La Liga | Il Punto di Max del 21 Ottobre
Il punto di Massimo Callegari sulle prime giornate di Liga spagnola.
Sta tornando il Barcellona. O forse, semplicemente, è tornato Leo Messi. Senza di lui, o con lui al 30% come nel secondo tempo di Granada, i blaugrana avevano ottenuto solo 7 punti su 15. Con lui titolare, 9 su 9. Cui vanno aggiunti i 3 di Getafe, in cui era nuovamente ko: vittoria di solidità (Ter Stegen) e tecnica pura (Suarez). Totale: 12 nelle ultime 4 partite e sorpasso in vetta a un campionato che resta spettacolare e affascinante.
- La vera, grande notizia per Valverde è che l’Imperatore e i suoi consiglieri Suarez e Griezmann hanno finalmente trovato l’equilibrio per esaltare il culto calcistico barcelonista.
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— Mundo Deportivo (@mundodeportivo) October 19, 2019
Il sacrificato(si) è il francese, Petit Diable con la faccia d’angelo e i polmoni d’acciaio. Nel 3-0 di Eibar ha giocato più sulla linea dei centrocampisti che su quella degli attaccanti. E infatti lo scatto della sua rete dell’1-0 è partito da centrocampo e il passaggio per Messi nell’azione del 3-0 definitivo di Suarez, da una posizione ancora più arretrata. Però Griezmann è stato davvero ovunque, anche in area, la sua comfort zone. Dove ha accarezzato il pallone per il 2-0 di Messi, al culmine di una fase di pressing intenso, con 8 giocatori in 15 metri fra trequarti offensiva e area dell’Eibar.
- Forse è davvero la svolta dopo un inizio di stagione tremendo, condizionato dagli infortuni e dalle scorie del tracollo di Anfield. Valverde ha individuato il centrocampo titolare con Arthur e de Jong ai lati di Busquets e sta ritrovando anche Umtiti, ai margini per problemi fisici non sempre gestiti con le modalità che il club avrebbe voluto. Paradossalmente il rinvio del Clasico a dicembre per i tumulti di piazza a Barcellona, potrebbe arrestare sul nascere le velleità di fuga della nuova capolista.
- Si sapeva che per il Real non sarebbe stata una gita di piacere alle Baleari. Il famigerato virus FIFA si è abbattuto sui blancos durante la sosta per le nazionali e ha messo ko Modric e Bale, le cui assenze si sono aggiunte a quelle di Kroos e Hazard, padre per la quarta volta, per ora più figli che gol con il Madrid. Allertato dalla già decisiva trasferta di Istanbul in Champions (1 punto nelle prime 2 partite, non si può più sbagliare) Zidane ha lasciato a riposo anche Carvajal e Varane. Il terzino spagnolo ha sempre avuto fibre muscolari delicate ma per dare l’idea della portata delle assenze contemporanee basta un dato: negli ultimi 5 anni, solo 7 volte nessuno tra Modric, Kroos, Bale e Varane era partito titolare. E spesso era stato per scelta tecnica nella parte finale di stagione, con la Liga già andata e la Champions incombente.
- Il Real ha avuto una sola occasione in 90’ (traversa con un incredibile drop in corsa di Benzema) ed è crollato sull’unico tiro in porta in del Maiorca, dopo appena 6’30”. Courtois, fischiato dal Bernabeu e sostituito per giramenti di testa a fine primo tempo col Bruges, stavolta era incolpevole ma i dati sulla sua vulnerabilità sono veramente preoccupanti: 1 gol subito ogni 2 tiri nello specchio in questa stagione.
MLL 1-0 RMA (12’) - El primer gol de Lago Junior en La Liga es contra el Real Madrid. Courtois ha concedido 12 goles en los 24 remates a puerta que ha recibido esta temporada en partidos oficiales con su club.
— MisterChip (Alexis) (@2010MisterChip) October 19, 2019
La terzultima in classifica ha dunque sconfitto la capolista, che si presentava imbattuta dopo 8 giornate, come solo altre 3 volte era accaduto dal 2000. Tanta fatica per nulla. O comunque per poco. Perché Zidane sembrava essersi messo alle spalle la crisi post Parigi con la vittoria di Siviglia e il pareggio in trasferta nel derby e invece ora si gioca nuovamente la serenità, sua e del club, in Turchia. Se supererà indenne la battaglia sul Bosforo, potrà godere del rinvio del Clasico e recuperare i big. Come si è visto anche a Maiorca, le seconde linee hanno nomi prestigiosi ma non sono (ancora) al livello dei titolari. Allarmanti soprattutto l’apatia di Isco, la svagatezza difensiva del terzino destro Odriozola (colpevole sul gol e pure espulso a 16’ dalla fine) e la inconsistenza del disastroso Vinicius. Zidane non gli trasmette la fiducia che gli aveva dato Solari e il prodigio brasiliano si è perso nei suoi dribbling e nei suoi pensieri. Il 18enne che aveva abbagliato il mondo (incluso il sottoscritto) con le sue volate palla al piede, regates e pedaladas, pur con un anno in più sembra ora sopraffatto dalla pressione.
- Incredibile ma vero, il rinvio di Barcellona-Real potrebbe lanciare in testa alla Liga il neopromosso Granada, la rivelazione d’Europa. La vittoria sul Barcellona aveva acceso l’attenzione sul club andaluso, passato nel 2016 dalla famiglia Pozzo alla nuova proprietà cinese. Nell’ultimo weekend ha superato non senza difficoltà l’Osasuna ed è terzo, davanti ad Atletico, Real Sociedad e Siviglia: comprese le due superpotenze, 6 squadre in 4 punti. C’è vita e c’è molto calcio alle loro spalle, nel campionato dal tasso tecnico più alto del continente, in cui quasi tutte se la giocano palla a terra e con spirito offensivo. La classe media c’è, gioca e resiste. E quella operaia sogna addirittura la Champions, con il Granada del 38enne Diego Martinez, che a 25 anni era già su una panchina di quarta divisione. Grazie a lui, nelle ultime settimane, a Granada non si va più solo per visitare la magnifica Alahambra ma pure per osservare da vicino il grande caso da studiare del calcio europeo.