Tre volte medaglia d’oro ai campionati europei di karate, quattro se consideriamo anche il trionfo di Brema nel 2014. Sara Cardin si racconta ai nostri microfoni con gentilezza ed umiltà uniche, quasi come se questi successi non li avesse mai vissuti. Non la vedremo ad una delle prossime competizioni più importanti di quest’anno, per cui il suo nome non figurerà tra le scommesse online*.

Di certo i successi non l’hanno cambiata, anche perché il viaggio nel mondo del karate per Sara inizia da lontanissimo e nel corso degli anni si sono moltiplicati insegnamenti e lezioni di vita. Le chiediamo proprio di raccontarci come tutto è iniziato e soprattutto come sia riuscita a vincere così in fretta: tutto merito di un talento cristallino che però Sara ha saputo anche coltivare alla grande, insieme a tutto il suo team.

Un’abilità che non tutte nel mondo del karate possono vantare, tant’è che anche quando le chiediamo di indicarci qualche “stella” del futuro di questo sport, ci risponde con un augurio sincero a tutte le future karateka, pur senza fare nomi.

Nel suo futuro invece c’è e ci sarà sempre lo sport, come lei stessa tiene a sottolineare in risposta alla nostra specifica domanda, spiegandoci semplicemente che non ha “intenzione di abbandonare una vita intera di sacrifici”. Nonostante ciò, in tutto ci vuole “equilibrio” ed un pensiero andrà anche alla Sara donna, oltre che alla Sara atleta.

Lo stesso equilibrio che nel corso della sua carriera ha saputo e dovuto trovare anche nei momenti difficili. Le chiediamo ad esempio del suo rapporto con le sconfitte che è “brutto” ma che allo stesso tempo ha saputo dare nuovi insegnamenti anche nella sofferenza; è questo sicuramente un messaggio condiviso dagli sportivi top, come magari Marvin Vettori che Sara conosce e di cui riconosce il talento, pur restando fedelissima al karate!

Insomma, i temi sono diversi e noi abbiamo cercato di affrontarli tutti nel profondo, ringraziando Sara Cardin per averci dato una grandissima lezione di sport e non solo.

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