Manca poco più di un mese all’inizio dei Mondiali di Basket 2019 in Cina e l’Italbasket si è radunata da martedì in Trentino per preparare la competizione FIBA. Dal 31 agosto al 15 settembre le principali squadre nazionali si sfideranno per tenere alta la reputazione del proprio paese.

Se tutte le scommesse online* danno per favorita Team USA, l’Italia si può giocare le proprie carte grazie ad atleti di livello NBA come Danilo Gallinari, Marco Belinelli e Gigi Datome. Il Mondiale è un torneo particolare perché si consuma in soli 15 giorni e le squadre dovranno prepararsi ad hoc per arrivare all’appuntamento al top della condizione.

Per questo motivo abbiamo cercato di capirne di più con Matteo Soragna, ex guardia della Nazionale italiana di pallacanestro che ha colto l’argento alle Olimpiadi di Atene 2004 e un Bronzo europeo in Svezia nel 2003. Uno specialista.

- Come ci si prepara fisicamente per una competizione internazionale dopo un'intera stagione di basket?

+ Innanzitutto i ragazzi hanno avuto il tempo di riposarsi dopo la fine della stagione ma in realtà, a questi livelli non puoi permetterti di fermarti troppo altrimenti il tuo corpo necessita di troppo tempo per tornare in forma. È essenziale invece gestire il proprio riposo durante la competizione. La cura del corpo e l'integrazione sono diventati fondamentali nel recupero attivo e non attivo. Poi devi essere bravo a cancellare quello che è successo nella partita precedente pensando che quella successiva è ugualmente importante.

- Alimentazione: come vi gestite in un altro paese con un'altra cultura del cibo?

+ Lo staff della nazionale è molto ampio e ormai ogni squadra ha il proprio dietista, quindi si parte con un menù predefinito, tutti mangiano le stesse cose perché sono quelle che ti permettono di essere performanti. Poi solitamente, all'estero si cercano hotel con cucina internazionale ed alcune squadre addirittura portano il cibo da casa - mi viene in mente un certo tipo di pasta integrale - ed in generale, si fa di tutto per essere più preparati possibile.

- Esiste il cheat day al mondiale?

+ Sicuramente bisogna affidarsi alla responsabilità del giocatore che nei momenti liberi deve sapersi gestire. Lasciarsi andare e mangiare qualcosa in più ogni tanto non è un problema, invece abusare di caramelle e patatine può davvero influenzare la prestazione. Sembra una sciocchezza ma a quel livello, mangiare male, non ti fa giocare peggio ma regala meno energia.

- Cosa facevi per liberarti dallo stress della competizione?

+ Ovviamente si parla di stress nell'ambito sportivo, perchè fare sport non è stressante nel senso vero del termine. C'è sicuramente una grande emozione, c'è una grande pressione, e devi essere bravo a gestire queste situazioni. Lo stesso tipo di pressione magari ce l'hai quando giochi in campionato, però indossare la maglia della nazionale vuol dire qualcosa in più. Inoltre, c'è anche la dimensione nelle manifestazioni brevi, basta fare un errore per pregiudicare il continuo dell'evento mentre in campionato, c'è tutto il tempo per recuperare. I più bravi riescono a controllare i propri sentimenti, come la paura di perdere che può essere più grande della voglia di vincere. Gestire le proprie emozioni diventa molto importane.

- Ricordi una tua nazionale che faceva gruppo e alleviava lo stress?

+ In realtà dipende tanto dal gruppo. Non necessariamente per giocare bene bisogna essere affiatati fuori dal campo. Poi ovviamente, se fuori dal campo, i giocatori hanno piacere a stare insieme, questo fa ancora meglio. Ognuno però si concentra in modo diverso: io leggevo, c'era chi ascoltava la musica, ogni modo va bene purché aiuti a concentrarsi

- Quanto sono cambiate la preparazione e l'alimentazione negli ultimi 20 anni

+  È in evoluzione. Quello che si credeva fosse performante qualche anno fa, sta cambiando. Non sono un tecnico, ma ci sono dei principi base da seguire e si è studiato tanto per raggiungere il massimo del potenziale di ogni atleta. Dal punto di vista dell'alimentazione, è forse cambiata la dimensione dell'integrazione perchè farla al meglio aiuta ad avere energie ma soprattutto a recuperare.

- C'è qualche aspetto di questa nazionale che ti fa pensare alle tue nazionali?

+ Ho giocato in tante squadre diverse ed è difficile fare paragoni. Questa squadra non è un ciclo nuovo, qualcuno mancherà, qualcuno è cambiato, c'è un ambiente che mi sembra molto entusiasta e questo è un aspetto che aiuta quando sei in campo, perchè alla fine devi solo pensare a buttare la palla nel canestro e segnare un punto in più degli altri.

 

 

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