Dagli amatori ai professionisti, dalla finale di Champions League fino alla partitella del giovedì “scapoli contro ammogliati”, le tipologie di infortunio che alle volte costringono i calciatori più o meno in forma ad alzare bandiera bianca sono spesso e volentieri gli stessi. Problemi muscolari di ogni genere e gravità, passando poi a infortuni più gravi che coinvolgono legamenti e tendini: quali sono gli infortuni più comuni? E quelli più gravi? Scopriamone insieme qualcuno, in ordine crescente di gravità.Infortuni calcio: la top 5 dei peggiori o più frequenti

  1. Trauma
  2. Affaticamento o contrattura
  3. Stiramento e strappo muscolare
  4. Distorsione
  5. Lesione dei legamenti

Il trauma (di ogni genere e grado) senza il coinvolgimento di ossa

“Ho preso una botta”: lo abbiamo detto un milione di volte giocando a calcio, ben consapevoli che quello è il problema più comune per chi decide per qualche decina di minuti di correre dietro a un pallone. Stiamo parlando non solo di ferite, abrasioni o escoriazioni più evidenti, ma anche di muscoli, articolazioni e ossa che potrebbero essere coinvolte dal trauma. Ecchimosi e gonfiore le due sintomatologie più frequenti, entrambe facilmente curabili con l’applicazione di ghiaccio o di qualche prodotto dedicato: nulla di compromettente insomma, anzi, infortuni facili da gestire.

Affaticamento e contrattura muscolare

A prescindere dal livello di allenamento e dallo stato di forma, spesso i continui cambi di direzione e la richiesta fatta ai muscoli delle gambe (in particolar modo) durante una partita di calcio, fa sì che ci si possa ritrovare ad avvertire un dolore improvviso proprio ad alcune fasce muscolari. In quel caso potrebbe trattarsi di una contrattura involontaria: non un problema per cui disperarsi, basta il ghiaccio e qualche pomata per rimettere le cose a posto. E fino a quando il dolore non passa, riposo totale.

Discorso diverso invece in caso di contrattura: il concetto è lo stesso dell’affaticamento, solo che la situazione diventa più grave a livello di mobilità e quindi il muscolo non è in grado di funzionare come dovrebbe. Non è una questione di dolore - non eccessivo nel momento in cui si subisce una contrattura - tuttavia in quei casi diventa particolarmente importante l’assoluto riposo.

Stiramento e strappo muscolare

Quando poi il problema diventa più grave a livello muscolare, si è costretti ad avere a che fare con una iperestensione del muscolo che può portare al cosiddetto stiramento: in quel caso le fibre muscolari vanno oltre il consentito e rappresenta un infortunio ben più grave di quanto indicato in precedenza. Un incidente più complesso, ma che non deve spaventare e che può essere a sua volta curato con i metodi classici di cui abbiamo già parlato - a partire dall’applicazione di ghiaccio e pomate, unite al riposo. In questo caso però l’astensione totale dall’attività fisica è di circa 20 giorni, altrimenti è difficile pensare che la guarigione possa avvenire.

Fino a quando le fibre muscolari restano intatte nonostante l’allungamento, si parla di stiramento. Problema diverso è quando vengono in parte recise, portando a un vero e proprio strappo muscolare: un infortunio di base più grave di tutti gli altri di cui abbiamo già parlato e la cui complessità di solito viene analizzata parlando di tre gradi diversi - che cambiano in base ai tempi di recupero e alle cure richieste per la guarigione (che non possono che essere legato alla fisioterapia).

Distorsione (di solito al ginocchio, al piede o alla caviglia)

Oltre ai problemi muscolari, spesso gli infortuni in ambito calcistico coinvolgono le ossa: tutto parte da un movimento innaturale o da uno scontro che coinvolge l’articolazione e porta a un immediato acutizzarsi del problema. Le conseguenze immediate sono forte dolore e gonfiore - difficili da evitare in caso di infortuni di questa gravità: l’attività fisica ne risulta immediatamente compromessa e per il recupero immediato sono necessari non solo l’applicazione di ghiaccio, ma anche sedute di fisioterapia e la completa immobilizzazione dell’arto interessato fino a pieno recupero

Lesione dei legamenti del ginocchio

È il più comune tra i più gravi infortuni: la rottura o la lesione dei legamenti sia crociati che collaterali del ginocchio - il più grande incubo dei calciatori (professionisti o amatoriali), invalidante ben oltre la mancata pratica agonistica. Il concetto è simile a quello della distorsione, ma i danni sono ben più gravi: in questo caso infatti è quasi sempre necessario un intervento chirurgico, l’utilizzo delle stampelle e un lungo processo di riabilitazione. Per quel che riguarda i tempi di recupero invece, meglio non guardare a quanto accade nel calcio professionistico (dove infortuni del genere richiedono comunque mesi di lontananza dal campo di calcio): per gli amatori un infortunio di questa gravità di solito coincide con il definitivo abbandono dell’attività agonistica.

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