Siamo arrivati alla finale n°14 in carriera al Roland Garros e Rafael Nadal non sembra avere nessuna intenzione di smettere di fare ciò che meglio gli riesce al mondo: vincere partite nello Slam di Francia, giocando match che prevedono la conquista di tre set su cinque complessivi. Ovviamente, sulla terra rossa. Un campione eterno che punta a consolidare il suo record, in una stagione iniziata nel migliore dei modi con la vittoria in Australia e che sembrava essersi incrinata a causa di un infortunio che gli ha fatto saltare buona parte dei Master 1000 europei sulla sua superficie preferita. Poco importa, quando più contava Nadal ha ritrovato forza e morale, dimostrando di essere ancora una volta tra i migliori giocatori scesi in campo a Parigi. Più che per i soldi quindi e per un ricco montepremi, qui c’è in ballo la storia del tennis: è quella a cui dà la caccia Nadal.

Casper Ruud: l’outsider che spera di diventare campione di Francia

Sono tanti i record frantumanti da Casper Ruud in questa speciale cavalcata di due settimane che lo ha portato - con merito - a giocarsi contro il più grande di tutti un titolo che consacrerebbe Ruud in un torneo in cui partiva da outsider ed è riuscito a dimostrare tutte le sue qualità. Il talento norvegese è il primo della sua nazionale ad arrivare in una finale dello Slam nell’era open, mentre dopo Robin Soderling nel 2009, è il primo a giocare ottavi quarti, semifinali e finale del torneo nello stesso anno per la prima volta (dimostrazione di come il filotto di risultati fosse in realtà profondamente inatteso). 

Rafael Nadal: il percorso per arrivare in finale al Roland Garros 2022

Tutto facile per il campione spagnolo nei primi tre appuntamenti del torneo, in cui si è sbarazzato di Jordan Thompson, Corentin Moutet e Van De Zandschulp senza neanche cedere un set e dominando senza affanno fino al quarto turno e alla sfida contro un avversario ostico come Felix Auger Aliassime: il canadese ha dato un bel po’ di filo da torcere, in un match durato più di 4 ore e vinto contro il 21enne che ha dimostrato grande energia e prospettiva. Poi, la sfida delle sfide: il quarto di finale contro Novak Djokovic, vinto in quattro set al termine della partita al momento più bella del torneo che ha poi permesso a Nadal di vedersela contro Alexander Zverev - battuto nel primo set dopo aver annullato quattro set point e poi crollato a terra a causa di un brutto infortunio alla caviglia e costretto al ritiro dopo tre ore di gioco. Cadono tutti, tranne Nadal - che resta il favorito per la vittoria finale.

Casper Ruud: il percorso per arrivare in finale al Roland Garros 2022

Poteva essere tra i potenziali favoriti, ma a spingere Casper Ruud verso la finale del Roland Garros 2022 è stato anche un tabellone decisamente agevole (in cui non ha dovuto sfidare nessun tennista attualmente in top-10). Nonostante questo, ha faticato un po’ con Tsonga al primo turno (3-1 il conto dei set, con tre tie-break), battuto in maniera più agevole il russo Ruusuvuori e poi lottato per cinque set contro il nostro Lorenzo Sonego (avanti anche 2-1 nel conto dei set, prima di affondare nel finale a causa di una condizione fisica e tenuta tecnica che ha sorriso al norvegese). Quando il gioco è diventato duro e serio per Nadal, nel caso di Ruud è rimasto certamente più agevole - facendo fuori in ordine Hurckacz, Rune e poi un sorprendente Cilic (campione sì in uno Slam, ma nel 2014 in Australia) che si è spinto fino al penultimo appuntamento del torneo. Insomma, battere Nadal sarà un’impresa diversa da tutto il resto.

Finale Roland Garros 2022: Nadal resta il favorito, nonostante l’età 

C’è un modo per descrivere questa finale che rende bene l’idea della differenza che potrebbe avere l’esperienza in un match del genere: Ruud aveva 7 anni quando Rafael Nadal ha giocato la prima finale della sua vita al Roland Garros e da quel momento non ha mai smesso di esserci e di vincere in maniera continuativa a Parigi - diventando l’eroe incontrastato della terra rossa. Lo spagnolo non può dunque che essere il favorito, con Ruud che sarà costretto a giocare un tennis ben al di sopra dei suoi standard per provare a metterlo in difficoltà. Beh, in realtà il norvegese lo ha già fatto nel corso delle ultime due settimane: perché non sognare di compiere un altro, ennesimo, ultimo miracolo di questo tipo?

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