Ultima settimana di regular season, con chiusura sabato sera. Un bene - iniziano i playoff! - o un male, visto che per tante squadre è finita e se ne riparlerà tra sei mesi?

Dipende, ovviamente. Chi arriva lanciato alla partenza della postseason non vede l’ora di tornare sul ghiaccio, per ovvi motivi: restare caldi e non sprecare l’impeto di una buona stagione. Nelle tre partite rimaste - per quasi tutte, ma Toronto, Winnipeg e Colorado ad esempio ne hanno quattro - c’è ad esempio da capire come stiano realmente i Tampa Bay Lightning, 8-2 nelle ultime dieci ma sconfitti da Washington sabato sera: con 122 punti hanno dominato la stagione e conquistato il primo posto assoluto già da due settimane, e l’accoppiamento attuale al turno iniziale dei playoff li vedrebbe affrontare Carolina che è sì un po’ spenta - 5-5 e sconfitta contro Pittsburgh domenica sera - ma molto pericolosa. Curiosamente, i Lightning chiudono la regular season con quattro trasferte di fila, partendo dal trittico canadese Ottawa-Montréal-Toronto, per poi approdare a Boston. Persa la possibilità di uguagliare il massimo punteggio di sempre della NHL (132 punti), Tampa Bay potrebbe sabato dare un’occhiata alla possibile avversaria del secondo turno. Sì, per chi non conosce la lega è necessaria una spiegazione: una volta creato il tabellone si va avanti senza variazioni, come invece accade nella NFL dove la migliore squadra incontra la peggiore, e dunque al momento il secondo turno vedrebbe Tampa Bay contro Boston oppure contro Toronto. Ovvero, prima contro… seconda o contro quinta, mentre squadre che hanno avuto una regular season inferiore avrebbero un percorso teoricamente meno facile. Non stupisce che un esperto come Greg Whyshynski, che scrive per ESPN, abbia preso in esame la situazione, portando anche l’esempio di una lega minore, la Southern Professional Hockey League, che la scorsa stagione addirittura permise alle prime tre della regular season di… scegliere le proprie avversarie per il primo turno. Se il pensiero immediato che vi è venuto è “ma in questo modo gli avversari vengono motivati ancora di più” siete in maggioranza, perché è successo esattamente così, e si tratta comunque di una scelta che difficilmente la NHL percorrerà mai.

Ad Est comunque Washington ha superato i 100 punti (sono 102), mentre è probabile che lo facciano presto anche gli Islanders, che ne hanno 99 e stanotte sfidano in casa Toronto prima di andare a Florida giovedì e a Washington sabato, un duello che potrebbe decidere il titolo della Metropolitan ma non l’accesso ai playoff, già certo per entrambe. Toronto ha 97 punti e al momento è terza nella Atlantic, a +5 da Montréal, in casa della quale però chiuderà la stagione sabato sera. Fosse davvero in palio un posto nei playoff potrebbe essere una delle partite dell’anno, ma lo sapremo solo due sere prima: i Canadiéns, con 92 punti, giocano domani contro Tampa Bay e proprio giovedì contro Washington, una serata in cui a contare potrebbero essere non solo le differenze tecniche ma anche la concentrazione, se i Caps ad esempio dovessero arrivare con i cinque punti di vantaggio sugli Islanders che darebbero loro la sicurezza del primo posto nella Metro. Come la scorsa settimana, anche in questa del resto ci sono situazioni di equilibrio: Pittsburgh (97 punti, due partite contro Detroit e una contro i Rangers) attualmente è terza nella Atlantic e potrebbe entrare ai playoff con questo status ma potrebbe anche non entrarci proprio, dato che alle sue spalle, nella division, Columbus ha 94 punti e Carolina 93: favorevoli ai Penguins ci sono le tre partite contro avversarie un po’ andate, mentre ognuna delle rivali ha almeno una di difficoltà maggiore. I Blue Jackets sono 7-2-1 nelle ultime dieci e ne hanno vinte cinque di fila, l’ultima con un bel 4-0 sul ghiaccio di Buffalo, ormai svanita da due settimane da qualsiasi speranza di playoff. 

Ad Ovest la situazione è più netta: le tre della Central e le tre della Pacific sono già ai playoff ma è chiaro che contano modo e posizione. Calgary è prima di conference, avendo oltretutto superato i 100 punti (è a 105), e dietro di lei ci sono in modo pressoché definitivo San José e Vegas, mentre nella Central può ribaltarsi tutto: Winnipeg guida con 94, appaiata però a Nashville, St.Louis segue a 92 e in zona Wild Card ci sono Dallas a 89 e Colorado a 85. Gli Stars in teoria possono arrivare a 95, mentre Colorado a 93 e dunque i texani hanno maggiori possibilità di entrare tra le prime tre. Per loro, in settimana, tre partite di difficoltà non esagerata: Phila (3-7-0 nelle ultime 10) in casa, Chicago (79 punti, ora fuori, 5-3-2) fuori e Minnesota (81 punti, male le ultime dieci con 3-6-1) in casa, sabato sera. Gli Avalanche hanno quattro partite: St.Louis fuori, Edmonton in casa, Winnipeg in casa e San José fuori, difficile dunque che possano prendere 8 punti e danneggiare chi sta davanti. Resta da segnalare Arizona. Sette punti dietro a Vegas, con tre partite da giocare, può solo approfittare di imprevedibili difficoltà di Dallas o Colorado. Imprevedibili, ma improbabili.

LA NOTIZIA DELLA SETTIMANA - Non è un evento che sconvolga le carte in vista dei playoff, anzi è la classica nota statistica che si tira fuori per riempire spazi di conversazione davanti alla macchinetta del caffé, ma con i due gol segnati sabato sera a Tampa Alex Ovechkin è diventato il terzo giocatore della storia ad avere almeno otto stagioni da 50 gol. Davanti a lui, con nove, solo Mike Bossy, l’ala destra canadese dei New York Islanders autore tra l’altro del gol della vittoria della Stanley Cup in due anni consecutivi (1982 e 1983), e Wayne Gretzky, 14 stagioni in NHL, uno dei più grandi della storia. Quello che conta in concreto è che Ovechkin sia in forma (anche) adesso, con i playoff in arrivo e la responsabilità non piccola di portare i Capitals al secondo successo consecutivo. Vista l’entità dei festeggiamenti del russo dodici mesi fa, ci sarebbe quasi da augurarselo, per vedere cosa potrà combinare questa volta.

 

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