NBA 2019 | Summer League

Ecco cos'è successo nella Summer League della NBA 2019.
Summer League: ecco cos'è successo!
Nella notte tra il 15 e il 16 luglio è andata in scena a Las Vegas la finale della NBA Summer League 2019, il tradizionale torneo estivo con il quale la NBA dà la possibilità di mettersi in mostra ai rookie, agli undrafted e a giocatori che sognano la loro chance nella lega più bella del mondo. La partita è stata vinta dai Memphis Grizzlies sui Minnesota Timberwolves per 95 a 92 ma, ciò che più importa, non è tanto il risultato delle singole gare quanto la risposta che ciascun giocatore ha dato alla possibilità di brillare che gli è stata data.
Non ha potuto essere protagonista dell’evento, come invece ci si aspettava, Zion Williamson, che si è infortunato dopo solo 9 minuti di gioco in cui aveva segnato 11 punti contro i New York Knicks del suo amico RJ Barrett. Malgrado questo incidente di percorso, comunque,la Summer League non ha deluso, come al solito. Il torneo di Las Vegas ci ha divertiti e intrattenuti, fornendoci tante indicazioni su ciò che potremo ammirare a partire dalla prossima stagione. Il dominatore assoluto della kermesse è stato il rookie dei Memphis Grizzlies, Brandon Clarke, che è stato inserito nel miglior quintetto della manifestazione e ha vinto sia l’MVP del torneo che quello della Finale. Un dominio incredibile, che ci presenta questo ragazzo canadese come uno dei giovani da seguire maggiormente nel corso della prossima stagione NBA.
Certo, ci sarebbe da sottolineare anche che Clarke è un rookie solo di nome e non di fatto: il canadese, infatti, è un classe ’96 ed è reduce da un anno indimenticabile al college con Gonzaga, uno degli atenei più prestigiosi d’America. La sua età è il principale motivo che lo ha visto scendere fino alla 21esima scelta dello scorso Draft ma, al contempo, spiega il suo dominio fisico, atletico e anche mentale su un torneo popolato da ragazzi giovanissimi e giramondo della pallacanestro.
Il suo, però, non è stato di certo l’unico nome di spicco all’interno della Summer League. Effettuiamo, dunque, un breve recap dei protagonisti dell’evento made in Las Vegas, a partire dai giocatori inseriti nel primo quintetto della manifestazione. Assieme a Clarke, infatti, sono stati premiati anche Nickeil Alexander-Walker, Kendrick Nunn, Jarrett Allen e Mitchell Robinson.
Se Jarrett Allen è già una garanzia anche a livello NBA, gli altri sono stati tutti conferme e scoperte davvero dolcissime. Alexander-Walker, su tutti, ha dato l’impressione di poter essere l’unico pretendente al titolo di MVP oltre a Clarke: anche lui canadese, il prodotto di Virginia Tech è giocatore di assoluto interesse,scelto dai New Orleans Pelicans e protagonista anche di una gara da 34 punti, 5 rimbalzi, 5 assist e 5 stoppate contro i Miami Heat di un Nunn davvero on fire.
Meno bene in senso assoluto sono andati i New York Knicks di Mitchell Robinson, che partivano sulla carta con il miglior quintetto della manifestazione e, invece, hanno un po’ sofferto nel corso della kermesse. Su tutti, gli uomini da seguire in casa Knicks erano Kevin Knox, che lo scorso anno era stato inserito nel primo quintetto della manifestazione, e la terza scelta assoluta RJ Barrett. Il canadese (terzo canadese citato nell’articolo, occhio al Canada ai mondiali!) è stato protagonista di una Summer League da record: mai nessuno prima di lui aveva totalizzato almeno 15 punti, 8 rimbalzi e 4 assist di media nella storia del torneo estivo, peccato, però, che le sue prove al tiro non siano state parimenti convincenti. Il ragazzo, però, ha talento ed è pronto a impattare la NBA.
Nel secondo quintetto All Summer League, invece, sono finiti Anfernee Simons, Lonnie Walker IV, Rui Hachimura, Chris Boucher e Jaxson Hayes. Partiamo dal back court: Simons è un talento luccicante e tutto da scoprire dei Portland Trail Blazers, giovanissimo e intenzionato a stupire al suo secondo anno in NBA dopo l’ultima gara della scorsa stagione in cui ha infilato ben 37 punti. Walker, invece, è chiamato a salire di livello in quel di San Antonio: il suo stile di gioco è molto simile a quello di DeMar DeRozan e chissà che, dopo una rookie season travagliata, questo giovane ragazzo da Florida possa ritagliarsi un ruolo preminente nel roster. Passiamo, invece, al front-court: Hachimura è già ora pronto a essere titolare negli Washington Wizards, Boucher potrebbe provare a ritagliarsi un posto nel roster dei Raptors dopo aver vinto il titolo di MVP e miglior difensore 2019 della G League mentre Hayes è sicuramente un progetto (intrigantissimo) a lungo termine per i Pelicans, che restano tra le squadre da seguire nel prossimo futuro della lega.
In chiusura, vogliamo lasciarvi con una chicca: i consigli per gli acquisti per le vostre squadre europee preferite. Stiamo parlando di giocatori che, molto probabilmente, non avranno subito una chance NBA e possono trasformarsi in occasioni a basso costo. Il primo nome su tutti è Chris Clemons, realizzatore purissimo visto agli Houston Rockets, mentre tra i lunghi occhi a due giocatori molto naif: Nazreon Reid, che da qualcuno era dato come un possibile primo giro e invece è finito undrafted e ha giocato il torneo con i Timberwolves, e Tacko Fall, giocatore “esotico” di 230 cm, messo in mostra dai Boston Celtics.
Dopo questa scorpacciata di basket estivo non ci resta che prendere nota e aspettare. Pronti a gustarvi questi talenti sui parquet NBA e di tutto il mondo? Noi sì, non vediamo l’ora!
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