Le votazioni, si sa, regalano sempre un doppio riscontro: c’è chi esulta e chi si affligge, chi approva il verdetto e chi lo contraddice. Lo scrutinio più atteso del mondo del calcio è sicuramente quello del Pallone d’Oro, trofeo assegnato annualmente al giocatore che più si è distinto nell'anno solare.

Il tutto sta proprio in quello, sapersi distinguere, secondo criteri e logiche ben definite dalle regole di France Football.

Per quanto possano dunque affannarsi i più fervidi tifosi di calcio, appassionati di scommesse calcio* e non solo, non basta soltanto essere un talento o il miglior giocatore della propria squadra del cuore per aggiudicarsi il Pallone d’Oro.

Le uniche opinioni che contano sono quelle dei giornalisti, che con le loro penne marchiano le proprie tessere per eleggere il miglior giocatore del mondo. Un lungo sistema di processi che negli anni è cambiato più volte alla ricerca della perfezione; più complicato a dirsi che a farsi, tant’è che a L’Insider abbiamo avuto l’onore di intervistare l’unico (e per forza direbbe lui) giornalista italiano incaricato di votare per il Pallone d’Oro: Paolo Condò.

Una lunga intervista per addentrarci nei criteri e in tutte le pratiche, anche le più banali, utili alla votazione. Non solo, c’è stato spazio anche per voltarsi alle spalle e ripercorrere la storia di questo trofeo importantissimo per analizzare nel dettaglio i vincitori delle passate edizioni ma anche gli sconfitti, quelli che avrebbero meritato di vincerlo e quelli che invece sono stati oltremodo incensati.

Insomma c’è proprio tutto! Il mondo del calcio racchiuso in un Pallone d’Oro raccontato con le parole di chi ne ha masticato davvero tanto. La lezione di Paolo Condò nel video qui sopra!

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