Dagli esperti e appassionati di casinò online* e non solo, è considerato l’ABC dei giochi da tavolo con le carte, stiamo parlando del rubamazzetto (o rubamazzo a seconda delle aree geografiche, entrambe sono comunque universalmente riconosciute). La tradizione e il passaparola raccontano di un’usanza diffusasi in Italia durante il periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale, usato probabilmente come elemento di svago soprattutto per i più piccoli. Il motivo? La sua semplicità fatta di poche e precise regole, inversamente proporzionale al divertimento. Vediamo dunque insieme quali sono le regole per giocare a rubamazzetto (o rubamazzo).

Preparazione al gioco e valore delle carte

Come detto, per giocare a rubamazzetto non servono particolari doti di preparazione, ma solamente la voglia di divertirsi giocando in compagnia. La componente competitiva è predominante, dal momento che il gesto stesso da cui prende il nome l’intero gioco è simbolico e nasconde un senso di “superiorità” che nessun altro gioco di carte prevede. Ultimo cenno storico riguarda le tradizionali “varianti”, che qui fondamentalmente non sono contemplate poiché il rubamazzetto è di fatto il progenitore dell’albero genealogico dei giochi di carte da tavolo.

Essendo un gioco di chiara matrice tricolore il mazzo prediletto è quello di carte napoletane, 40 in tutto con i numeri da uno a sette e le figure (fante, cavallo e re). Naturalmente è possibile giocare a rubamazzetto anche con un classico mazzo francese da 54 carte, escludendo i jolly e le carte dall’8 al 10 incluse. Il valore delle carte è nominale, pertanto corrisponde a quello indicato dalle carte stesse. Per quanto concerne le figure il fante assumerà un valore pari a otto, il cavallo varrà nove punti e infine il re farà riferimento a un valore pari a 10.

Stabiliti i preliminari, passiamo alla fase iniziale del gioco a cominciare dal numero di giocatori. Da 2 a 4 giocatori, tendenzialmente secondo la formula del “tutti contro tutti” ma non è raro che nelle partite a quattro ci si divida in due squadre. A questo punto, per dare inizio al gioco vero e proprio, si stabilisce chi dovrà fare da mazziere (o cartaio) al primo giro, successivamente si procederà in senso antiorario (cosa importante, il senso antiorario regola anche i turni di giocata, perciò il primo a giocare nell’ipotesi di tre o quattro giocatori sarà il giocatore seduto alla destra del mazziere). Come in tutti i giochi la formula più utilizzata è quella “bas fa mas”, vale a dire che tutti i componenti pescano una carta e quello con il valore inferiore aprirà le danze. Nel caso in cui i partecipanti siano dei bambini rimane invece l’usanza di far iniziare il più piccolo d’età.

Sviluppo del gioco e obiettivi

Una volta mescolate accuratamente le carte, il mazziere distribuisce tre carte per ogni giocatore, procedendo in senso antiorario, infine altre quattro da posizionare sul tavolo (il procedimento è il medesimo della scopa, per intenderci). A questo punto si cerca di creare il proprio mazzetto “prendendo” le carte presenti sul tavolo, sia con lo stesso valore (es. 6 di bastoni e 6 di spade) oppure tramite somma (es. 4 di denari e 3 di coppe con un 7 di bastoni), se invece si non si ha la possibilità di prendere nulla dal tavolo o dagli avversari allora si aggiungerà una carta a quelle presenti sul tavolo. Importantissimo per lo sviluppo del gioco è lasciare scoperta l’ultima carta, poiché gli avversari devono poter visualizzare il valore del possibile “rubamazzetto”.

L’obiettivo del gioco è quello di concludere la manche con un mazzetto ricco di carte quanto più possibile rispetto agli avversari. Naturalmente, il bello di rubamazzetto è che quanti più “furti” di mazzetti avvengono tanto più il gioco sarà avvincente e imprevedibile. Il massimo si raggiunge quando l’ultima carta giocabile della manche determina una presa di mazzetto tale da decretare un nuovo vincitore. Ma come si “ruba” il mazzetto? Molto semplicemente possedendo una carta del valore identico a quella scoperta sul mazzetto dei miei avversari. A volte si concede di rubare il mazzetto anche tramite “somma” tra la carta scoperta del mazzetto e una di quelle presenti sul tavolo, tuttavia questa variante rende il gioco sì più dinamico ma più soggetto alla fortuna e meno all’abilità dei giocatori.

E se la carta scoperta ha lo stesso valore di una presente sul tavolo, come devo comportarmi? Qui non esiste una risposta precisa, per esempio a differenza della scopa dove nel caso di una somma di carte sul tavolo (per esempio 7, Asso e Fante), se si possiede il Fante si è obbligati a prendere il Fante presente sul tavolo e non la combinazione 7+Asso. Di norma, si lascia scegliere al giocatore che, visto l’obiettivo, andrà quasi sicuramente dritto verso il mazzetto avversario.

Una volta esaurita la mano, si procede nuovamente all’assegnazione di tre carte per giocatore da parte del mazziere. Al termine dell’ultimo giro, se sul tavolo rimangono delle carte non assegnate poiché nessun giocatore è stato in grado di prenderle, queste verranno attribuite all’ultimo giocatore che ha “preso” dal tavolo (nella variante descritta sopra, è possibile che l’ultima presa sia stata un rubamazzetto “per somma”).

Consigli di strategia

Pur trattandosi di un gioco piuttosto elementare da giocare, il rubamazzetto presenta alcune strategie implicite strettamente collegate alla possibile dose di fortuna. Il principale consiglio è quello di valutare sempre le carte già “scese”, ciò aiuta a capire quante probabilità ha un mazzetto di essere “rubato” a seconda della disponibilità di carte con quel valore. Un altro piccolo suggerimento è quello di non affrettarsi a costruire il mazzetto immediatamente, spesso avere pazienza e seguire lo sviluppo del gioco porta risultati molto più proficui.

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