È una settimana storica per la MLB, che sabato e domenica metterà in scena allo Stadio Olimpico di Londra le prime due partite di regular season sul suolo europeo. Due partite non tra squadre qualunque: Boston Red Sox e New York Yankees, ovvero la rivalità più intensa del baseball mondiale, così come l’anno prossimo toccherà a Chicago Cubs e St.Louis Cardinals, altra sfida sulla quale corrono sempre tante emozioni. Ci sarà il tutto esaurito per entrambe le gare (sabato alle 19 italiane, domenica alle 16), purtroppo senza copertura televisiva in italiano, che sarebbe stata perfetta per descrivere l’ambiente. Prevedibile un pubblico vario e variopinto proveniente da tutta Europa, un po’ come succede per le partite di regular season della NFL che a Londra si giocano ormai dal 2007: orribile usare certe frasi retoriche, ma sarà prima di tutto una festa del baseball, con un alto numero di spettatori che indosserà prima di tutto la casacca della propria squadra del cuore, ma il caso - in realtà caso non è - vuole che Red Sox e Yankees siano le franchigie con il maggior numero di tifosi in giro per il mondo e dunque saranno loro in maggioranza sugli spalti, magari dopo aver cercato di catturare uno degli ultimi biglietti rimasti. Perché sì, tutto esaurito, nel senso che i tagliandi sono stati venduti tutti nel giro di poche ore, ormai mesi fa, ma moltissimi sono finiti in realtà a gente che voleva solo rivenderli, e negli ultimi giorni sui siti di bagarinaggio legalizzato c’era di tutto, e non a prezzi modici. Sarà interessante e bizzarro vedere il baseball in un ambiente del tutto anomalo, perché al di là delle lontane radici comuni con il cricket - di cui sta andando in scena proprio in questi giorni la Coppa del Mondo proprio nel Regno Unito - si tratta di un debutto totale e in un impianto che dopo i Giochi del 2012 non ha in realtà dato a nessuno sport ospitato una visuale e una comodità concreti, come dimostra il malcontento di molti tifosi del West Ham United, che ci gioca dal 2016, per la visibilità dagli spalti e la difficoltà a creare atmosfera. Problema - il secondo - che ovviamente non si pone per il baseball, con i suoi ritmi e ambientazioni e i suoi strappi, in occasione di gesti tecnici particolari. Come i fuoricampo: e attenzione, perché gli Yankees arrivano a Londra (domani, partendo come i Red Sox subito dopo la gara pomeridiana di oggi) portandosi addosso il record di partite consecutive con almeno uno di quelli che nelle loro telecronache Faso e Sal Varriale chiamavano ‘pepitoni’. Battendone uno nella vittoria per 4-3 su Toronto, martedì sera, New York è arrivata a 28 gare di fila, nuovo record che supera quello dei Texas Rangers, 27 una dopo l’altra tra l’11 agosto e il 9 settembre del 2002, protagonista tra l’altro Alex Rodriguez che poi avrebbe firmato proprio con gli Yankees. Il fuoricampo del record è tra l’altro arrivato subito, al sesto lancio della partita, battuto dal leadoff DJ LeMahieu, imitato poi da Aaron Judge, Gleyber Torres ed Edwin Encarnacion, arrivato da pochi giorni da Seattle. In totale, NY ha avuto 51 fuoricampo da 14 giocatori diversi in queste 28 partite, la metà delle quali caratterizzate da almeno due pepitoni. Sono 132 quelli totali della squadra, quarta nella MLB dopo i miracolosi Minnesota Twins di cui abbiamo già parlato (149!), i Seattle Mariners (145, 23 dei quali forniti da Encarnacion) e i Milwaukee Brewers (136). Le due partite di Londra saranno formalmente giocate con i Red Sox come squadra di casa, ma entrambe le squadre giocheranno con la maglia abituale, e si tratterà comunque di partite importanti a prescindere: Boston è a sei partite (=vittorie) di distanza dai rivali nella American League East e ogni gara di questa rivalità, che nel 2019 si dipana su 19 sfide, può ovviamente valere doppio. Con tutto questo, attenzione: giudizio personale quindi sindacabile, ma le partite NFL a Londra hanno un sapore promozionale fortissimo ma un sapore molto inferiore a quelle giocate nella patria di origine, per via del contorno, del paesaggio urbano e di tutto il resto, e la speranza è che il baseball, nella sua ansia di espansione, non esageri e non si snaturi. Anche se due partite su 2430 della regular season sono davvero poche, e non tali da causare chissà quali modifiche all’ordine e alla tradizione.

Il caso Josh Bell. O meglio, nessun caso: ma il prima base dei Pittsburgh Pirates, che hanno un bilancio di 36-41 e pressoché zero speranze di playoff, sta facendo qualcosa di inatteso sul fronte offensivo. È il migliore di tutta la MLB per punti battuti a casa, 66 al conteggio di mercoledì, oltre ad essere il migliore della sua squadra per fuoricampo con 20, ma lì la concorrenza non è che sia granché. Colpisce però l’andamento di Bell nell’ultimo triennio: 26 fuoricampo nel 2017, 12 lo scorso anno e l’idea di un calo senza sosta. E invece in questo 2019 Bell aveva superato il numero di pepitoni del 2018 in sole 188 presenze nel box di battuta, e un’analisi del grandioso sito FanGraphs ha dimostrato che quello che Bell ha fatto in questi mesi è fissare una volta per tutte una stance (cioé una posizione di battuta) costante, invece di variare di lanciatore in lanciatore, e questa modifica gli ha permesso di concentrare pensiero ed energie e scatenare tutta la potenza che ha, con i suoi 1,90 di statura e 104 chili di peso. Elementi che fanno pensare che su Bell, e sulla sua produzione offensiva, si possa stare abbastanza sicuri fino alla fine.

Solo per la giornata di mercoledì e giovedì, esattamente per 28 ore tra le 18 italiane di oggi e le 22 di domani, si possono votare i titolari all’All-Star Game: bisogna andare su https://www.mlb.com/news/all-star-ballot-starters-election-vote e seguire le istruzioni. Come molti sanno, gli All-Star Game dello sport americano (e non solo) hanno un’importanza agonistica molto relativa, ma il coinvolgimento totale degli appassionati dà loro un senso. Forse

FENOMENI. In aggiunta a quanto detto la scorsa settimana sui Los Angeles Dodgers, dominatori della National League ma inaffidabili, per… prove precedenti, finché non vinceranno davvero la World Series, bisogna aggiungere un ulteriore dettaglio: domenica sera, grazie al fuoricampo da tre punti di Will Smith, con due eliminati, contro Colorado, i Dodgers sono diventati la prima squadra nella storia della MLB ad avere vinto tre partite consecutive con fuoricampo di un rookie. Il record era di due, ed era stato stabilito dai medesimi Dodgers… il giorno prima. Per dire.

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