Se la finale che tutti attendevano tra Brasile e Argentina è diventata realtà, il merito è soprattutto di Emiliano Martinez - portiere eroe della semifinale tra la squadra di Lionel Messi e la Colombia, in grado di sventare ben tre tentativi dal dischetto durante la lotteria finale sulle conclusioni di Davinson Sánchez, Yerri Mina e Edwin Cardona. Dopo 90 minuti infatti il punteggio era inchiodato sull'1-1, ma il destino aveva già chiaro in mente quale fosse lo scenario a cui tendere: nella notte tra sabato 10 e domenica 11 luglio, la finale sarà quella tanto attesa al Maracanã tra le due nazioni che restano - nonostante tutto - massima espressione tecnica (e di rivalità) del calcio sudamericano. Una sfida eterna, un testa a testa che vanta 112 precedenti (41 vittorie Argentina, 25 pareggi e 46 successi Brasile) e in cui l’Albiceleste ha vinto soltanto due volte (entrambe per 1-0) negli ultimi sette Super Classici (con 4 vittorie dei verde-oro e un pareggio). Un partita che regalerà spettacolo? Di sicuro, nonostante i gol potrebbero in parte latitare: nelle gare precedentemente citate infatti, ben sei volte le reti segnate sono state al massimo due e soltanto una volta sono andate in gol entrambe le squadre. La domanda allora sorge spontanea: la finale è davvero destinata a risolversi con un 1-0 o 0-1?

Guardiamo da vicino questa sfida con un occhio anche alle scommesse Copa America 2021*.

Un dato che preoccupa il Brasile: se segna prima l’Argentina, poi vince

La squadra guidata da Scaloni dopo il ritorno in campo delle compagini nazionali post lockdown ha giocato 11 partite e in tutte ha segnato almeno un gol nel primo tempo. Nelle ultime nove ha realizzato solo tre gol nei secondi tempi (Lautaro Martinez contro la Bolivia e l’Ecuador, Messi ancora contro l’Ecuador). L’ultima volta che l’Argentina si è ritrovata in svantaggio nel punteggio è stato il 12 novembre 2020 (1-1 contro il Paraguay), ma in 21 delle 32 partite del ciclo Scaloni ha sbloccato la partita: in 18 di queste 21 gare ha finito poi per conquistare il successo. Il messaggio per il Brasile dunque è chiaro: evitare di subire gol nei primi 45 minuti potrebbe essere la chiave per volgere a proprio favore la sfida.

Argentina a secco da 28 anni in Copa America, ma contro il Brasile…

L’Argentina non vince la Copa America dal 1993 e per Lionel Messi quella del Maracanā sarà la quinta finale con la sua nazionale, con la quale però non è ancora riuscito a conquistare nessun trofeo. Il Brasile invece è arrivata a giocarsi una finale in casa in una competizione che i verde-oro hanno sono riusciti a vincere cinque volte nelle ultime nove edizioni. Il successo in semifinale contro il Perù è stata la riproposizione della sfida che si è vista in finale due anni fa, decisa stavolta però da un gol di Paquetà su assist di Neymar. Per molti osservatori brasiliani è stata la miglior prestazione nel torneo per i ragazzi guidati da Tite, sebbene il punteggio striminzito abbia lasciato a lungo spazio al Perù di sognare una rimonta. Un’impresa complicata contro la nazionale che al momento vanta il miglior attacco (12 gol) e la miglior difesa (2 reti subite) del torneo. La storia e i precedenti nel torneo però lasciano ben sperare l’Argentina: il Brasile infatti, detentore del titolo e vincitore per ben nove volte della competizione, ha concluso il torneo per sette volte al secondo posto proprio dietro all’odiata Argentina (1925, 1937, 1945, 1946, 1957, 1959 e 1991). Le ultime due sfide in finale però le ha vinte il Brasile: nel 2004 ai rigori dopo il 2-2 al termine dei 120 minuti nell’edizione disputata in Perù e poi nel 2007 in Venezuela al termine di un match a senso unico, vinto per 3-0 dai verde-oro.

Finale Copa America 2021: i protagonisti da tenere d’occhio e gli assenti

Nella lista dei giocatori che non prenderanno parte alla sfida c’è un nome su tutti, venuto meno a causa di una squalifica che potrebbe pesare non poco sulla resa dell’attacco brasiliano: Gabriel Jesus, tassello in meno di cui disporre in un attacco che resta straripante e che può aggiungere al fianco di Neymar due giocatori perfetti nel ruolo disegnato da loro da parte di Tite come Everton e Gabigol. Gli stessi che sono riusciti ad avere la meglio contro il Brasile, nella speranza che i problemi fisici di Alex Sandro siano soltanto di passaggio e gli permettano di scendere in campo al fianco del suo compagno di squadra Danilo e di Thiago Silva. Tanta “Italia” - intesa come Serie A - anche nell’Argentina, da Molina e Pezzella in difesa a De Paul e Lautaro Martinez nella proposta offensiva. In casa Argentina, guardando le cose da una prospettiva azzurra, il grande assente è Paulo Dybala, tenuto fuori da Scaloni e non convocato per la spedizione brasiliana. Un’ultima vittoria al Maranacā contro i padroni di casa potrebbe definitivamente sancire il fatto che quella sia stata la decisione giusta da prendere.

Clicca qui per maggiori informazioni su tutte le scommesse calcio* sulla Copa America.

*Si prega di essere consapevoli del fatto che questo link vi rimanderà al sito scommesse