Quali sono gli stadi italiani più nuovi? Un aspetto da non sottovalutare soprattutto per gli appassionati più fervidi delle scommesse sul calcio*; non è raro difatti che lo stadio, soprattutto di proprietà, spinga la propria squadra verso successi imprevedibili.

Una classifica possibile soltanto con gli stadi già costruiti e non con progetti in divenire e ancora avvolti nel mistero, come quelli di Milano e Roma, per non dire di Firenze. Fra i 17 stadi della attuale Serie A quello di costruzione più recente è la Sardegna Arena del Cagliari, inaugurata nel 2017, seguita dall’Allianz Stadium della Juventus, inaugurato nel 2011, dal Mapei Stadium di Reggio Emilia, dove gioca il Sassuolo (inaugurato nel 1995) e dalla Dacia Arena dell’Udinese, inaugurata nel 1976. Come si nota, se parliamo di costruzione da zero, gli stadi italiani di costruzione recente sono pochissimi.

Addirittura ce ne sono alcuni la cui inaugurazione, ovviamente con strutture diverse da quelle attuali risale a prima della Seconda Guerra Mondiale: il Luigi Ferraris di Genoa e Sampdoria (1911), il Tardini del Parma (1923), il Meazza di Inter e Milan (1926), il Dall’Ara di Bologna (1927), il Gewiss Stadium dell’Atalanta (1928), il Mazza della Spal (1928), il Franchi della Fiorentina (1931), il Grande Torino del Torino (1933), l’Olimpico di Lazio e Roma (1937). Stadi in cui giocano ben 11 squadre…

Se invece contiamo ristrutturazioni sostanziali possiamo dire che stadi moderni, non nuovi ma moderni sì, sono anche il Gewiss Stadium (lavori da finire nel 2020), il Rigamonti di Brescia e il Via del Mare di Lecce (2019), il Dall’Ara, il Mazza e il Ferraris (2018), la Dacia Arena (2016), il Mapei Stadium (2015), il Franchi (2013), il Grande Torino (2005), mentre le ultime vere modifiche al Meazza, al Bentegodi di Verona, all’Olimpico di Roma e al San Paolo di Napoli risalgono al 1990.

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