Per comprendere meglio cos’è il Fair Play Finanziario, bisogna tornare indietro di qualche anno.

Nel 2003/2004 viene introdotto il sistema delle Licenze Uefa, con l’obbiettivo di cominciare a limitare l’accesso, alle competizioni Uefa, a club poco solidi dal punto di vista finanziario. Da allora, in 57 diverse occasioni, 53 club che si erano qualificati alle competizioni Uefa non sono stati ammessi per non aver rispettato i criteri di assegnazione delle licenze. Nel 2010 viene approvato il sistema del Fair Play Finanziario, che può essere visto come la naturale evoluzione del sistema delle Licenze Uefa. Quindi dalla stagione 2010/2011, i club qualificati alle competizioni Uefa, devono dimostrare di avere i conti a posto; ciò si basa sulla valutazione di tre parametri, che sono, continuità aziendale, equilibrio tra ricavi e costi e l’azzeramento dei debiti. Nel 2013 viene introdotta la regola del break-even, che prevede che i club bilancino le spese in base ai ricavi e che riducano i debiti. In questa direzione, le prime sanzioni arrivano nel 2014, diventando effettive dalla stagione 2014/2015.  

L’organo di controllo, indipendente, del rispetto delle norme del Fair Play Finanziario è il CFCB, cioè, l’Organo di Controllo Finanziario del Club. L’organo di controllo si occupa, ogni anno, di analizzare tre bilanci annuali dei club che dovranno partecipare alle competizioni continentali.

Sono stati stabiliti dei limiti ben precisi da rispettare per i club, che non possono superare la soglia dei 5 milioni di spesa in più di quanto guadagnano in ciascun periodo di valutazione (tre anni); tuttavia è stata vagliata la possibilità concessa ai club, di superare questa soglia entro un certo limite se il debito viene coperto totalmente da un contributo o pagamento diretto da parte del proprietario del club o da una parte correlata. Questi limiti sono: 45 milioni di euro per le stagioni 2013/14, 2014/15 e 30 milioni di euro per le stagioni 2015/16, 2016/17 e 2017/18. Tuttavia dal 2015, con lo scopo di promuovere la crescita dei club, sono esclusi dal calcolo dei bilanci i costi relativi a investimenti negli stadi, infrastrutture per gli allenamenti, investimenti nel settore giovanile ed in quello femminile.

In caso di mancato rispetto di questi parametri o delle regole del FPF, sarà l’Organo di Controllo Finanziario dei Club a decidere in che misura applicare le sanzioni. La violazione di alcune regole non prevede l’automatica esclusione dalle competizioni. Le sanzioni a cui un club può incorrere sono avvisi, multe, penalizzazioni di punti, trattenuta di percentuali dei premi Uefa, divieto di iscrizione di nuovi giocatori alle competizioni, riduzioni del numero delle liste di giocatori delle competizioni continentali, squalifica dalle competizioni in corso e/o future, revoca di un titolo o di un premio.

Dal 2011, 6 club non sono stati ammessi alle competizioni Uefa per mancato pagamento degli stipendi ai giocatori o per debiti dovuti ad altri club per i trasferimenti; mentre un club è stato escluso per il mancato rispetto dei requisiti di break-even.

Dopo le prime risposte, il CFCB, ha ritenuto opportuno trovare delle soluzioni riabilitative al posto di quelle punitive, così sono nati i primi Settlements Agreements, con lo scopo di instaurare un dialogo tra i club e l’organo di controllo. Questo piò aiutare i club a raggiungere il pareggio di bilancio nel breve termine tramite contributi finanziari con condizioni restrittive.

Questi accordi transattivi, sono strumenti comuni nel mondo della finanza, che aiutano a rendere più facile il rispetto delle regole. Tramite questi possono essere stabiliti degli obblighi a cui l’accusato deve adempiere, le possibili applicazioni di misure disciplinari e, se necessario, degli specifici limiti di tempo. Le sanzioni finanziarie per i club saranno sempre proporzionate alla loro grandezza e ai loro ricavi. Se un club riesce a soddisfare ogni singolo requisito previsto dalle conciliazioni, le sanzioni precedentemente inflitte decadono per la stagione successiva.

Il Fair Play Finanziario, in conclusione, è lo strumento che si propone di migliorare le condizioni finanziarie del calcio europeo tramite un processo continuo di monitorizzazione dei club, ma anche grazie ad un approccio diretto che permette di definire un percorso da seguire per raggiungere gli obbiettivi di bilancio.

 

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