La prima, la più vincente, la più blasonata. Si potrebbe andare avanti a lungo con gli aggettivi per celebrare e raccontare le cavalcate europee e le avventure in Coppa dei Campioni del Milan - qualificato per la Champions League otto anni dopo l’ultima volta e che tornerà a prendere parte alla competizione europea più ambita. Tra tutte le squadre italiane infatti, il Milan è riuscito più di ogni altra a fare la differenza in Europa: il primo club del nostro Paese che è riuscito a vincere la Coppa dei Campioni, l’unico ad aver disputato ben 11 finali e di gran lunga la squadra che è riuscita a portare a casa il maggior numero di trofei in questa competizione. Ma quante sono le coppe dalle grandi orecchie (Coppe Campioni e Champions League) che il Milan ha vinto e messo in bacheca? Ben 7, con 4 secondi posti - di cui alcuni molto complicati da digerire. Una storia costellata di trionfi, di successi rimasti nella storia del calcio, da ripercorrere adesso che la squadra rossonera ha ritrovato il modo di conquistare di nuovo l'accesso alla competizione più amata.

La prima Coppa dei Campioni vinta dal Milan (1963)

22 maggio 1963, il giorno in cui il Milan ha iniziato a scrivere la storia europea del nostro Paese. La prima Coppa dei Campioni vinta, conquistata in uno dei posti più iconici del mondo del calcio: lo stadio di Wembley a Londra. La sfida contro il Benfica - che arrivò a quella finale ricoprendo il ruolo di campione in carica - fu molto più complicata del previsto, con i portoghesi che riuscirono a mettere sotto nella prima metà di gara la squadra guidata in panchina da Nereo Rocco. L’allenatore però cambiò in corso d’opera, riuscendo nella ripresa a mettere José Altafini nella condizione di colpire per ben due volte in un match vinto 2-1 in rimonta, rispondendo così al gol di Eusebio del primo tempo.

Il bis al Santiago Bernabeu: la seconda Coppa dei Campioni

Tra le vittorie più iconiche della storia del calcio italiano non può non essere citata la finale dominata dal Milan di Rivera e Trapattoni contro l’Ajax di Cruyff. Un trionfo datato 28 maggio 1969, firmato da un altro nome che riecheggia nel passato glorioso del nostro calcio: Pierino Prati, autore di una tripletta, a cui si aggiunse poi il sigillo di Angelo Benedicto Sormani nella ripresa per sancire un 4-1 rimasto uno dei risultati più rotondi mai raccolti da una squadra italiana in una finale europea (migliorato in seguito proprio dal Milan). Ai rossoneri a quel punto toccò aspettare altri 20 anni prima di trovare nuovamente il modo di conquistare una finale di Coppa dei Campioni.

La terza Coppa dei Campioni del 1989: il Milan degli olandesi di Sacchi

Un ritorno in grande stile del Milan sul più importante palcoscenico del calcio europeo, sempre nel segno dell’Olanda, ma stavolta non perché costretta a sfidare l’Ajax, ma dopo aver ricostruito un gruppo pieno di talento che passa dalle giocate e dalle invenzioni del trio composto da Rijkaard, Van Basten e Gullit. Tutto sapientemente modellato da un allenatore che ha cambiato la storia del calcio come Arrigo Sacchi: un visionario che compie una delle sue imprese più belle e importanti battendo la Steaua Bucarest per 4-0 al Camp Nou di Barcellona il 24 maggio 1989, trascinata dalle due doppiette di Gullit e Van Basten.

La quarta Coppa dei Campioni vinta contro il Benfica

Bastano 12 mesi per aggiungere al palmares del Milan un altro trofeo, segnato da una vittoria di misura (1-0), firmata da Rijkaard - il terzo olandese che non aveva trovato il gol nella finale della stagione precedente di Barcellona. Stavolta il palcoscenico è di quelli storici: il Prater di Vienna, in cui superare per la seconda volta nella storia dei rossoneri il Benfica. Due Coppe dei Campioni arrivate una di seguito all’altra - ennesimo record europeo conquistato dal Milan - un doppio sigillo che consacra definitivamente il calcio e le idee di Arrigo Sacchi.

Il Milan batte ancora Crujiff: la quinta Coppa dei Campioni

E proprio perché la storia si diverte con corsi e ricorsi, a seguito della sconfitta di misura contro il Marsiglia per 0-1 nella finale del 1993, al Milan viene concessa l’opportunità di rifarsi soltanto 12 mesi dopo, sotto la guida di Fabio Capello - capace di infliggere una vera e propria lezione di calcio al Barcellona guidato in panchina da Johan Crujiff (già battuto da calciatore nel 1969) - travolto per 4-0 in una partita che il popolo milanista (e non solo) ricorda bene, segnata dalla doppietta di Massaro e dai gol di Savicevic e Desailly.

La prima Champions League vinta: Manchester 2003

Il peso storico della Champions League vinta nel 2003 dal Milan però è difficilmente paragonabile alle altre: superare in un derby tutto italiano la Juventus in finale, nella prima e al momento unica sfida tra due squadre della nostra nazione sul palcoscenico più importante del calcio europeo per club. Uno 0-0 sofferto e combattuto per 120 minuti, concluso poi con la lotteria dei calci di rigore, lo sguardo di Andriy Shevchenko rivolto verso l’arbitro, la tensione di quel momento, il gol e la gioia del popolo rossonero.

La seconda e ultima Champions League vinta nel 2005

A chiudere la carrellata di ben sette trionfi europei per i rossoneri c’è quella che è impossibile non definire come la Champions League della rivincita - conquistata a due anni di distanza dal più incredibile crollo europeo della storia del Milan. La squadra allenata da Carlo Ancelotti nel 2005, avanti 3-0 a fine primo tempo nella finale di Istanbul contro il Liverpool, si dissolve nel giro di sei minuti nella ripresa, incassa tre gol e poi perde clamorosamente contro i Reds ai rigori. Una coppa che sembrava già vinta e che il destino ha permesso però ai rossoneri di andarsi a riprendere due anni dopo. Nel 2007 la finale è ancora una volta Milan-Liverpool: un’occasione ghiotta da non lasciarsi sfuggire, una vittoria per 2-1 sigillata dalla doppietta di Filippo Inzaghi. L’ultima notte di trionfi europei per il Milan, che spera di tornare presto a godersi serate del genere.

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