La nazionale giapponese non ha grandissima storia al mondiale: il basket è uno sport sempre più in crescita nella penisola asiatica ma nonostante ciò. non è l'attività preferita dei nipponici che si buttano maggiormente sulle arti marziali, il baseball ed il calcio. Si sta però costruendo una cultura, nascente anche grazie al manga di culto Slam Dunk e sviluppata attraverso un paio atleti di alto livello che sono riusciti ad approdare fino alla NBA. Per il paese del Sol Levante, questa sarà la sesta partecipazione al mondiale, ed il ritorno nella competizione dopo averla ospitata nel 2006. Nella vicina Cina potremo osservare una passione sbocciare anche grazie ad una stella di 21 anni capace di trascinare tutta la squadra alla qualificazione. 

Figlio della globalizzazione e di un mix di culture bizzarro, Rui Hachimura è nato a Toyama, ha una madre giapponese ed un padre beninese. Per gli standard fisici e tecnici del sol levante, è una spanna sopra ogni giocatore presente in nazionale ed infatti si è presto impossessato della squadra giapponese sin dagli Under 16. Hachimura è uno dei giovani più interessanti del draft NBA 2019: E' stato immediatamente osservato dagli scout internazionali che l'hanno portato in un college di altissimo livello come Gonzaga. Ha quindi raggiunto la top 8 nazionale prima di essere pescato come scelta #9 dagli Washington Wizards, Hachimura non è solo la stella della nazionale ma un vero e proprio prospetto a 5 stelle per il basket americano, tanto che fino ad un mese fa, si diceva sarebbe potuto diventare la scelta #4 del draft. Ora è un giocatore sponsorizzato Jordan, presto, se Washington deciderà di ricostruire, potrebbe avere gli Wizards nelle sue mani ed ai Mondiali di Cina cercherà una definitiva consacrazione per dimostrarsi come uno dei giocatori più pronti della nuova leva NBA.

La composizione del roster giapponese è affascinante. Il coach e parte dello staff è argentino: Julio Lamas è una vecchia conoscenza europea perchè ha anche guidato per una stagione il Real Madrid oltre che la nazionale pampas. Se tutti i migliori giocatori fossero disponibili, questo probabilmente sarebbe il quintetto iniziale:

G: Yuki Togashi (Chiba Jets)
G: Ryusei Shinoyama (Kawasaki Brave Thunder)
F: Rui Hachimura (Washington Wizards)
F: Yuta Watanabe (Memphis Grizzlies)
C: Nick Fazekas (Kawasaki Brave Thunder)

Non abbiamo parlato dell'altra stella NBA dei giapponesi, ovvero Yuta Watanabe: scelto l'anno scorso dai Grizzlies è diventato uno dei giocatori preferiti dal pubblico nonostante non fosse costantemente sulla panchina della squadra di Memphis. Rimane un 2.06 m (non proprio l'altezza di un giapponese standard) con ottime mani e mobilità: sicuramente prenderà buona parte realizzativa del Giappone. Tra i primi cinque è facile notare un nome non asiatico: si tratta del centro Fazekas, figlio di padre ungherese, cresciuto in Colorado come uno dei giovani più promettenti dello stato. Dopo essere passato per i Mavericks e la G-League, è finito in Europa e America del Sud prima di stabilirsi per 7 anni nell'isola nipponica dove è stato naturalizzato. Gioca nella stessa squadra del playmaker Shinoyama e insieme possono creare una combinazione interessante. 

Il resto del roster:
Yudai Baba, Makoto Hiejima, Daiki Tanaka, Joji Takeuchi, Atsuya Ota, Ryoma Hashimoto, Ryumo Ono

Nel girone si lotta per la seconda posizione

Non fortunatissimo, ma sarebbe potuta andare decisamente peggio: Settimana scorsa abbiamo parlato del girone della morte dove 4 squadre hanno tutte le carte per guadagnare i primi due posti: nel Girone E, dove è stato pescato il Giappone, c'è un elefante che cammina in una cristalleria, e poi tutti gli altri che lottano per la seconda posizione. I nipponici incontreranno gli Stati Uniti, poi Turchia e Repubblica Ceca. Hachimura e Watanabe affronteranno i cechi come principale minaccia per il passaggio del turno, ovviamente puntano al secondo posto dietro gli USA.