Quando si vuole andare alla ricerca del limite, dello sviluppo massimo della tecnologia applicata ai motori, della prestazione inarrivabile per resa, potenza e controlla, nulla è paragonabile alla Formula 1 - che dal 1950 incarna tutto ciò che cercano gli amanti delle quattro ruote. Una continua progressione e innovazione che di certo non può fare a meno di “premere sull’acceleratore” anche quando si guarda ai costi e ai soldi da spendere per mettere in piede una monoposto, veri e propri gioielli di ingegneria per i quali team di ingegneri e specialisti lavorano a tempo pieno, immaginando soluzioni che spesso diventano poi illuminanti per il mondo dell’automazione in generale. Progetti dai costi faraonici come vedremo, che vanno alla spasmodica ricerca della prestazione e che non possono lasciare davvero nulla al caso.

Dai materiali ai componenti, dal volante alle ruote, non c’è un singolo dettaglio delle monoposto di Formula 1 che non venga analizzato, studiato, ridefinito più volte e (ovviamente) lautamente pagato: un insieme di spese che porta dunque a chiedersi quale sia la soglia complessiva che viene raggiunta e che analizzeremo nel dettaglio nei prossimi paragrafi. Di sicuro non si può non tener conto del fatto che ogni team ha delle spese diverse, nonostante dal 2021 per aumentare la competitività la Formula 1 sia intervenuta a riguardo fissando quello che è stato definito come “budget cap”: per questa stagione si assesta attorno ai 140 milioni di dollari e rappresenta l’esborso massimo che tutti i team di Formula 1 devono rispettare per completare la produzione della propria monoposto. Da questo computo complessivo vengono tenuti fuori gli ingaggi dei piloti, dei tre membri più pagati della squadra e le spese di marketing, rendendo ancora più evidente l’idea di quanto sia costoso riuscire a completare la produzione di un prodotto in grado poi di competere in pista. Quindi? Quanto vale nel suo complesso? Andiamo a sviscerare un po’ di dati, dando alla fine anche un occhio ai casi in cui - malauguratamente - si è costretti a raccogliere i cocci di un gioiello che vale milioni di dollari dopo un incidente.

Costo di una macchina di Formula 1: componenti e materiali

Esaurita la lunga ma dovuta premessa, possiamo addentrarci nel portafogli delle scuderie e tentare di “dare i numeri”.

Una macchina di Formula 1 rappresenta un complessissimo gioiello tecnologico, formato da circa 14.500 componenti individuali, uniti insieme in modo opportuno rispettando regolamenti riguardanti dimensioni, peso e materiali utilizzati.

Partendo dal cuore della monoposto, il motore è la parte più costosa dell’intero pacchetto. Si stima che all’anno i team spendano per i propulsori un minimo di circa 16 milioni di dollari. Secondo le stime il costo di un’unica PU si aggira sui 5 milioni di dollari.

Dal cuore pulsante della vettura allo scheletro, il telaio. Composto da materiali compositi, il “chassis” delle moderne auto di Formula 1 è una monoscocca realizzata perlopiù in fibra di carbonio, materiale che rappresenta un ottimo compromesso tra leggerezza, resistenza e proprietà meccaniche. La creazione del corpo della monoposto può arrivare a costare poco più di 1 milione di dollari.

Spostandoci sul retro della vettura ecco il sistema di trasmissione. Il prezzo di una scatola del cambio può facilmente aggirarsi tra i 500.000 ed il milione di dollari. Collegato ed estremamente importante è il sistema idraulico che con componenti come brake-by-wire e frizione - può arrivare a costare sui 170.000 dollari.

Passando in rassegna le componenti di una monoposto d’élite come quelle di Formula 1, spiccano successivamente – in termini di spese – l’alettone anteriore e quello posteriore con annesso sistema DRS. Le stime quantificano il costo di una singola ala anteriore tra i 150.000 e i 200.000 dollari. Le spese per questo elemento possono facilmente lievitare esponenzialmente, considerando la facilità dell’avantreno di essere coinvolta in incidenti e duelli corpo a corpo.

Sorella dell’ala anteriore è la posteriore. Il prezzo è simile: circa 100/150 mila dollari ad unità.

In una macchina del Circus di cruciale importanza è il fondo, che nella stagione alle porte è destinato ad avere un ruolo sempre più centrale. Unito al prezzo dei bargeboard laterali, il costo di un fondo piatto può aggirarsi, secondo le stime, intorno ai 150.000/200.000 dollari statunitensi. Rovinarlo non è poi così difficile, è talvolta sufficiente un’uscita di pista o un cordolo più impervio.

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Costo di una macchina di Formula 1: volante, sospensioni e prenumatici

Nella Formula 1 odierna un pezzo che si è particolarmente evoluto è anche il volante. Non solo utile alla primaria funzione dello sterzo, il volante delle monoposto attuali è un vero e proprio computer di bordo, con il quale il pilota può svolgere innumerevoli operazioni, dalla calibrazione della frenata al cambiamento di mappatura del motore. Realizzarlo, a causa della complessa elettronica, costa al team circa 50.000 dollari.

Onorevoli di menzione sono inoltre le sospensioni: si stima che possano costare tra i 100 ed i 150 mila dollari.

Per concludere il tour di una monoposto di Formula 1 citiamo l’halo e gli pneumatici. Il sistema Halo, prodotto degli sforzi FIA in termini di sicurezza, è stato implementato per la prima volta nelle vetture del 2018. Si è rivelato sovente di speciale importanza in diversi incidenti: deve sopportare nel suo complesso, per 5 secondi e senza flettersi eccessivamente, un peso verticale corrispondente a 12 tonnellate, la massa di 2 elefanti africani. Il suo costo è di circa 17.000 dollari.

Infine ecco gli pneumatici: per ogni treno il loro costo è di circa 2000 dollari. Il prezzo non sembra così esorbitante: per cambiare il punto di vista basta però pensare che ogni team utilizza 20 set ogni weekend. Moltiplicato per il numero di gran premi (23 nel 2022), la spesa può raggiungere i 900.000 dollari a stagione.

In totale, secondo alcune stime, il costo di una singola monoposto potrebbe aggirarsi intorno agli 8 milioni di dollari.

Costo di una macchina di Formula 1: danni in gara

Per chiudere, una menzione speciale la meritano i costi aggiuntivi. Tali spese possono essere davvero imponenti a seguito di alcuni incidenti, e possono diventare difficilmente sostenibili per i team più modesti. Per dare alcuni numeri, nell’intero arco del 2021, Mick Schumacher è il pilota che ha apportato i maggiori danni al proprio team in termini di spese: oltre 5 milioni di dollari sono i soldi spesi dalla Haas per il tedesco. Emblematico l’incidente a Monaco che è costato alla scuderia americana circa 1.300.000 dollari.

A completare il podio sono Charles Leclerc e Max Verstappen, entrambi con circa 4.500.000 dollari di danni a testa.

In questa speciale classifica merita di essere evidenziato l’incidente di Imola 2021 tra Russell e Bottas. Nell’occasione i danni subiti da Mercedes si sono assestati sui 2.2 milioni di dollari, praticamente la metà di quanto subito da Leclerc e Verstappen.

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