Storicamente per l’NBA l’All Star Weekend è un momento determinante della stagione, non solo perché le stelle della lega riscuotono il giusto riconoscimento per i meriti accumulati nel corso della regular season, ma anche perché spesso rappresenta un modo per molte franchigie di ricaricare le batterie e riordinare le idee in vista del rettilineo finale della stagione. In passato nel corso della pausa per l’All Star Game molti nodi venivano al pettine per quanto concerneva anche le tematiche di mercato, con ripercussioni anche tangibili sulla manifestazione: pensate a due anni fa, quando DeMarcus Cousins è stato scambiato dai Sacramento Kings ai New Orleans Pelicans immediatamente dopo la gara delle stelle, dopo aver passato pochissimi minuti in campo proprio nel corso del match della domenica. Forse anche per evitare troppe connotazioni esterne la NBA ha deciso di piazzare l’All Star Weekend al termine della trade deadline, permettendo così a giocatori e appassionati di godersi lo spettacolo senza dover prestare troppa attenzione a situazioni extra campo.

Per tutti, dunque, l’All Star Game sarà un’occasione in più per divertirsi, apprezzando tutto il meglio che la NBA può mettere in mostra in questa stagione.

Il primo evento da tenere d’occhio nel corso del fine settimana sarà la conferenza stampa dell Hall of Fame nella quale verranno rivelati gli annuali candidati a venire insigniti della massima onorificenza cestistica mondiale: l’inserimento nella Hall of Fame 2019, appunto. Se siete curiosi di conoscere la lista dovrete,quindi, aspettare solo fino alle 23.00 di venerdì sera.

Ad aprire le danze per quanto concerne il basket giocato, anche quest’anno, come ormai avviene da sedici stagioni, saranno le celebrità invitate al Celebrity Game, sfida di esibizione in programma all’1.00 in cui alcune personalità a stelle e strisce si affrontano, affiancate da ex giocatori NBA e da giocatrici WNBA. Quest’anno gli allenatori delle due squadre saranno Sue Bird, giocatrice WNBA, e Dawn Staley, allenatore del Team USA di basket femminile. I nomi da tenere d’occhio nella sfida saranno Quavo, MVP uscente della gara, e Ray Allen, leggenda NBA che riallaccerà le scarpe da gioco per l’occasione.

A seguire,il primo grande evento che mette in mostra grandi giocatori NBA: il rookie challenge, nella sua ormai abituale veste di Team USA vs Team World. Tantissimo talento e tanti grandi nomi in campo per entrambe le formazioni: Team USA, composto da Jarrett Allen, Marvin Bagley III, Lonzo Ball, John Collins, De’Aaron Fox, Jaren Jackson Jr., Kyle Kuzma, Donovan Mitchell, Jayson Tatum e Trae Young potrebbe sembrare favorito ma anche al Team World non mancano il talento e i giocatori iper competitivi. Per la rappresentativa del resto del mondo scenderanno in campo OG Anunoby, DeAndre Ayton, Bogdan Bogdanovic, Luka Doncic, Shai Gilgeous-Alexander, Rodions Kurucs, Lauri Markkanen, Josh Okogie, Cedi Osman e Ben Simmons: un team completo e profondo, non di certo privo di star power che potrebbe anche spuntarla. Fin qui, contando i risultati della sfida da quando le compagini sono così composte, il record dice 3-1 per il Team World. Chissà che quest’anno non vada allo stesso modo, magari con Doncic MVP.

L’All Star Saturday, invece, sarà come da tradizione dedicato alle sfide individuali, tutte molto intriganti, vista la qualità dei giocatori invitati. Aprirà i giochi lo Skills Challenge che vedrà sfidarsi Mike Conley, Luka Doncic, Jayson Tatum, Trae Young, De’Aaron Fox, Nikola Jokic, Kyle Kuzma e Nikola Vucevic. In tanti, soprattutto nel vecchio continente, sperano in una finale tra Doncic e Jokic: se proprio dovete scegliere un favorito, magari scegliete uno di questi due. A seguire occhi puntata sul 3 point contest che sarà composto da un parterre quanto mai intrigante di partecipanti: i fratelli Steph e Seth Curry, Khris Middleton, Kemba Walker, Damian Lillard, Danny Green, Devin Booker, Buddy Hield, Joe Harris e l’ospite d’onore Dirk Nowitzki. Il chiaro favorito è, ovviamente, Steph Curry ma se cercate un underdog di cui innamorarvi seguite le gesta di Joe Harris, tiratore purissimo che potrebbe anche sorprendere nel corso della gara.

A chiudere la kermesse di sabato ci sarà la sempre seguitissima gara delle schiacciate che vedrà opposti Dennis Smith Jr., John Collins, Miles Bridges e Hamidou Diallo, selezionato al posto dell’infortunato Derrick Jones Jr. : se cercate la hot take sul vincitore, occhio all’atletismo barbaro di Bridges, un giocatore che promette di diventare un abbonato fisso a questo genere di gara.

Smaltiti tutti gli eventi introduttivi, l’attenzione di tutti sarà indirizzata verso la sfida di domenica sera: Team LeBron vs Team Giannis, nella quale Team LeBron parte nettamente favorito. Ricapitoliamo, però, i roster che scenderanno in campo. LeBron James sarà affiancato da Kevin Durant, James Harden, Kyrie Irving, Kawhi Leonard, Anthony Davis, LaMarcus Aldridge, Bradley Beal, Damian Lillard, Ben Simmons, Klay Thompson, Karl-Anthony Towns e dal fidatissimo amico Dwyane Wade. Il team di Antetokounmpo verrà, invece, completato da Steph Curry, Joel Embiid, Paul George, Kemba Walker, Blake Griffin, Nikola Jokic, Kyle Lowry, Khris Middleton, D’Angelo Russell, Nikola Vucevic, Russell Westbrook e dalla leggenda Dirk Nowitzki.

Oltre all’ovvio spettacolo che la gara preannuncia, se cercate un motivo di interesse per questa sfida date un secondo sguardo ai roster: Team Giannis ha tutti i migliori giovani Internationals mentre Team LeBron ha con sé grossa parte di Team USA. Un piccolo USA vs The World, dunque, che potrebbe veder emergere come MVP i chiacchieratissimi Anthony Davis e Kyrie Irving, o magari lo stesso Giannis, il padrone di casa Kemba o, chissà, quel Paul George che sta così tanto incendiando la NBA con le sue prestazioni. Massima incertezza, dunque, per quanto concerne il lotto-MVP: un ulteriore motivo per seguire la gara.

Tutto il meglio della NBA condensato in tre notti. Cosa chiedete di più? Non vi resta che mettervi comodi e godervi l’All Star Game, in attesa di ripartire verso i momenti caldi della stagione!

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