Lo stemma della Juventus è nell’immaginario collettivo sempre stata la zebra, in particolare la figura di una zebra nera rampante, ma in realtà questo animale è stato ufficialmente nello stemma del club bianconero per poco più di una decina di anni. Andiamo ad analizzare l'evoluzione dello stemma della Juve cercando di conoscerne origini e significato.

Stemma della Juventus: dalle origini ad oggi?

Sì, perché dalla nascita della Juventus fino al 2017 lo stemma è quasi sempre stato uno scudo ovale riempito da strisce bianche e nere, con vari sfondi e con il nome Juventus scritto nella parte superiore mentre in quella inferiore c’è (anzi c’era) il simbolo di un toro, non in onore al Torino ma alla città di Torino sì. La svolta è avvenuta nel 2017, quando il vecchio scudo è stato sostituito da un pittogramma di una lettera J stilizzata, con la scritta Juventus nella parte alta.

Juventus: il significato del primo stemma

Il primo stemma risale comunque al 1905, 8 anni dopo la fondazione della Juventus, era ispirato allo stemma cittadino e conteneva anche una frase di Paolo di Tarso: “Non coronabitur nisi qui legitime certaverit”. Tradotto dal latino: “Non riceve la corona se non chi ha combattuto secondo le regole”.

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Dalla zebra alla J: le origini dello stemma della Juventus di oggi

La zebra apparve per la prima volta nel 1929, ma due anni dopo tornò il toro. Nel 1979 La Juventus puntò invece sulla zebra con più decisione, per poi abbandonarla nel 1990 e tornare agli scudi e ai tori. Dal 2017 la nuova era anche grafica, per motivi di marketing internazionale. Da ricerche di mercato è infatti emerso che il nuovo marchio è più gradito ai giovani e più riconoscibile al di fuori dell’Italia, soprattutto in Asia. Certo è che la zebra, evocante una antica nobiltà, è ancora oggi nella testa di molti lo stemma della Juventus.

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