Los Angeles Lakers: LeBron James accoglie Anthony Davis

Non sarà sfuggito neanche ai più distratti osservatori del mondo NBA: LeBron James, il più grande giocatore al mondo, e i Los Angeles Lakers, la più famosa franchigia del pianeta, non hanno centrato i playoff al termine della scorsa regular season NBA.

L’avvenimento è stato generato da una serie di concause tra le quali il più serio infortunio della carriera NBA di King James, l’estrema competitività della Western Conference e lo sfaldamento dello spogliatoio a seguito delle voci di trade che, verso la trade deadline, hanno visto coinvolti tutti i giovani di casa a Los Angeles, che stando alle voci avrebbero dovuto cambiare aria portando all’arrivo di Anthony Davis nella città degli angeli. Proprio da questi tre temi, ma non solo da questi, l’estate di Los Angeles è ripartita per cambiare definitivamente il futuro della franchigia giallo-viola.

La disastrosa stagione dei Lakers ha portato in tanti, soprattutto tra i fan dei giallo-viola a chiedere la cessione di LeBron James in nome di una ricostruzione più organica, ma questo, state tranquilli, non avverrà. Piuttosto attorno a James verrà costruito qualcosa, almeno nelle idee della dirigenza: James, che per la prima volta nella sua carriera è stato inserito nel terzo quintetto All-NBA, è sotto contratto con i Lakers per altre due stagioni piene e dispone di un’opzione per poter allungare il suo contratto di un’ulteriore annata. Mai nessuna squadra nel passato recente di James ha mai avuto una simile stabilità contrattuale nei suoi confronti: ecco perché Los Angeles ha fretta di rendersi competitiva. Raccolti i cocci derivanti dall’addio di Magic Johnson, che dopo aver portato LBJ a Los Angeles ha clamorosamente fallito ogni altra mossa di mercato, i giallo-viola hanno trovato l’accordo con coach Frank Vogel per la guida tecnica della squadra, in sostituzione di Luke Walton (finito ai Kings) e con Jason Kidd, che sarà il primo assistente. Scelta la guida tecnica, il lavoro da fare restava grande ma i Lakers avevano enormi margini di manovra, viste le scadenze di numerosi contratti piuttosto pesanti e poco funzionali.

Questi enormi margini di manovra sono stati già in parte sfruttati, con una delle trade più importanti della storia dell’NBA: i Lakers hanno presto Anthony Davis, unanimemente ritenuto un top 10 del mondo, in cambio di Lonzo Ball, Brandon Ingram, Josh Hart e ben tre prime scelte future al Draft, compresa la quarta assoluta di quello che andrà in scena tra poche ore. Una trade che accontenta entrambe: i Lakers hanno finalmente preso la stella dei loro sogno e i Pelicans hanno ottenuto tre giovani di livello e delle scelte su cui fondare la propria rinascita.

A essere più contento di tutti è, però, Rich Paul, l’agente di LeBron James e dello stesso Anthony Davis che è riuscito a riunire i suoi principali assistiti nella squadra più glamour della NBA: un’operazione alla quale stava lavorando ormai da diversi mesi. Proprio Rich Paul, infatti, solo pochi giorni fa aveva dichiarato che Davis avrebbe esercitato comunque la propria clausola di uscita dal contratto per sondare la free-agency nel 2020 (implicitamente facendo capire di essere decisamente orientato verso i Lakers). Paul ha aggiunto anche che qualora fosse stato scambiato ai Celtics, i bostoniani ne avrebbero le prestazioni per un solo anno, in quanto il Massachusetts non è meta gradita all’ormai ex 23 dei Pelicans. I bostoniani, già quasi certi di perdere Irving, e fino a qualche settimana fa considerati come i favoriti ad acquisire The Brow, sono così stati tagliati fuori. A distanza di pochi giorni queste dichiarazioni hanno fatto valere il loro peso: pensate che il pacchetto che gli angeleni hanno messo sul piatto non è così differente da quello che avevano a disposizione quattro mesi fa. Anzi, c’è da aggiungere che nell’accordo non è finito Kyle Kuzma, a lungo richiesto dai Pelicans. Un’altra piccola vittoria per i Lakers.

La competitività della Western Conference non sembra essere in discussione nemmeno nella prossima stagione ma, già al momento, con un’intera estate di mercato davanti non sembra così facile poter trovare tante squadre meglio assortite dei Lakers per tentare l’assalto alla post-season. Sembra facile ipotizzare che già il duo Davis-James sia una garanzia nell’ottica di centrare il fattore campo a Ovest.

Dopo aver fruttuosamente concluso la pista trade, i Lakers ora seguiranno l’opzione Free-Agency: di svincolati importanti il mercato ne offre tantissimi e il fascino di Los Angeles può avere il suo peso per convincerli.  Il fattore di interesse è conoscere se, effettivamente, avendo lo spazio per un altro contratto al massimo salariale, i giallo viola riusciranno a sfruttarlo al meglio.
Esclusi Klay Thompson e Kevin Durant, sfortunatissimi protagonisti delle ultime Finals, che dovrebbero saltare la prossima stagione nella sua interezza, i Lakers potrebbero puntare comunque nomi di primissimo livello come Kyrie Irving, Kawhi Leonard, Kemba Walker, Tobias Harris, DeMarcus Cousins e Jimmy Butler, giusto per dirne alcuni.

Se il primo della lista, Irving, sembra più vicino che mai a firmare con i Brooklyn Nets, mentre Leonard sembra a metà tra i Toronto Raptors che ha guidato al titolo e i cugini dei Lakers, i Clippers, tutti gli altri nomi possono essere in un modo o nell’altro avvicinati dagli angeleni. Non a caso immediatamente dopo la trade Davis si è diffusa prepotentemente la notizia che sarà Kemba Walker il vero obiettivo Lakers in questa estate. Il punto è: basterebbe un terzetto composto da James, eventualmente Davis e uno dei free-agent rimasti sul mercato, magari proprio Walker, a completare una squadra da titolo? Probabilmente sì ma ancora mancherebbe qualcosa, perché sarebbe da ricostruire l’intero supporting cast che, come Toronto insegna, è fondamentale per i successi al massimo livello di questa lega.

La Free-Agency deve ancora iniziare e già le notizie attorno ai Lakers infiammano i tifosi di tutto il mondo. Intanto Davis è pronto a proseguir la gloriorsa tradizione di stelle degli Angeleni. Riusciranno, dopo un’estate di fuoco, a tornare finalmente competitivi? Solo il tempo ci darà la risposta, ma la domanda è di estremo interesse.

 

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