Tra contratti degli All-Star già rinnovati con mesi d’anticipo e altri divorzi annunciati da tempo, il margine di manovra (e di sorpresa) riservato all’ultima finestra di mercato NBA che si è tenuta questa estate, è stato inevitabilmente ridotto. Ciò non toglie però che gli oltre 150 nuovi accordi firmati questa estate - il contatore all’ultimo aggiornamento parla di 154 contratti per la precisione, per un investimento complessivo nel corso delle prossime stagioni che supererà di gran lunga i tre miliardi di dollari - abbiano in qualche modo ridisegnato l’assetto dei valori in campo in vista della prossima regular season. Chi ha davvero fatto un affare lo scopriremo soltanto nel corso dei prossimi mesi, ma se si parla di rilevanza, questi sono i cinque colpi (tra trade, rinnovi e firme di free agent) che sicuramente avranno maggior peso nel corso della prossima stagione, e non solo. Scopriamoli insieme.

 

La trade che ha portato Russell Westbrook ai Los Angeles Lakers

Non si può non partire dal passaggio di Westbrook ai Lakers: una manovra che ha segnato il mercato dei gialloviola e più in generale un intero roster da rilanciare dopo la cocente delusione dovuta all’eliminazione al primo turno playoff contro i Suns. La squadra di Los Angeles ha esaudito le richieste di LeBron James, portando a casa un altro All-Star, dismettendo in buona parte il vecchio nucleo di comprimari che ha vinto il titolo NBA nella bolla di Orlando (con tanto di rinunce dolorose, come quella ad Alex Caruso - snobbato e lasciato andare ai Chicago Bulls senza mettere sul piatto una controfferta). Il risultato adesso è un superteam che deve dimostrare di saper andare oltre i nomi altisonanti in squadra: Anthony Davis resta il faro, attorno a cui James, Westbrook, Anthony, Howard e tanti altri veterani dovranno aggiungere soprattutto difesa e tiro da tre punti. Riuscirci non sarà impresa facile, ma una rivoluzione appariva necessaria per rilanciare i gialloviola.

 

La firma di Kyle Lowry (e non solo) con i Miami Heat

Considerando Kawhi Leonard e Chris Paul come certi del rinnovo già prima del fatidico inizio della free agency dello scorso 2 agosto, il nome di Kyle Lowry è rapidamente diventato uno dei più ambiti in un mercato che è ruotato molto sul domino innescato dai cambi di squadra delle point guard. La migliore a disposizione sul mercato l’ha presa Miami, che dopo una stagione che è stata un pesante passaggio a vuoto, vuole subito ripartire con Jimmy Butler (confermato al massimo salariale) e Bam Adebayo, attorno ai quali aggiungere giocatori che garantiscono il solito mix di esperienza, intelligenza cestistica, difesa, carattere. Kyle Lowry, PJ Tucker e non solo vanno in quella direzione: coach Spoelstra saprà come plasmarli.

 

L’offseason di New Orleans e Portland, che rischia di pesare (in negativo)

La lista delle squadre che hanno deluso, di quelle incomplete o incapaci di andare incontro alle esigenze delle proprie star, è lunga in una off-season complicata per tutti. Ma se i Dallas Mavericks ad esempio il minimo sindacale sono riusciti a portarlo a casa con il rinnovo di Tim Hardaway Jr. e l’arrivo di qualche volto nuovo da sfruttare sul perimetro e sotto canestro, i grandi punti interrogativi sono legati all’inazione di squadre come New Orleans e Portland - chiamate ad agire e rimaste invece a guardare. I Pelicans avevano bisogno di una point guard: hanno perso Lonzo Ball, scaricato Eric Bledsoe e preso… Tomas Satoransky. Per usare un giro di parole: non esattamente il rinforzo che Zion Williamson si aspettava. Un po’ come Damian Lillard ai Blazers, che da dieci anni trascina la squadra ai playoff senza che nessuno si preoccupi di costruire attorno a lui un contesto vincente: qualche settimana fa è stato molto chiaro e il rischio per Portland adesso è quello di ritrovarsi con una situazione complicata da gestire.

 

La rivoluzione - incompleta, forse a metà - dei Boston Celtics

Come giudicare invece il mercato dei Celtics, che da anni devono definitivamente sbocciare attorno a Jayson Tatum e Jaylen Brown, ma ogni stagione puntualmente rimandano l’appuntamento. Neanche questa volta sembra essere quella buona: lasciati andare via Kemba Walker e Evan Fournier - esperimenti fallimentari che adesso saranno liberi di fare danni o far sognare il Madison Square Garden - i Celtics hanno deciso di puntare su un profilo controverso come quello di Dennis Schröder: leggendo la formazione a disposizione di coach Udoka, si può dire o no che Boston ha fatto un passo in avanti verso il titolo? In molti restano dubbiosi.

 

Brooklyn li conferma tutti, e resta la favorita d’obbligo

I Nets, che avevano già a disposizione una corazzata, hanno fatto l’operazione più intelligente di tutte - blindando il contratto di Kevin Durant, lavorando all’estensione di James Harden, mantenendo Bruce Brown nel roster, aggiungendo qualche puntello alla rotazione e piazzando poi un enorme colpo nel silenzio generale: Patty Mills, la scossa d’energia tecnica e d’esperienza necessaria in uscita dalla panchina. Ennesima arma in mano a un gruppo che pare davvero non aver più difetti: se gli infortuni e la sfortuna non tornerà a metterci lo zampino, Brooklyn resta la favorita d’obbligo.

 

 

Clicca qui per maggiori informazioni su tutte le scommesse sul basket*

*Si prega di essere consapevoli del fatto che questo link vi rimanderà al sito scommesse