Sono poche le cose che non cambiano mai all’interno di uno sport in continua evoluzione come la pallacanestro: tra queste cose c’è, ovviamente, l’inestimabile ruolo delle panchine NBA, sempre più fonte inestimabile di punti e hustle plays all’interno della regular season NBA.

Come i Toronto Raptors, freschi campioni NBA, hanno dimostrato, avere una panchina solida, esperta e funzionale è assolutamente un obbligo per chi ha intenzione di competere al massimo livello possibile nella NBA. Per continuare nel nostro percorso di avvicinamento alla prossima stagione NBA ci è sembrato, dunque, doveroso dedicare un approfondimento ai tre giocatori più pericolosi in uscita dalla panchina in NBA: tre che, secondo noi, possono tranquillamente competere per il premio anche nella stagione 2019-20.

Il primo nome da cui partire è, necessariamente, quello del detentore del premio: Sweet Lou Williams, faro di quei Los Angeles Clippers che in questa stagione saranno chiamati a un importante salto di qualità nelle aspettative dell’opinione comune. Williams è il vincitore delle ultime due edizioni del premio, ha vinto per ben tre volte il premio (2015, 2018 e 2019) ed è da ritenersi a tutti gli effetti uno dei sesti uomini più leggendari nella storia nella lega, assieme a “J-Crossover” Jamal Crawford. La sua capacità di segnare tanti punti in pochi minuti, tirare fuori ritmo, guidare in prima persona le transizioni e mettere in fiducia i propri compagni di squadra lo rendono il perfetto esempio di ciò che un sesto uomo dell’anno dovrebbe fare su un campo NBA. Accanto a lui è cresciuto molto Montrezl Harrell che nello scorso giugno è arrivato in finale per il premio, confermando ancora una volta come i Clippers dispongano realmente della miglior panchina della NBA. Un dettaglio non da poco per chi nella prossima stagione vuole puntare al titolo NBA.

Il secondo nome della lista non può che essere Spencer Dinwiddie, incendiario sesto uomo dei Brooklyn Nets, che ha guadagnato la prima nomination per un premio NBA solo due stagioni fa, al termine del 2017-18, per il titolo di Most Improved Player, sfuggitogli a causa della vittoria di Victord Oladipo. La sua enorme intelligenza cestistica e la sua capacità di segnare tiri difficilissimi con poco spazio lo rendono per Brooklyn un profilo comparabile a quello di Lou Williams per i Clippers. Non è un segreto che pure i Nets saranno chiamati a competere nel corso della prossima stagione e, magari, vista l’assenza di Durant potrebbero avere necessità di un surplus in termini di punti e pericolosità dalla panchina. In questo contesto Dinwiddie non può che sembrare l’uomo perfetto. Chissà che il suo assalto al premio di sesto uomo dell’anno ripartirà proprio quest’anno, nell’esatto momento in cui i suoi Nets possono ambire a traguardi molto importanti. Non sarebbe di certo una brutta storia da raccontare, visto che Dinwiddie è uno dei simboli della ricostruzione di Brooklyn targata Sean Marks e Kenny Atkinson.

L’ultima candidatura che vogliamo sottoporvi è quella di Terrence Ross, sesto uomo degli Orlando Magic che nel corso dell’ultima stagione ha avuto un ruolo decisivo nella corsa playoff della franchigia della Florida. Dopo tante stagioni nelle quali sembrava che Ross potesse ricoprire un ruolo non di primo piano nella lega a causa della sua discontinuità, l’ex giocatore dei Toronto Raptors è riuscito a ritagliarsi un ruolo fondamentale in uscita dalla panchina per Orlando, fino a guadagnarsi un pesantissimo rinnovo da 54 milioni in 4 anni con la squadra allenata da coach Steve Clifford. La sua piena sintonia con la causa di Orlando fa pensare che, nel corso della prossima stagione, continuerà a mostrarci i miglioramenti mostrati in questa stagione fino a diventare uno dei più seri contender per questo alloro a fine anno. La Franchigia sita in Florida, infatti, ha estremo bisogno del suo talento, del suo atletismo e della sua capacità al tiro, vista la scarsa presenza di tiratori a roster. In una squadra improntata sull’atletismo e sulle dimensioni fisiche come i Magic, Ross può davvero sbocciare come uno dei migliori sesti uomini della lega.

Per comprendere se le nostre previsioni sono azzeccate non ci resta che attendere, ben consci comunque che il ruolo dei giocatori in uscita dalla panchina è quello più soggetto a oscillazioni ed exploit. Occhio, dunque, ad escludere altri nomi che al momento sono fuori dal radar.

Quella dei sesti uomini è una scienza imperfetta ma il loro ruolo è sempre più importante nella lega. Vi basterà attendere poche settimane per riscoprirlo.

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