Come vi avevamo anticipato, l’All Star Weekend contiene il meglio della NBA condensato nel lasso di tre giorni: spettacolo, divertimento e un po’ di spensieratezza sono stati gli ingredienti base anche di questo fine settimana delle stelle. Non è mancato, però, qualche colpo di scena, capace di regalarci un po’ di pepe, che fa sempre bene anche in un contesto così tendente all’esibizione.

Il fine settimana si è aperto con la conferenza stampa dell Hall of Fame nella quale sono stati svelati i nomi dei candidati alla massima onorificenza cestistica mondiale: per i più giovani i nomi più importanti del lotto sono quelli di Chris Webber e Ben Wallace, per i meno giovani non possono che colpire i nomi di Paul Westphal, Sidney Moncrief e Bobby Jones. I nomi degli effettivi introdotti nella Hall of Fame verranno svelati nel corso delle prossime Final Four NCAA.

A preparare la strada per quanto concerne il basket giocato ci hanno pensato, invece, le celebrità invitate al Celebrity Game. A rubare la scena è stato il leggendario Ray Allen, autore di 24 punti e 9 rimbalzi, che ha anche attirato una battuta di Daryl Morey, GM degli Houston Rockets che ha detto:“Se volesse firmare un decadale NBA, noi siamo pronti a offrirglielo”. A vincere l’MVP della gara è stato, però, il comico Famous Los, autore di 22 punti.

A seguire si è tenuto il Rookie Challenge, nel quale il Team USA ha battuto il Team World per 161 a 144. Non tutte le potenzialità della gara sono state sfruttate, con le stelle più luminose della contesa che non hanno dato fondo al proprio impegno per regalarci un finale combattuto. Prevedibile, ma noi ci abbiamo sperato. Da segnalare per Team USA la super prestazione dell’MVP Kyle Kuzma (35 punti ),oltre a un ottimo Jayson Tatum da 30 punti e un Trae Young in simil tripla doppia da 25 punti, 7 rimbalzi e 10 assist. Per Team World hanno brillato Ben Simmons e Lauri Markkanen, unici due sopra quota 20 punti in un team in cui tutti (tranne Cedi Osman) hanno raggiunto la doppia cifra, tenendo fede alla richiesta del loro coach, Dirk Nowitzki, che aveva chiesto loro di condividere la palla. Il record della gara ora dice dice 3-2 per il Team World. Operazione aggancio possibile già il prossimo anno per Team USA.

L’All Star Saturday, invece, ha regalato spettacolo e qualche sorpresa, che non guasta mai in un weekend non propriamente dominato dalla competitività. La prima sfida disputata, lo Skills Challenge, ha visto Jayson Tatum vincere contro Trae Young in finale con un incredibile tiro da centrocampo preso dal giocatore dei Celtics che era rimasto attardato rispetto al rookie degli Hawks. Eliminati al primo turno che vedrà sfidarsi Mike Conley, Luka Doncic, De’Aaron Fox, Nikola Jokic, Kyle Kuzma e Nikola Vucevic. A fine gara hanno strappato un sorriso le parole di Jokic che ha detto che la parte più difficile dello Skills Challenge è stata…correre.

In quella che, probabilmente era la gara più attesa del sabato, l’underdog Joe Harris si è imposto nel 3 point contest con un punteggio finale di 26, battendo Steph Curry (24) e Buddy Hield (19) in finale. Insomma, non abbiamo sbagliato nel prevedere una finale che potesse comprendere Harris e Curry e siamo stati anche premiati dal risultato finale. Eliminati dopo la prima tornata quindi Seth Curry, Khris Middleton, Kemba Walker, Damian Lillard, Danny Green, Devin Booker e l’ospite d’onore Dirk Nowitzki.

A chiudere la kermesse di sabato c’è stata una non indimenticabile gara delle schiacciate che ha visto prevalere Hamidou Diallo, che nei piani iniziali della lega non doveva essere nemmeno della gara e che ha avuto la possibilità di parteciparvi solo dopo l’infortunio di Derrick Smith Jr. Il giocatore dei Thunder si è imposto in finale contro un Dennis Smith Jr. che ha sbagliato la prima delle due schiacciate a sua disposizione, aprendogli la strada verso la vittoria finale. I primi a essere eliminati sono stati un poco fantasioso John Collins e un Miles Bridges che ha sbagliato la prima schiacciata.

Non è mancato lo spettacolo anche nella gara della domenica: Team LeBron si è imposto su Team Giannis, come da pronostico, ma con uno scarto meno ampio del previsto: 178 a 164, dopo aver recuperato uno svantaggio di 20 punti. MVP della gara Kevin Durant, miglior realizzatore del Team capitanato da LeBron James. Top scorer della partita, invece, è stato proprio Giannis Antetokounmpo autore di 38 punti e 11 rimbalzi, degnamente coadiuvato dal suo compagno Khris Middleton, autore di 20 punti: non male per essere il primo giocatore ex G League ad arrivare all’All Star Game. A chiudere il quadro ci sono la prestazione in ombra di Anthony Davis, che ha giocato soli 4 minuti a causa di un infortunio, e le ultime performance dalle leggende: 7 punti in 10 minuti per Dwyane Wade, 9 in soli 3 minuti Dirk Nowitzki.

Insomma, con ogni probabilità la NBA ha trovato un assetto spendibile a lungo per una gara delle stelle che si è confermata piuttosto intrigante e piena di storie come quella dello scorso anno.

Adesso la lega si concederà una meritata pausa fino a giovedì notte, prima di ripartire alla grande verso il rush finale che ci conduce ai playoff!

 

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