Roland Garros: i giovani da tenere d’occhio

Il secondo “Major” della stagione è ormai alle porte. Domenica si inizierà a fare sul serio e, mai come quest’anno, a trionfare in campo maschile potrebbe esserci un nome nuovo, Rafa Nadal permettendo.
Tra i papabili chi spera di poter far bene sono sicuramente i giovani che stanno incominciando a ritagliarsi uno spazio importante.

Stefanos Tsitsipas.
Greco, classe 1998, rovescio ad una mano
L’attuale numero 6 delle classiche mondiali è sicuramente il giovane sul quale fare più attenzione in questa edizione del Roland Garros. Già l’anno scorso aveva fatto vedere cose interessanti, soprattutto su terra battuta dove raggiunse la finale del torneo di Barcellona.
Quest’anno la musica è cambiata: semifinale slam in Australia a gennaio e finale a Dubai poco dopo sono già un bel biglietto da visita ma Tsitsipas ha fatto meglio, decisamente meglio. Finale a Madrid, con tanto di vittoria contro il beniamino di casa Nadal, e semifinale a Roma. Questi risultati hanno reso il greco una costante ad alti livelli anche nei tornei più importanti e lo slam parigino potrebbe essere l’occasione per issarsi definitivamente tra i grandi del tennis. Inoltre Tsitsipas potrebbe sfruttare le incertezze dei suoi avversari e, perchè no, provare a realizzare il “colpaccio” portandosi a casa il titolo.
Il greco, però, dovrà fare molta attenzione, soprattutto nella prima settimana di gioco, a non sprecare troppe energie mentali e fisiche contro avversari non di prima fascia. Proprio l’inesperienza potrebbe giocare brutti scherzi a Tsitsipas. Se dovesse riuscire a gestire al meglio il tutto ci sarà davvero da divertirsi.

Felix Auger Aliassime.
Canadese, classe 2000, rovescio bimane
Un altro giocatore, magari meno pronto di Tsitsipas, che potrebbe rivelarsi una mina vagante al Roland Garros è il giovanissimo canadese che occupa attualmente la posizione mondiale n.28.
Felix Auger Aliassime, dopo un breve passato nel circuito Challenger, ha iniziato in questa stagione a raccogliere risultati di prestigio, addirittura vincendo il torneo di Rio De Janeiro lo scorso febbraio. A livello di Master 1000 il classe 2000 ha dato del filo da torcere a molti: sul cemento americano di Miami è stato sconfitto solo a livello di semifinale da Isner mentre sul rosso europeo ha perso da Zverev a Montecarlo e da Nadal a Madrid facendo però vedere cose davvero molto interessanti.
Rispetto al discorso fatto in precedenza risulta difficile immaginare che Aliassime possa puntare alla vittoria di questo Roland Garros ma una sua presenza nella seconda settimana di gioco, quindi a livello di ottavi di finale, non è affatto una chimera. Sulla terra ha dimostrato di trovarsi a suo agio, da fondo campo ha colpi importanti e soprattutto è dotato di un servizio potente che può aiutarlo nei momenti di difficoltà. In caso di tabellone favorevole il giovanissimo canadese potrebbe dare fastidio a molti. In ogni caso tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori sanno benissimo che è solo questione di tempo prima di vedere Aliassime fisso a battagliere per i tornei più importanti, soprattutto sulla terra battuta. 

Denis Shapovalov.
Canadese, classe 1999, rovescio ad una mano e talento smisurato
Da un giovanissimo canadese ad un altro il passo è breve. “Shapo” è sicuramente più pronto dell’amico fraterno avendo già fatto registrare alcuni risultati importanti nella scorsa stagione dove sconfisse Nadal sul cemento canadese.
Da allora, però, la crescita dell’estroverso canadese, non è stata continua, come dimostra questo 2019 ricco di alti e bassi.
Shapovalov, inoltre, ha un gioco troppo aggressivo e rischioso per potersi adattare al meglio alla terra battuta, mentre sull’erba e sul cemento il giovane canadese si trova a suo agio, ed i risultati lo dimostrano in pieno: sconfitte ai primi turni da Struff, Garin e Aliassime e miglior risultato stagionale sulla terra battuta a Roma dove il giovane canadese ha perso al secondo turno per mano di Djokovic.
Difficilmente l’istrionico canadese potrà dire la sua al Roland Garros, i risultati ottenuti sul rosso parlano chiaro, ma con un giocatori così estroverso e giovane risulta  ostico fare qualsivoglia previsione.
Tutti gli amanti del bel tennis, infatti, si augurano di vedere giocare il più a lungo possibile il canadese a Parigi, consci però che il rischio di vederlo uscire già al primo turno è un qualcosa tutt’altro che impensabile. 

Frances Tiafoe.
Americano, classe 1998, stravagante al massimo
Un altro giovanissimo su cui gli appassionati di tennis fanno un grande affidamento in chiave futura è il giovanissimo Tiafoe. Il classe 1998 è un giocatore dotato di una mano straordinaria e capace di colpi davvero di livello assoluto anche se, spesso, si perde troppo a cercare la giocata per il pubblico piuttosto che il colpo più utile per vincere.
Per lui, come per Shapovalov, il pensiero di fare risultati in questo Roland Garros è abbastanza difficile. Il suo gioco, sebbene meno rischioso del canadese, non si adatta lo stesso alla terra battuta e anche per Tiafoe i risultati sulla terra battuta sono abbastanza scadenti. Nonostante tutto, però, l’americano ha dimostrato una voglia non indifferente di incidere anche su questa superficie a lui più ostile giocando alcuni incontri di livello, da ultimo quello a Madrid dove perse da Nadal ma mostrando sprazzi di bel gioco.
Nel suo caso voterà tantissimo il tabellone, infatti qualora dovesse incontrare subito teste di serie o comunque giocatori abituati a giocare sulla terra battuta la sua campagna francese potrebbe concludersi subito. In caso contrario, invece, Tiafoe con il suo tennis stravagante potrebbe raccogliere alcune vittorie e dire la sua anche in questo torneo.

Alexander Zverev.
Tedesco, classe 1997, rovescio sublime a due mani
Chiudiamo il lotto dei giovani di maggior talento con un giocatore del quale spesso e volentieri si dimentica la giovanissima età.
Zverev, infatti, ha già vinto a livello di Master 1000 (Roma e Madrid) ed è ormai una costante nella top5 della classifica mondiale, eppure ha solo 22 anni.
Ciò che è mancato nella sua giovanissima carriera è sempre stata la capacità di gestire le energie negli incontri al meglio dei 5 set. In più di un’occasione, infatti, il tedesco è stato impegnato troppo a lungo sul campo contro avversari nettamente inferiori finendo per arrivare troppo stanco alle partite più importanti.
Questa stagione, purtroppo per Zverev, è diversa. Molti problemi, soprattutto nel suo team, non permettono al giovane tedesco di esprimersi con la testa libera e il suo tennis ne risente assai. Pochi risultati, scadenti per un giocatore dal suo talento, in questa campagna sulla terra battuta dove il classe 1997 è andato lontanissimo dai livello sui quali si era espresso nelle scorse stagioni. Ottavi a Montecarlo, quarti a Madrid e secondo turno a Roma non rispecchiano il suo talento e il suo livello, neanche lontanamente.
Zverev è atteso da tutti al salto definitivo, la vittoria di uno slam. Quello maggiormente indicato è il Roland Garros per la sua capacità di giocare sul rosso dove, Nadal a parte, non teme nessuno. Se il tedesco riuscisse a trovare tranquillità a livello mentale potrebbe finalmente dire la sua. Al momento, però, sembra difficile ipotizzare questo scenario.

In ogni caso qualche vittoria, magari in condizioni di gioco difficoltose, possono tirare fuori l’orgoglio e la rabbia ad un giocatore che deve necessariamente ritrovarsi e il Roland Garros potrebbe essere lo scenario a lui più congeniale.

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