A poco più di un mese dall’All Star Weekend, in programma a Chicago tra il 14 e il 16 febbraio 2020, possiamo cominciare ad analizzare i primi risultati parziali nelle votazioni del pubblico e, di conseguenza, cominciare a tracciare le prime ipotesi più o meno concrete per quella che sarà prima la gara delle stelle delle stelle degli anni ’20 del ventunesimo secolo.

Una gara delle stelle per la quale la lega si sta preparando al meglio, visto che anche gli inviti fin ora estesi per le sfide del sabato sono tutti molto rilevanti e promettono spettacolo. Basti pensare che, ad esempio, per lo Skills Challenge la NBA ha subito chiamato il figliol prodigo della città del vento, Derrick Rose, che sarà quindi presente nella città che gli ha dato i natali e lo ha reso celebre nel mondo del basket da protagonista, almeno nel All-Star Saturday. Come se non bastasse, poi, la NBA ha anche invitato per lo Slam Dunk Contest due meravigliosi schiacciatori, come l’ex vincitore della contesa Zach LaVine (atleta ancora imbattuto nella competizione) e Derrick Jones Jr. . A far scalpore per il Three Point Contest, invece, sono arrivate le convocazioni di due giocatori che potrebbero davvero sfidarsi per ben 3 giorni su 3 nel corso dell’All Star Weekend: Luka Doncic e Trae Young, due che sicuramente saranno convocati anche per rookie game e hanno ottime chance di partire in quintetto nella gara della domenica, come stiamo per vedere. Accettando entrambi gli inviti al contest del tiro da tre potrebbero gettare nuova benzina sul fuoco di una rivalità che si prospetta come tra le più appassionanti della prossima decade.

Veniamo, ora, al capitolo più intrigante in assoluto: le votazioni per la gara della domenica che, grazie al nuovo format introdotto ormai due edizioni fa, permettono ai due giocatori più votati (uno per conference) di assemblare le due squadre a proprio piacimento. I restanti membri del quintetto, però, verranno scelti con il criterio che dà al voto del pubblico il 50% di valore e al voto degli addetti ai lavori l’altra metà dell’incidenza sull’esito finale. Al momento i due giocatori più votati della lega sono Giannis Antetokounmpo e LeBron James e, con ogni probabilità, saranno loro a dividersi le stelle che prenderanno parte alla competizione. A tallonare molto da vicino James c’è proprio Doncic, guardia più votata della Western Conference, che dopo il primo exit poll era addirittura il giocatore più votato dell’intera Conference.

Insieme a questi tre appaiono certi della loro partenza in quintetto diversi altri giocatori: uno è, senza dubbio, Anthony Davis, compagno di squadra di James e pressoché certa prima scelta assoluta nella formazione delle squadre qualora fosse James a vincere. Oltre a James, Doncic e Davis a completare  il quintetto di giocatori provenienti dall’Ovest dovrebbero essere James Harden, miglior realizzatore NBA e secondo tra i più votati tra le guardie a Est, e Kawhi Leonard,terzo giocatore più votato nel front-court e pezzo fondante di una contender come i Clippers. Discorsi meno definiti a Est, visto che tre dei cinque giocatori più votati sono al momento infortunati: se Antetokounmpo è il primo nei ballottaggi tra le forward, è Trae Young a dominare la votazione tra le guardie ma la pessima stagione fin qui giocata da Atlanta potrebbe leggermente frenarlo anche se, va detto, il fattore vittorie complessive conta relativamente quando si parla di convocazioni per l’All Star Game. Alle loro spalle, però, non mancano i dubbi.

Al momento appare certa la convocazione di  Embiid, che sta fronteggiando un lieve infortunio alla mano ma dovrebbe rientrare in tempo per la gara, mentre qualche dubbio in più potremmo averlo nei confronti di Pascal Siakam e Kyrie Irving, infortunati di più lungo corso.

Entrambi, comunque, potrebbero rientrare per tempo ma se, ad esempio, Siakam verrebbe certamente inserito nel quintetto di giocatori provenienti dall’est, lo stesso discorso non si può fare per Irving che invece ha potuto incidere molto meno sulla stagione dei propri Nets. Spazio, dunque, alle ipotesi di rimpiazzo: potrebbe allora essere privilegiato Kemba Walker, terzo tra le guardie dell’est e protagonista assoluto dell’ottima stagione fin qui vissuta dai Celtics. E poi? Tra le riserve, come al solito, dominerà l’incertezza. Con Steph Curry, Klay Thompson, Blake Griffin e Kevin Durant fuori dai giochi e altre stelle un po’ fuori dall’attenzione generale (Kevin Love su tutti)di posti per delle nuove proposte ce ne sono un bel po’.

Non stupiamoci, dunque, se vedremo convocati due giocatori degli Heat (Jimmy Butler è certo del posto e Bam Adebayo potrebbe essere una candidatura forte), o magari qualcuno dai sorprendenti Thunder (che si liberi un posto per l’insperato ritorno di Paul tra le stelle della lega?).

Insomma, di cose da scoprire nel prossimo All-Star Game ce ne sono tante e di certo non mancano i presupposti per immaginare un’edizione piena di novità in grado di inaugurare al meglio il decennio da poco iniziato!

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