Nonostante i candidati si assomiglino in ogni temporada, breve o lunga che sia, il campionato argentino, Superliga la chiamano, possiede, in mezzo alle sue onnipotenze e alle sue modestie, una palese e storica traccia di equilibrio tra le maggiori contendenti che rende sempre complicato individuare il reale favorito, figurarsi il vincitore. 
Prima di aprire i capitoli sulle maggiori indiziate a succedere al Racing Club Avellaneda, campione dell’ultima lega, osserviamo dall’alto le altre. O almeno le altre che secondo noi, portano con sé motivi di interesse.

Tra le squadre che pretendono una stagione almeno accettabile si palesano rinforzi che garantiscono prospettive interessanti. L’Estudiantes ha preferito la qualità alla quantità e scommette forte su Angel e Federico Gonzalez. Entrambi protagonisti nella precedente campagna, con Gaby Milito oggi sulla panca, sono attesi alla conferma delle loro performances. Il miglior annuncio nel quartiere a case basse, con poco lusso, della Paternal è la firma di Marcos Angeleri: il veterano si unisce al gruppo dell’Argentinos Juniors (non c’è più Mac Allister, ennesimo seme di talento generato dal Bicho volato al Boca: occhi addosso, raccomandiamo) per offrire un supporto di esperienza a un gruppo ansioso di allontanarsi dal pericolo promedio e diventare protagonista. La nota nostalgica appartiene invece a Patronato che non vedrà più il carismatico Sebastian Bertoli tra i pali: loro osservano il mondo dal una prospettiva di bassa classifica e hanno ingaggiato 13
giocatori nuovi per cercare di risalire.

 La dura legge a cui il più piccolo deve obbedire vale anche per Defensa y Justicia (ha conteso fino all’ultima curva il titolo al Racing) e Union Santa Fe, entrambe abbondantemente depredate dalle grandi di casa o dalla solita bramosia europea (Lisandro Martinez ha già esordito da titolare nell’Ajax): ripartiranno da nuovi elementi e da nuove idee, soprattutto tra i Falconi non sono mai mancate.

Torniamo alle protagoniste.
Apriamo i capitoli.

RACING CLUB

La Academia

Rivale: Independiente

Estadio Presidente Peron

Allenatore: “Chacho” Coudet

Campione in carica, mano alla tempia, braccio allungato verso l’obiettivo (insegna il grande Licha Lopez, capitano e lider maximo): mirino già puntato sul bis. Conferma la struttura di squadra, porta con sé la genetica ambizione e il protagonismo del Primer Grande. Nel bilancio mercato tra addii e benvenuti, il saldo è positivo: in cambio delle dolorose partenze di Saravia e Pol Fernandez sono stati scovati da Milito, ancora una volta, elementi importanti. Il ritorno del Pulpo Gonzalez, l’approdo di David Barbona, Matias Rojas e Walter Montoya, quest’ultimo una delle perlitas del mercato.

En fin:

Il timone direzionato e fermo, garantito la solita vertigine di combinazioni di alto livello da vivere al Cilindro, col vantaggio chiaro della non dispersione di energie in altre competizioni: tutto indica la direzione, si va per il BiK.

RIVER PLATE

Millonario

Rivale: Boca Juniors

El Monumental

Allenatore: “El Muneco” Gallardo

I Milionarios, come certifica il nome, sono ricchi della rosa con maggiore qualità tecnica e gerarchia. Merito, mucho merito, del Muneco, attivo anche in periodo di licitazione, con
quell’occhio da critico calcistico che si ritrova. L’uscita di Camilo Mayada ha cancellato le alternative per Gonzalo Montiel, il possibile arrivo di Paulo Diaz rimetterebbe la casa in ordine. Di più, non serve nulla. Mercé il sostengo presidenziale, Gallardo ha tratteggiato il piano di inizio lavori e ha poi saputo edificare una squadra con una base stabile, che ha certezze consolidate e, soprattutto, che gioca bene, molto bene, a calcio.

En fin:

Docenza e decoro. Il super campione (di Libertadores) continua a essere il Big Ben del Subcontinente e sa che possiede interessanti argomenti per confermarlo

BOCA JUNIORS

Xeneizes

Rivale: River Plate

La Bombonera

Allenatore: Gustavo Alfaro

Il Boca è andato al mercato a curarsi le ferite. Chirurgo di primo livello il DS Nicolas Burdisso, con una necessità di scaricare un paio di elettroshock per uscire dal post Libertadores AD 2019. Scosse tonitruanti, lo sbarco di Daniele De Rossi ha scalfito anche i cuori più aridi: pura pasion futbolera la sua, ma anche tanta sostanza tecnica. Il Toto Salvio, Juan Hurtado e Alexis Mac Allister, tutti onorati con l’uniforme Azul y Oro, favoriscono il rinnovamento dell’illusione bostera che ha naturalmente palesi oneri infrasettimanali (siamo già ai quarti di Libertadores). La rivoluzione al Club de La Rivera porta inevitabilmente con sé anche un panorama brumoso e la ghigliottina: imminenti gli addii di Darío Benedetto y Nahitan Nández, probabile quello del Kichan Pavón

En fin:

Pressione e limitati margini di errore: questo l’oroscopo Xeneize. Alfaro ha l’obbligo di assemblare e definire i nomi importanti che tiene in distinta per costruire una identità solida di squadra che ora possiede evidente gerarchia internazionale.

INDEPENDIENTE

El Rojo

Rivale: Racing

Estadio Libertadores de America

Allenatore: Sebastian Beccacece

All’Independiente ci si aspetta una rapida assimilazione dell’impronta Beccacece. Il tecnico, protagonista di una stagione indelebile con il Defensa y Justicia, prosegue una tradizione che deve soddisfare il palato fine del pubblico Rojo (Holan ha finito male ma ha alzato una Sudamericana in faccia al Maracana, prima). Mercato lento e complicato, alla fine il centrocampista Lucas Romero ha chiuso, a meno di imprevisti ripensamenti, da quinto rinforzo la campagna trasferimenti.

En fin:

Il Rey de Copas sebbene non sgombri totalmente i punti interrogativi che gli gravitano attorno, ha aggiunto qualità, quantità e idee sufficienti per comprarsi un abito da protagonista, e magari da candidato al titolo.

SAN LORENZO

El Ciclon

Rivale: Huracan

Nuevo Gasometro

Allenatore: Juan Antonio Pizzi

In attesa del definitivo ritorno in terra sacra, torna a sentirsi a Boedo la parola del profeta Juan Antonio Pizzi che rianima l’entusiasmo cuervo, rinvigorito pure dalla doppia coppia servita (i fratelli Bruno e Mauro Pittón più Ángel e Oscar Romero). L’illusione, con La Vuelta, l’allenatore e lo spirito irrinunciabile e sempiterno della Gloriosa Butteler rompe la monotonia di un gruppo senz’anima che aveva chiuso nelle ultime posizioni della Superliga 2018. Agli ordini del “Macanudo” (nomignolo di Pizzi quando era il 9 del Barça) il Ciclon vinse il titolo al calore di una idea che seppe incendiare l’ambiente più caldo della Capital Federal e mantenersi nel tempo.

En fin:

Adesso e per davvero sì, rinnovati e speranzosi: los Santos vienen marchando.

VELEZ

El Fortin

Rivale: Ferro Carril Oeste

Estadio José Amalfitani

Allenatore “El Gringo” Heinze

Tra porte girevoli e speculazioni, il rinnovo di Gabriel Heinze rimane il più sicuro baluardo del Fortin. Il Gringo, forte della purezza delle sue radicate convinzioni, ha cavato tutti i dubbi e le insicurezze che abitavano Liniers. Ha aggregato generazioni e impresso un marchio inconfondibile al calcio della squadra con la V. Fantasmi messi in soffitta dall’orgoglio di tornare finalmente a possedere un passaporto di sogni e di grandezza. Quelli che ricordano l’adolescenza di Fabian Cubero ora si godono la gioventù Thiago Almada (perla tra i desideri di Guardiola). Quelli che finalmente giocano di collettivo ora possono schierare anche Maxi Romero, Fernando Gago e Tomás Guidara.

En fin:

Continua Heinze. Continua un progetto, serio. Si alimenta l’illusione di nuove conquiste. Al Velez, godono.

LANUS

Granate

Rivale: Banfield

La Fortaleza

Allenatore: Luis Zubeldia

Davanti al Granate c’è la concreta possibilità di risorgere: il Lanus può ritrovare l’illusione di qualche stagione fa? Primo semestre già sistemato nell’oblio, il ritorno di Luis Zubeldia (il figliol prodigo di Cabrero e Guidi) ha fatto ritrovare la rotta a una nave che da tempo non attraversava così profonde turbolenze. Con il recupero della fiducia è cresciuta l’autostima. Ha rianimato giocatori, creduto in pibes del vivaio, e finalmente rintracciato una identità collettiva in una squadra senza un credo definito e condiviso.

En fin:

Adesso sì. Ci sono rinforzi di nome. Pedro de la Vega, la Joyita granata vuol tornare a splendere anche per le grandi d’Europa, e gli stendardi di una decade di gloria e protagonismo, Lautaro Acosta e "Pepe" Sand (c’erano, nei cinque titoli conquistati dal Lanus, che in totale ne ha vinti sei: sono di nuovo qui), non accetteranno un ruolo subalterno.

Ultimo capitolo. Rosario capitale del futbol come sta?

ROSARIO CENTRAL

Canalla

Rivale: Newell’s

Estadio Gigante de Arroyito

Allenatore: Diego Cocca

NEWELL’S

La Lepra

Rivale: Rosario Central

Estadio Marcelo Bielsa

Allenatore: Frank Dario Kudelka

Parlare di similitudini tra Newell's e Central, a Rosario, è qualcosa di quasi fittizio. Invece abbiamo la certezza che negli ultimi tempi, la crisi futbolistica li ha legati a un identico panorama, che avvolge la città del Monumento alla Bandiera in uno scenario tormentato. Il presente li vincola a una fine comune: evitare il fantasma della B (in Argentina è tutto un Ghostbuster quando si parla dello spettro della retrocessione). Non ci sono precedenti, sarebbe la prima volta che le nobili rosarine lottino per evitare la caduta. Per il momento, i due Cocca e Kudelka esaminano una pergamena con diversi segnali incoraggianti. Tipo quello che segnala la firma di Rodrigo Salinas per la Lepra come se non bastasse tutto il resto del condimento, ha già indossato la camiseta delle Canallas…

En fin:

In tale contesto, anche osservando i segnali della pre-stagione, entrambe vivranno con un orizzonte limitatissimo, senza grandi aspirazioni se non quella di vivere una campagna che li lasci senza troppi spasmi in salvo o almeno al bordo dell’abisso.

Superliga 2019/20

30 per cento Fernet, 70 Coca Cola. Ghiaccio. Un sorso. Seduti. Si comincia.

 

@pizzigo

@acevedomv7