoli aggiornamenti. L’AMR22 è una macchina che in gara si difende bene (complice un Vettel in buona forma) ma deve sistemare il giro secco per poter lottare per i punti. Albon prova a fare quel che può con la Williams che si è almeno avvicinata al resto del gruppo grazie alle novità portate in Gran Bretagna.

Storia e statistiche del GP di Francia

Il Gran Premio di Francia è giunto alla sua 62a edizione valevole per il mondiale di F1, 90a invece se consideriamo le gare precedenti alla creazione del campionato. La primissima gara risale infatti al 1906 a Le Mans, in un circuito radicalmente diverso rispetto a quello che oggi ospita la celebre 24 ore. L’esordio nel mondiale di F1 risale al 1950 con vittoria di Fangio su Alfa Romeo a Reims.

Nei primi due decenni si sono alternate Reims e Rouen con 12 e 5 edizioni rispettivamente, ad eccezione delle tre edizioni a Clermont-Ferrand e l’unica volta della F1 a Le Mans nel 1967 con vittoria di Jack Brabham. Nel 1971 c’è stato l’esordio del tracciato del Paul Ricard in alternanza con quello di Digione. Il Paul Ricard, dopo sei edizioni, ha lasciato spazio al tracciato di Magny-Cours, in calendario dal 1991 al 2008. Proprio il Paul Ricard ha riportato la Francia in calendario nel mondiale nel 2018. Proprio a Le Castellet perse  la vita nel 1986 il pilota italiano Elio de Angelis durante una sessione di test privato.

Le due edizioni più iconiche del GP di Francia sono quelle del 1979 a Dijon e del 2004 a Magny-Cours. La gara del 1979 fu vinta da Jabouille su Renault ma a rubare la scena sono stati Arnoux e Villeneuve, protagonisti di uno storico ruota a ruota nei giri finali della gara. Ad avere la meglio fu il canadese della Ferrari. Nel 2004 invece, Schumacher riuscì a ottenere la vittoria puntando su una strategia di 4 soste per sconfiggere la Renault di Alonso che quel weekend sembrava superiore alla solitamente dominante F2004. L’edizione dello scorso anno vide Hamilton e Verstappen ancora protagonisti: l’olandese su una strategia a due soste riuscì a sorpassare l’inglese, che aveva puntato su un’unica sosta, proprio al penultimo giro.

Il pilota più vincente è Michael Schumacher con 8 vittorie davanti a Prost con 6 e Fangio e Mansell a 4. Nelle scuderie, la Ferrari comanda con 17 vittorie davanti alla Williams con 8. Nelle Pole Position il migliore è Fangio con 5 davanti a Clark e Schumacher con 4, mentre nei team ancora Ferrari con 17 e Williams con 10. Lewis Hamilton ha infine stabilito il record della pista nel 2019, prendendo la Pole Position in 1:28.319. Il record in gara appartiene invece a Sebastian Vettel su Ferrari nel 2019 in 1:32.740.

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