Si avvicina l’All Star Game NBA (quest’anno in programma tra il 14 e il 16 febbraio) e, poco alla volta, emergono notizie e indiscrezioni che contribuiscono a creare hype attorno a ciascuna delle gare in programma per il weekend delle stelle.

Come al solito al centro dei rumors c’è lo Slam Dunk Contest, la tradizionale e spettacolare gara delle schiacciate che rappresenta il main event del sabato targato All Star Game. Un evento che storicamente attrae spettatori anche non avvezzi alla pallacanestro giocata e che contribuisce annualmente a costruire il fascino della lega agli occhi degli spettatori più profani.

Attorno all’edizione di quest’anno, in particolare, c’è stato un notevole giro di nomi e speculazioni sin dall’inizio della pre-season visto che in molti speravano che a competere in questa competizione ci fosse Zion Williamson: il rookie dei New Orleans Pelicans è uno schiacciatore potente e creativo e i video delle sue feroci schiacciate impazzano sul web sin dal 2016, quando Zion era ancora un liceale con la canotta di Spartansburg, un high school del North Carolina. Il serissimo infortuno del rookie ha però complicato i piani della lega: il suo rientro (e quindi il suo debutto ufficiale in NBA) è avvenuto solo il 22 gennaio e quindi la lega è dovuta correre ai ripari.

Il grande nome chiamato dalla NBA per partecipare al contest è diventato quello di Ja Morant, seconda scelta assoluta al Draft NBA 2019 e candidato numero 1 al titolo di rookie of the year in contumacia proprio a Zion Williamson: dopo qualche giorno di attesa, però, Morant ha declinato la proposta della lega preferendo mostrarsi immediatamente come un giocatore focalizzato su altri traguardi e non intenzionato a mettersi in mostra in un evento “secondario” come lo Slam Dunk Contest.

Nel frattempo, comunque, la NBA si era tutelata invitando un ex vincitore della gara: Dwight Howard, protagonista di una solidissima stagione con i Los Angeles Lakers.

Il secondo nome emerso negli ultimi giorni è quello di Derrick Jones Jr., attualmente forse il miglior schiacciatore di tutta la lega, che è stato invitato a partecipare al Contest proprio con l’intenzione di alzare il livello di spettacolo puro della competizione, prima ancora che di Star Power della stessa.

E che ne sarà dei posti restanti? Al momento domina l’incertezza ma una cosa si può dire di certo: i fan sognano il rinverdirsi della sfida tra Aaron Gordon e Zach LaVine, autori della più bella Gara delle schiacciate dell’era moderna, quella del 2016. Una gara che fece veramente pensare alla feroce bellezza della sfida tra Dominique Wilkins e Michael Jordan del 1988, quella in cui Jordan definì una volta per tutte la propria superiorità anche nell’ambito della spettacolarità delle schiacciate. Nel 2016, invece, a stupire fu anche la creatività delle soluzioni inventate dai giocatori: su tutti Gordon fece innamorare gli spettatori con una schiacciata da “seduto” sulla testa di una mascotte. A vincere fu, però, LaVine. Ecco perché da quel momento in poi in tanti sognano una sfida tra i due.

LaVine risulta tra gli invitati alla competizione ma deve ancora sciogliere le riserve: se la NBA volesse chiudere il parterre dei partecipanti con un invito al giocatore degli Orlando Magic di certo i Fan NBA non potrebbero che dirsi estremamente felici. Sarebbe un modo ulteriore della lega per fare Fan Service nei confronti degli appassionati, una pratica tutt’altro che desueta per la lega in tempi recenti: basti pensare all’invito all’ultimo momento di Jeremy Lin allo Skills Challenge 2012 in piena Linsanity o alle ancor più recenti convocazioni di Dirk Nowitzki e Dwyane Wade come membri aggiuntivi dell’All Star Game dello scorso anno o, ancora, alla partecipazione di Derrick Rose allo Skills Challenge di quest’anno, invitato principalmente per permettergli di partecipare a un All Star Game nella sua Chicago.

Insomma, se i fan sono felici, la NBA è felice: la storia dello Slam Dunk Contest e dell’intero All Star Weekend ci dice esattamente questo. Per scoprire se la NBA vorrà veramente accontentarci fino in fondo non ci resta che attendere speranzosi i prossimi, decisivi, giorni.

Ma anche se non dovesse andare come tutti speriamo poco importa: lo spettacolo dell’All Star Weekend resta comunque assicurato!

 

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