Lo avrete sicuramente visto diverse volte praticato dai personaggi più disparati, nei luoghi più o meno vicini al vostro gusto, anche nei casinò online*, e presentato in film, canzoni e libri come uno dei giochi di carte più diffusi al mondo: il bridge. Ma vi siete mai chiesti quali siano le regole e soprattutto da dove deriva l’arzigogolato metodo di calcolo del punteggio? Bene: qui proveremo a darvi dei brevi cenni sulle regole principali e su come calcolare il risultato finale, in maniera tale da non sentirvi a disagio ed essere completamente a secco di nozioni quando si parla di bridge. Partiamo dalla base minima: cosa serve per giocare a bridge? Quattro giocatori, un mazzo di carte da 52 (di quelle francesi, per intenderci), un segnapunti e un pezzo di carta su cui scrivere. Perché quattro intorno a un tavolo? Perché è un gioco di coppia, come capiremo subito con l’introduzione delle regole principali.

Il gergo del bridge e le principali regole di gioco

Prima di arrivare al nocciolo della questione, c'è una cosa da sapere e che rende il bridge diverso dagli altri giochi di carte: il gergo. Le due squadre sono anche chiamate "coppie". In una coppia, chiunque stia giocando la mano è il "dichiarante" perché quella persona ha dichiarato il "seme d'atout" (anche detto "seme di briscola") o ha fatto giocare la mano senza un seme d'atout, che si chiama "senza atout". Il "morto" è il compagno del dichiarante e posiziona la mano scoperta sul tavolo dopo che la "dichiarazione" è terminata e "l'attacco" è stato eseguito dal giocatore alla sinistra del dichiarante. Gli altri due giocatori sono i difensori per quella mano. Troppo complicato? Vediamo allora come si svolge una mano.

Il mazziere (a rotazione ciascuno dei quattro giocatori, partendo solitamente da colui che ha pescato la carta più alta durante un sorteggio casuale), dopo aver mescolato le carte e fatto tagliare il mazzo dal suo avversario di destra, le distribuisce una alla volta, partendo dal giocatore alla propria sinistra (tutti i movimenti del bridge infatti si svolgono quindi in senso orario). Ogni giocatore riceve, in questo modo, 13 carte che sistemerà in mano divise nei quattro semi. Nel bridge duplicato le carte sono smazzate una sola volta all'inizio della sessione e imbussolate in appositi astucci (board). Durante la partita, le carte vengono solo mostrate, senza mescolarle al centro del tavolo come in altri giochi di carte, in modo che a fine partita possono essere facilmente rimbussolate negli astucci secondo la distribuzione originale. Gli astucci vengono poi passati ad un altro tavolo per essere giocati di nuovo. In molte competizioni le carte sono già imbussolate da speciali macchine o vengono predisposte a mano da altri giocatori secondo uno schema prefissato (ovviamente ignoto a tutti i concorrenti). Non perdiamoci però in chiacchiere: 13 carte per ogni giocatore, totale 52. A quel punto si può iniziare con il gioco.

Il passaggio fondamentale in una partita di bridge: la dichiarazione

Una mano di bridge è composta da due fasi: dichiarazione e gioco della carta. In questa fase, i giocatori dichiarano il numero minimo di prese che pensano di poter realizzare per vincere la mano. Il mazziere effettua la prima dichiarazione, definito "l'apertore". A quel punto poi l'asta procede in senso orario con svariati turni di dichiarazione, che termina quando tre giocatori in successione dicono “Passo”, il che significa che non vogliono fare dichiarazioni più alte (perché non credono di poter raggiungere quel numero di prese). La dichiarazione finale diventa il “contratto”.Bisogna inoltre tener conto che una dichiarazione nel bridge è composta da due fattori fondamentali: un numero da 1 a 7 (dove con 1 si indicano sette prese, ossia una in più rispetto all’avversario visto che il totale è 13) chiamato “livello”; un seme (picche, cuori, quadri o fiori) o "senza atout" (indicato spesso con la sigla SA).

Il seme indica il cosiddetto seme di atout: che cos’è? Ad esempio, la coppia Nord-Sud (indicata così per la posizione a cui è seduta al tavolo) ha dichiarato 4C - si impegna cioè a fare 10 prese con cuori come atout. Se un giocatore pensa che l'ultima dichiarazione fatta da uno dei suoi avversari sia troppo ottimistica, può contrare (altro termine del gergo) quando è il suo turno di parlare. Questo contro può essere surcontrato da un avversario. Lo scopo della dichiarazione è di trasmettere al partner le informazioni sui punti di forza e di debolezza della mano: una chiave che aiuta a determinare il contratto più semplice da realizzare in base alle rispettive mani. È quindi importante conoscere il significato di ciascuna dichiarazione: questo fa parte del "sistema e delle convenzioni di dichiarazione”.

Come si svolge una mano di bridge: quattro step fondamentali da seguire

Possiamo suddividere il “gioco con le carte” del bridge in quattro passaggi:

  • Primo passaggio, definito “l’attacco”: il giocatore alla sinistra del dichiarante inizia il gioco facendo l’attacco - nomina il seme e gli altri giocatori devono giocare una carta di quel seme se ne hanno una. Altrimenti possono tagliare con una carta del seme d'atout o scartare qualsiasi altra carta;

  • Secondo passaggio, in cui “il morto stende le sue carte”: dopo l'attacco, il morto (che sarebbe il compagno di coppia del dichiarante, come spiegato prima) mette le sue 13 carte scoperte sul tavolo e il suo compagno chiama le carte durante il gioco per entrambe le mani;

  • Terzo passaggio, detto “prese vincenti”: chiunque abbia giocato la carta più alta nel seme vince la presa, e gioca qualsiasi carta in qualsiasi seme desideri alla presa successiva. In un contratto ad atout, se un giocatore non ha una carta nel seme, può giocare un'atout. In quel caso, vince la presa a meno che un'atout più alta non sia giocata da qualcun altro;

  • Quarto passaggio, la conclusione della mano: al termine della mano, se la coppia dichiarante ottiene il numero di prese (o più) che ha dichiarato nel contratto iniziale, segna un certo numero di punti. Ma se non realizza il suo contratto, segna punti l'altra coppia.

Il bridge: come si calcola il punteggio e quando si vince

Bene, giungiamo quindi così all’ultimo passaggio che manca: come calcolare il punteggio, che è diverso a seconda che ci si trovi in partita libera o in competizione. In entrambi i casi, si utilizza una tabella per i punteggi (scorecard) con due colonne (una per coppia) e diverse linee orizzontali (righe).

In partita libera, la tabella per i punteggi inizialmente è composta da una sola riga. L'incontro è composto da “giochi” (in inglese: games) o manche: una coppia si aggiudica una manche quando totalizza, con una o più mani, almeno 100 punti sotto la riga (ossia tramite punteggi ottenuti con contratti dichiarati e fatti, esclusi i bonus e le prese in più). Al termine di ogni mano, si tira una nuova riga sotto l'ultimo punteggio e gli eventuali punti ottenuti dall'altra coppia sopra tale linea non concorrono alla successiva manche (cioè entrambe le coppie ripartono da zero). La coppia che per prima si aggiudica due “giochi" determina la fine dell'incontro (che quindi può essere costituito al massimo da tre manche, se il risultato finale fosse 2-1) e si aggiudica il bonus per l'incontro.

Una coppia che non si è ancora aggiudicata una manche è detta in prima (o non in zona), una coppia che si è già aggiudicata una manche è detta in seconda (o in zona). I premi e le penalità sono maggiori in seconda rispetto che in prima. L'incontro viene vinto dalla coppia che ha totalizzato più punti, conteggiando sia quelli sopra che quelli sotto le righe. Anche se normalmente la coppia che si è aggiudicata due manche ottiene i maggiori punti, può accadere in casi particolari (slam, contratti non rispettati, ecc.) che risulti alla fine vincente la coppia che si è aggiudicata meno manche. I punti validi per la manche, registrati nella parte inferiore della scorecard (sotto la riga), sono ottenuti nel seguente modo:

  • 30 punti per ogni presa dichiarata a picche o a cuori (semi nobili);
  • 20 punti per ogni presa dichiarata a quadri o a fiori (semi minori);
  • 40 punti per la prima presa dichiarata a senza;
  • 30 punti per le prese a senza dichiarate oltre la prima (cioè un contratto di 2 SA vale 40+30=70 punti).

Per vincere una manche in una sola mano è necessario quindi dichiarare e realizzare un contratto di 3 SA, 4 cuori / picche, oppure 5 fiori / quadri. I contratti contrati o surcontrati mantenuti rispettivamente raddoppiano o quadruplicano il punteggio. Oltre ai punti validi per la manche, vengono attribuiti bonus registrati nella parte superiore della scorecard (sopra la riga):

  • 30 punti per ogni presa in più a picche o a cuori o a SA in contratti semplici (non contrati/surcontrati);
  • 20 punti per ogni presa in più a quadri o a fiori in contratti semplici;
  • 50/100 punti di premio per ogni contratto rispettivamente contrato/surcontrato;
  • 100/200 punti per ogni presa in più in contratti rispettivamente contrati/surcontrati in prima;
  • 200/400 punti per ogni presa in più in contratti rispettivamente contrati/surcontrati in seconda;
  • 500 punti per un piccolo slam (12 prese dichiarate e realizzate) in prima;
  • 750 punti per un piccolo slam (12 prese dichiarate e realizzate) in seconda;
  • 1000 punti per un grande slam (13 prese dichiarate e realizzate) in prima;
  • 1500 punti per un grande slam (13 prese dichiarate e realizzate) in seconda

Le prese in meno comportano delle penalità registrate anch'esse nella parte superiore della scorecard, dalla parte degli avversari. Qualora queste avvengano in prima, troviamo: contratto non contrato (50 punti per ogni presa); contratto contrato (100 punti per la prima presa, 200 punti ognuna per la seconda e la terza, 300 punti ognuna per le successive); contratto surcontrato (200 punti per la prima presa, 400 punti ognuna per la seconda e la terza, 600 punti ognuna per le successive).

Nel caso ci trovassimo in seconda invece, si parla di: contratto non contrato (100 punti per ogni presa); contratto contrato (200 punti per la prima presa, 300 punti ognuna le successive); contratto surcontrato (400 punti per la prima presa, 600 punti ognuna le successive). Al termine dell'incontro viene poi assegnato un premio alla coppia che ha vinto 2 manche pari a 500 punti con 2 manche a 1, o pari a 700 punti con 2 manche a 0. Indipendentemente dal risultato della mano, possono essere attribuiti inoltre i cosiddetti punti onori sopra la riga:

  • 100 punti se nella linea in attacco sono presenti 4 dei 5 onori maggiori (A,R,D,F,10) del seme di atout;

  • 150 punti se nella linea in attacco sono presenti i 5 onori maggiori (A,R,D,F,10) del seme di atout;

  • 150 punti se nella linea in attacco sono presenti i 4 assi nei contratti a senza.

I punti onori sono assegnati salvo che per accordo tra le coppie si decida di non considerarli. Infatti, essendo i punti onori indipendenti dalla realizzazione del contratto ma relativi solo alla distribuzione delle carte, non sono correlati al risultato del gioco da parte delle coppie. In caso di incontro interrotto prima della vittoria di 2 manche da parte di una coppia, viene attribuito un premio di 50 punti per un parziale (cioè un punteggio sotto la riga inferiore a 100 ma superiore a quello degli avversari) e di 300 per una manche vinta contro zero. Se entrambe le coppie all'interruzione dell'incontro hanno vinto una manche si applica eventualmente il bonus del parziale per la manche in corso, altrimenti non si assegna nessun bonus.

Un bel caos, vero? Le regole di conteggio dei punti sono complicate, ma il divertimento con il bridge è assicurato.

*Si prega di essere consapevoli del fatto che questo link vi rimanderà al Casinò Online