Avete presente l’espressione ‘settimana decisiva’? Alessandro Milan, nella sua rassegna stampa su Radio24, l’ha spesso menzionata per mettere alla berlina, correttamente e doverosamente, i media che la utilizzano in ambito politico per ripetere a vanvera appuntamenti - come ‘la riforma delle regioni’ - che in realtà non arrivano mai, perché non c’è reale interesse a completarli. È così anche per la corsa verso i playoff? Sarà l’ennesima… settimana decisiva che vista a posteriori non si rivelerà tale?

Non è detto, perché sono tante le partite tra candidate, partite che dunque rappresentano una possibilità doppia. ‘Candidate’ sono quelle che sono già in posizione positiva e quelle che davvero sono costrette a dare peso ad ogni gara, per non restare definitivamente indietro. Prendiamo Minnesota, già protagonista di questo spazio la scorsa settimana, senza che - non sia mai!- il lettore venga colto dal sospetto che la simpatia di chi scrive per quella città e quel panorama sportivo stia condizionando le valutazioni. Allora, i Wild nelle ultime 10 partite hanno avuto 6-2-2, ovvero sei vittorie, due sconfitte in tempo normale e due in overtime. Sono secondi dietro a Dallas (74 punti contro 75) nella sezione Wild Card a ovest e dunque al momento sarebbero dentro, ma sono attesi da un’altra settimana… decisiva (indovinato!) tutta in casa: lunedì sera San José (seconda nella Pacific, 90 punti), giovedì sera Dallas e un weekend con le due newyorkesi, i Rangers sabato sera e gli Islanders domenica sera. Almeno due vittorie nel tempo regolamentare e Minnesota si darebbe una bella spinta, ma tutte le avversarie hanno qualcosa in ballo. Gli Sharks sono solo un punto dietro a Calgary nella Pacific, di Dallas si possono immaginare le motivazioni, i Rangers hanno una vaghissima probabilità di agganciare i playoff (sono a -11 da Columbus) e gli Islanders sono a -4 da Washington nella Metropolitan .Ta-ta-ta-ta e figuriamoci come sia possibile ipotizzare l’esito di queste partite. Poco ma sicuro, dovessimo sceglierne una da vedere dal vivo sarebbe proprio Wild-Stars all’Xcel Energy Center, un posticino che sorge non a Minneapolis ma a St.Paul - la cosiddetta città gemella, ed è per questo che la squadra MLB della zona si chiama Twins - ed ha di fronte un piccolo parco decorato con sculture di ghiaccio che non fanno fatica a restare intere per molti mesi, visto il freddo. Bisogna poi si considerare che Minneapolis, una delle capitali dell’hockey anche universitario, rimase senza squadra NHL dal 1993 al 2000, perché gli storici North Stars se ne andarono dopo la stagione 1992-93, per diventare - esatto - i Dallas Stars. 24 ore dopo un evento di tono ben diverso, ovvero una conferenza dell’ex First Lady Michelle Obama, nell’arena alle parole si sostituiranno i fatti e sarà una delle partite dell’anno. Oh, già che ci siamo: Dallas arriverà con una grande carica, e sarà la sua terza partita in quattro giorni, dopo quella a Buffalo (-10 da Columbus) di martedì sera e l’arrivo dei Vegas Knights (terzi nella Pacific) di mercoledì sera, partita dopo la quale i texani si metteranno direttamente in viaggio per il Minnesota.

Insistiamo su nomi già noti per un motivo semplice: erano in corsa la settimana passata e restano in corsa adesso, e per molti motivi è più appassionante le visuale verso un posto Wild Card che non la semplice (!) assegnazione dei tre posti automatici per ogni division. Grandiosa la corsa tra Carolina (81 punti), Columbus (79) e Montreal (79), a Est: gli Hurricanes sono 7-2-1 nelle ultime 10 e hanno accelerato rispetto ai Blue Jackets e ai Canadiens (entrambe 5-5-0). Solo che le tre partite di Carolina di questa settimana sono davvero impegnative e impronosticabili: questa notte (tra lunedì e martedì per chi legge successivamente) trasferta a Denver contro Colorado (-2 punti da Minnesota a Ovest), tre giorni di respiro poi altra trasferta proprio a Columbus e ritorno immediato a Raleigh per l’arrivo di Buffalo. Che sarà indecifrabile: in ritardo come sono, i Sabres nel frattempo avranno giocato contro Dallas e Pittsburgh e potrebbero avere già lasciato le speranze, o averle rifornite con due sostanziose ma sorprendenti vittorie.

Menzionata Colorado, che dopo Carolina non ha una settimana impegnativa (Anaheim, New Jersey), bisogna tornare ad occuparsi della prima esclusa Wild Card, Arizona: 8-2-0 nelle ultime 10 partite e dunque 16 punti e una settimana che vede questa notte la trasferta a Chicago (-6 dai Coyotes, speranze di playoff ridotte ma dipendono in parte anche da gare come queste e a Toronto mercoledì), 24 ore dopo quella a St.Louis (79 punti, ultima attualmente qualificata nella Central) e infine sabato sera Edmonton, che ha 67 punti come i Blackhawks e dunque deve aggrapparsi a qualsiasi partita per sperare di recuperare. Una gara va segnalata ulteriormente, questa settimana: è Winnipeg-Calgary di sabato, che non fa effetto in quanto derby canadese (ce ne sono troppi…) ma come scontro tra le due prime di division a Ovest. 

LA NOTIZIA DELLA SETTIMANA - Domenica sera, perdendo 4-2 a Pittsburgh, Boston ha chiuso una serie eccelsa di 19 partite. Era infatti dal 19 gennaio che i Bruins non cadevano nel tempo regolamentare e che dunque conquistavano almeno un punto (assegnato nell’hockey a chi perde all’overtime), roba che non accadeva dal 1940-41 e dunque costituisce un traguardo vero e non fasullo. Boston resta seconda nella Atlantic, a 15 punti dagli irraggiungibili Tampa Bay Lightning, e mantiene l’aria di una squadra che può fare grandi cose nei playoff, ormai certi anche grazie a questo mese e mezzo che le ha permesso di staccarsi da (quasi) tutte le altre. I Bruins tra l’altro sono la terza miglior squadra nello sfruttare le situazioni di power play (vantaggio numerico sul ghiaccio), avendo segnato nel 26,6,% dei casi. Primi, tanto per cambiare, i Lightning, con 28,6%: la scorsa settimana Tampa Bay ha raggiunto Detroit nel record di velocità per arrivare a 50 vittorie stagionali (66 partite) e ora cercano di superare le 62 complessive, altro primato detenuto da quei Red Wings del 1995-96, che però nei playoff vennero sconfitti a sorpresa da Colorado. Ostacolo duro sabato, però: Washington, prima della Metro e arrivata ora a sette vittorie consecutive, che l’hanno portata a 89 punti.

 

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