Per chi ha meno di 50 anni, forse anche per quelli un po’ più grandi, non è mai esistito nel mondo del ciclismo un corridore non tanto e non solo in grado di dominare, ma di farlo in maniera così totalizzante e su terreni così diversi tra loro come Tadej Pogacar. Che siano classiche e grandi corse a tappe, gare di un giorno o di una settimana, con il campione sloveno in strada (e non solo su quelle asfaltate) il risultato non cambia: Pogacar vince, si piazza, stacca tutti, compie un’impresa, facilitando il compito degli appassionati delle scommesse online*. A chi può essere assimilato un campione del genere? L’unico termine di paragone che sembra reggere è quello con Eddy Merckx, che in 14 anni di carriera da professionista ha vinto di tutto e di più: ma Pogacar è in grado di mantenere quel tipo di resa? Proviamo a capirlo insieme attraverso alcuni dati statistici e un indice ad hoc che serve a raccontare la comparazione tra i due.

 

Tadej Pogacar: un 2023 iniziato con numeri da record In futuro, oltre ai risultati, verrà ricordata la prima parte della stagione 2023 di Tadej Pogacar per il modo in cui ha realizzato tutte le sue conquiste. L’ultima è stata nella Freccia Vallone, ​​con il famoso Wall of Huy alla fine, con una dimostrazione di forza e superiorità senza pari oggi. Skjelmose e Landa hanno completato il podio, ma non hanno mai messo in pericolo la vittoria dello sloveno. Il resto lotta per essere “il primo dei mortali” come disse lo stesso Landa nelle terre belghe. Ed è che oggi la stella degli Emirati Arabi Uniti è la rivale da battere per l’intera squadra. A 24 anni ha accumulato 60 vittorie, e molto diverse: da due Tour de France a quattro gare Monumento - compresi i ciottoli - oltre ai numerosi eventi del World Tour di un giorno o di una settimana. Ha letteralmente raccolto vittorie di tutti i colori. 

 

Dei suoi 60 successi, ben 14 sono arrivati nella stagione 2023 - con il conto che al momento si ferma ad inizio luglio. La cosa più sorprendente è che delle 14 vittorie sono arrivate quest’anno in soli 21 giorni di gara. In altre parole, ha ‘tagliato’ il traguardo (alcune sono vittorie generali) in prima posizione nel 66,66% dei giorni in cui ha indossato un numero quest’anno. Un dominio senza eguali per un corridore che, nonostante una condizione fisica straripante, sta calcolando attentamente la sua preparazione al Tour de France - il grande obiettivo dell’anno. 

 

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Il confronto tra Pogacar e Merckx: il paragone tra i dati dei due campioni 

 

Per provare a fare un confronto che abbia un minimo di senso tocca prendere in considerazione un valore statistico reso ufficiale come ProCycling Stat: chiamata punti PCS, tiene conto non solo delle vittorie, ma anche del tracciato su cui sono arrivate, delle altimetrie affrontate e di altri fattori. Tenendo sempre conto che vincere una gara nel 1965 (il primo anno da professionista di Merckx) è cosa ben diversa che vincerla nel 2019 (quando ha iniziato Pogacar), il paragone tra i due più significativo è quello legato alla quantità di punti PCS conquistati anno dopo anno. Pogacar al momento ne ha 12.677, il campione belga 53.399 in 14 stagioni: la media è di 3.814,2 ogni anno, mentre per lo sloveno al momento sono 3.169,25 se si fa diviso quattro. Il 2023 però non è ancora finito e quindi forse ha più senso fare diviso 3.5 e in questo caso la proporzione cambia: diventa 3.622, un dato molto più vicino a quello mostruoso di Merckx. 

 

Stesso ragionamento si può fare per le vittorie in carriera: sono 60 quelle di Pogacar, ossia per ora 17,15 a stagione; per Merckx in 14 anni sono 281 successi - 20 circa per ogni anno. Questo vuol dire che lo sloveno dovrà accelerare un pochino per provare a mantenere il passo di quello che ad oggi resta il più grande corridore della storia del ciclismo: ne sia da dimostrazione un altro dato molto suggestivo - il confronto tra il numero di punti PCS ottenuti e la strada su cui si è gareggiato: Merckx ha raccolto 37.9 punti ogni 100 km percorsi, mentre sono 23.7 punti per Pogacar. Se esiste uno quindi che può pensare di mantenere il passo del campione belga è proprio lo sloveno, che dal 2020 per PCS sta accumulando più punti di chiunque altro: 2° posto tra tutti i corridori professionisti al mondo del 2020 (2.063), 1° posto nel 2021 (3.305), 1° posto nel 2022 (3.413) e 1° posto parziale nel 2023 (1.674). Se la tendenza è questa, il testa a testa potrà continuare a essere serrato ancora per diverso tempo. 

 

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Evenepoel vs Pogacar: talenti Gen Z a confronto 

 

Non è tutto, perché nel ciclismo moderno stanno nascendo sfide clamorosamente belle. Stiamo parlando, ad esempio, di quella tra lo stesso Pogacar vs Vingegaard – andata in scena durante il Tour de France dello scorso anno – altrimenti quella ancora inedita tra lo sloveno e Remco Evenepoel. Quest’ultimo è segnalato in grande ascesa, specialmente dopo la vittoria della scorsa Vuelta Espana. Quindi, il dominio alla Liegi-Bastogne-Liegi 2023 da campione del mondo in carica. 

 

Peraltro, il belga ha partecipeto al Giro d’Italia vincendo due tappe prima di ritirarsi a causa del Covid. Sempre in attesa di vederlo sfidare in prima persona lo stesso Pogacar. Comparando le statistiche tra loro due, stiamo parlando di ciclisti della stessa generazione, ma con rendimenti diversi. 

 

Evenepoel è sì campione del mondo, ma non ha mai vinto il Tour de France, mentre Pogacar si è portato a casa la prima grande corsa a tappe quando aveva soli 21 anni e 364 giorni: è diventato il secondo più giovane vincitore di sempre, dietro solo ad Henri Cornet. 

 

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