media

 

Un tunnel angusto ed interminabile: il Derby, per l’Inter del 1995, deve apparire proprio così.
La vittoria manca ormai da quattro anni e mezzo, con l’Italia ed il mondo che nel frattempo hanno cambiato pelle ed equilibri geopolitici, passati da spettatori delle fortune dei cugini egemoni in patria e vincenti nell’Europa più nobile.

Questo però è un derby un po' più speciale di molti altri: è il primo di Moratti, a pochi mesi dal rilevamento delle quote di Pellegrini, è l’ultimo con la classica numerazione da 1 a 11, l’ultimo di Nicola Berti da titolare e l’ultimo senza Javier Zanetti, che arriverà qualche mese dopo per fermarsi quasi vent’anni.
L’Inter insegue l’ultimo slot buono per la Coppa Uefa di cui è detentrice, il Milan si gioca le ultime cartucce per il secondo posto che da quell’anno dà accesso alla Champions League*.

Quando Pairetto dà il via alle danze, sembra il solito copione per gli uomini di Ottavio Bianchi: le gambe che tremano, la testa che non connette, la paura di essere castigati al primo errore.
La notte fa fatica ad illuminarsi nella galleria mentale che tiene in scacco l’Inter e il Milan che fiuta la preda in trappola comincia a martellare senza tregua la tana dei cugini. Savicevic, che contringerà gli avversari a preferire un’aspirina al classico tè dell’intervallo, fa amicizia con il palo seguendo l’esempio di Eranio che lo aveva già fatto poco prima: l’Inter ha dalla sua parte gli dei in cielo e quelli in terra, rispondenti al nome di Gianluca Pagliuca che su Panucci deve rivoluzionare le leggi della fisica per evitare lo svantaggio.

Quando sembra un grande affare tenere lo 0-0 per il riposo, interviene una delle leggi più classiche del Derby di Milano: se c’è un eroe da eleggere, non è quasi mai quello che ti aspetti. E’ così che Andrea Seno, un onesto interprete del centrocampo operaio, annota il suo nome sul libro di storia beffando un non perfetto Sebastiano Rossi con l’inzuccata da corner: 1-0, la finestra che si apre nel tunnel.

Se non ci fosse l’inversione di campo, neanche ci si accorgerebbe che è cambiata la frazione di gioco perché il Milan continua ad assaltare l’avamposto nerazzurro senza soluzione di continuità: la trincea diventa ben presto il palcoscenico di Pagliuca, che si esibisce in un one man show per negare due volte a Boban l’accesso alla fortezza.
L’Inter esce allora dal recinto mandando in avanscoperta le truppe olandesi, alleate, per testare la reale solidità dell’avversario.
Al primo tentativo è subito bingo: combinazione volante tra Jonk e Bergkamp, i centrali del Milan non intuiscono il pericolo e il centrocampista chiude magistralmente con il pallonetto vincente. 2-0 e ora nel tunnel inizia ad entrare la calda e brillante luce del sole.

A 4 minuti dal Cessate il Fuoco, però, Stroppa rimette in discussione tutto con la deviazione in mezzo a una difesa interista già intenta a sbocciare la bottiglia buona: la battaglia è riaperta e il buio ricomincia ad avanzare minaccioso, perché di quell’Inter in verità non si fida quasi nessuno.
La serata è tuttavia quella buona e quanto accade poco dopo lo svela apertamente: Ruben Sosa mette sul piede di Nicola Berti il pallone per abbattere l’ultimo muro che separa la galleria dell’Inter dall’uscita, un pallone che tutti gli interisti avrebbero calciato con tutte le forze residue. Buon per loro che Berti è un degno rappresentante a cui affidare quest’incombenza, perché Nick da Salsomaggiore fa esattamente quello che tutti si aspettavano: calcia al volo una sventola colossale che trova la traversa, la schiena di Rossi e l’avvolgente abbraccio della rete. 3-1, gioco-partita-incontro.

L’urlo che ne segue è il manifesto interista nel momento in cui il cielo torna finalmente azzurro: il muro è caduto, il tunnel è passato, l’ossigeno è tornato a corroborare i polmoni provati da tanti derby passati nello scantinato.
“Meglio sconfitti che milanisti”, disse una volta l’uomo che chiuse il derby del 14 aprile 1995.
Correzione, Nicola: meglio sconfiggere i milanisti.

Clicca qui per tutte le immagini

 

*Si prega di essere consapevoli del fatto che questo link vi rimanderà al sito scommesse