Precisione, talento e velocità d’esecuzione. Atteggiamenti tipici e skill fondamentali quando si scende in pista per una gara di MotoGP. Ma non solo; nel corso dell’ultima stagione del motomondiale, noi de L’Insider abbiamo introdotto un nostro uomo all’interno dei box delle principali case motociclistiche per scoprire i segreti e tutto quello che succede nelle retrovie durante il weekend di gara, utili non solo agli appassionati di motori ma anche a chi si diletta nelle scommesse online* sulla MotoGP.

L’arrivo al Circuito

Che poi “weekend” proprio per niente anzi, le fasi di preparazione di una gara spesso iniziano dal mercoledì quando l’intero team giunge nel motodromo per allestire tutto quanto necessario. Sia chiaro, con “intero team” non intendiamo pilota e ingegneri, ma un gruppo numerosissimo di addetti ai lavori che a seconda di team privato o team factory oscilla tra le 30 e le 50 persone addirittura.

Niente male dunque, soprattutto se consideriamo che la maggior parte di esse risponderanno solo e soltanto agli ordini di una sola persona: l’ingegnere capo. Chiacchierando con alcuni team leader nel corso della stagione il nostro insider è riuscito a delineare quello che può essere a tutti gli effetti considerato il weekend (molto lungo) tipo: il mercoledì è per l’appunto il primo giorno di lavoro, durante il quale si costruisce la pit box e si preparano le moto per sottoporle alla routine di manutenzione. Spesso una delle due moto viene completamente smontata, per poi essere assemblata nuovamente con componenti tecniche nuove e aggiornamenti vari. Si arriva dunque al giovedì che è il giorno tradizionalmente destinato ad una serie di controlli dei sensori ed analisi dei dati.


Il ruolo dell’Ingegnere della Telemetria

Qui entra in gioco l’ingegnere della telemetria, il quale monitora il comportamento della moto in tempo reale attraverso le informazioni che giungono dai sensori per l’appunto. Il ruolo dell’ingegnere telemetrico è fondamentale non solo pre-gara ma anche durante. Bisogna pensare difatti che la mole di dati e informazioni che recepisce è immensa e simultanea per cui, la sua abilità sta nel saper identificare a quale componente fisico della moto può essere attribuito un calo di performance. Solo dopo l’attento controllo di quest’ultimo la moto viene accesa per la prima volta per controllare che anche in fase di accensione sia pronta.

Il ruolo dei meccanici

Queste operazioni verranno ripetute quotidianamente dal venerdì alla domenica di gara, accompagnate dal supporto dei meccanici che sono il braccio operativo a tutti gli effetti del team. A loro viene richiesta una conoscenza impeccabile delle componenti tecniche e specifiche della moto ma soprattutto velocità e forza fisiche. Alcune delle attività tipiche per un meccanico sono lo spurgo dei freni e della frizione (da fare ogni giorno), svuotare e pesare il serbatoio del gas per analizzare poi i vari consumi, oltre alla fase classica di montaggio e smontaggio della moto stessa, partendo ovviamente dagli penumatici.

Proprio questi ultimi sono tra gli elementi che più meritano attenzione in MotoGP. Pensate che soltanto prima della sessione di prove ufficiale vengono montate le cosiddette “ruote da gara”; prima di quel momento la moto viaggia sempre e costantemente su ruote “da trasporto” che quindi possono essere soggette ad usura. Diversamente uno pneumatico da gara va custodito calorosamente, fin troppo forse, se consideriamo che esistono delle custodie termiche specifiche che mantengono la temperatura delle gomme fissa intorno agli 80°, per renderla pronta all’uso.

L’importanza delle Gomme

Occhio a non sbagliare dunque, anche perché si rischierebbe di mandare su di giri il tecnico per le gomme. Ce n’è uno per ogni team, selezionato direttamente dalla casa fornitrice ufficiale degli pneumatici per la stagione di MotoGP. Il loro ruolo è quello di assistere l’intero team nella scelta delle gomme più adatta da utilizzare nel corso di ogni fase del weekend di gara. Abbiamo già sottolineato l’importanza della temperatura delle gomme, ma a questa va aggiunta anche la temperatura dell’asfalto della pista e soprattutto il layout, inteso come forma e direzione delle curve, e la compattezza della superficie. Quello che in gergo viene definito “grip”, ossia l’aderenza all’asfalto che, scopriamo, in caso di temperatura elevata dello pneumatico rischia di scivolare e curvare male; viceversa a temperature troppo basse la gomma perde la sua “presa” sull’asfalto, girando a vuoto e consumandosi velocemente.

Il ruolo dell’Ingegnere delle Sospensioni

A questo proposito entra in gioco l’ingegnere delle sospensioni, che ha il compito di regolare le forcelle (solo quella anteriore è composta da circa 300 parti), in modo da aumentare l’affidabilità, la stabilità e il comfort di guida della moto. Difatti il ruolo di quest’ultimo è quello di regolare molle, precarico, compressione ed estensione delle sospensioni, tutti elementi che stabiliscono la pressione che eserciterà la moto in frenata ed in accelerazione. Per intenderci una molla rigida darà molta stabilità in frenata ma allo stesso tempo renderà più ardue le pieghe in curva. Viceversa, con una molla meno rigida ci sarà grande libertà nelle curve ma si sarà più soggetti a perdite di aderenza, soprattutto in frenata.

L’ingegnere di pista: il riferimento del Pilota

Insomma, una serie di decisioni difficilissime da prendere, che possono cambiare l’esito della gara in un battito di ciglia; lo sanno bene i piloti che difatti scelgono di affidarsi ad un proprio ingegnere di pista con il quale coordinano tutta la messa a punto e le strategie di gara.

Solo dopo aver fatto tutti i test e le regolazioni possibili sulla moto, sono pronti a sfrecciare in pista alla ricerca del gradino più alto del podio!

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