Ci siamo. Dopo lunghi mesi di ipotesi, preparazione e non poche polemiche, la NBA è pronta a ripartire in una veste inedita. 22 squadre, 8 partite di regular season, eventuale play in e poi subito playoff. Il tutto in un luogo unico, Disney World a Orlando, in Florida, senza pubblico e davanti a un numero ristrettissimo di addetti ai lavori. Insomma, sembra cambiato tutto ma forse, a ben vedere, anche un cambiamento così rilevante può tradursi in un cambiamento meno impattante del previsto sul campo.

Perché, è innegabile, le defezioni che hanno afflitto le squadre NBA sono numerosissime e ricoperte da non poche polemiche - basti pensare al caso “estremo" di Kyrie Irving, che ha scelto di non partecipare ai match di Orlando per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione inerente al razzismo e agli scontri negli USA o al controverso caso di Lou Williams che avrebbe lasciato la bolla per motivi inerenti a un grave lutto personale, salvo essere paparazzato in atteggiamenti poco consoni- ma al di là dei singoli casi, i rapporti di forza all’apice della lega potrebbero essere cambiati ben poco.

Le squadre favorite per giocare la finale restano sempre Los Angeles Lakers e Milwaukee Bucks, ovvero le migliori espressioni di Western e Eastern Conference ben prima della sosta.

I Lakers possono vantare la miglior coppia di star della NBA, Antonio Davis e LeBron James, un solido nugolo di mestieranti ben calati nel loro ruolo e, soprattutto, non hanno subito gravi defezioni nelle ultime settimane. Inoltre hanno anche aggiunto una vecchia conoscenza della lega, JR Smith, apparso in grandissimo spolvero nel corso delle partite di scrimmage. Smith si è laureato campione NBA 2016 con i Cleveland Cavaliers di LeBron James ed è stato protagonista di uno degli episodi più divertenti e tecnicamente inspiegabili della storia dei playoff NBA, quando non ha preso il tiro della possibile vittoria in gara 1 contro i Golden state Warriors. Si tratta, di fatto, della seconda aggiunta “bizzarra" dei Lakers dopo quella di Dion Waiters. Insomma, puntare su un duo simile alla ripresa della stagione più inspiegabile e, si spera, irripetibile della storia nella lega potrebbe quasi rivelarsi bene augurante per i giallo viola che hanno nel mirino l'anello NBA, che manca dalla bacheca gialloviola da esattamente un decennio.

Dall'altra parte i Bucks devono fondare tutte le proprie speranze sulla loro solidità e sulla continuità tecnica del proprio percorso: Giannis Antetokounmpo è stato per distacco il miglior giocatore anche di questa stagione NBA e l'intero supporting cast sembra disporre del giusto mix di esperienza e talento per assorbire al meglio l’assenza dai campi e ripartire esattamente da dove avevano lasciato: dalla cima della Eastern Conference. Il compito non sarà semplice perché le condizioni di particolarità della situazione alla ripresa potrebbero favorire l'assetto iper-corazzato dei Philadelphia 76ers, che sembrano costruiti proprio per dominare nel breve periodo di una cavalcata Playoff o, chi lo sa, magari la grande capacità di preparazione nel dettaglio di Brad Stevens a capo dei Boston Celtics. Insomma, non sarà semplice ma Milwaukee non può che sperare di continuare a macinare pallacanestro come ha fatto finora perché, si sa, nelle situazioni straordinarie la solidità è una dote che potrebbe pagare dividendi altissimi.

E i Clippers? I Clippers restano pericolosi, pericolosissimi. Kawhi Leonard e Paul George riposati in una serie di playoff sono avversari terribili ma bisognerà capire quanto quadrata sarà la squadra di coach Rivers al momento della verità: le defezioni, anche se solo momentanee, di Williams e Harrell qualche strascico potrebbero lasciarlo e senza dubbio senza di loro i velieri di LA sembrano meno corazzati e competitivi.

Chiudiamo poi con un focus sulle probabili mine vaganti: due squadre su tutte, entrambe dalla Western Conference, per motivi ben diversi. Tra le possibili protagoniste Playoff occhio ai Denver Nuggets, che in questa fase di scrimmage hanno giocato con quintetti interessantissimi composti praticamente da soli lunghi. Molto hype attorno soprattutto a un Nikola Jokic nella miglior forma fisica della sua carriera: i Nuggets sono probabilmente in possesso del giusto livello tra equilibrio, upside e talento per poter dare fastidio praticamente a chiunque nell'ottica di una così particolare ripresa NBA. Per quanto riguarda invece la rimonta playoff e la possibilità di regalarci spettacolo e lampi di pura incoscienza cestistica occhio ai New Orleans Pelicans, che sembrano arrivare davvero lanciatissimi a questo rush finale. I Memphis Grizzlies avranno non poche difficoltà a mantenere la piazza Playoff e in molti credono che per i ragazzi di coach Gentry sorpassarli e arrivare alla post season potrebbe essere tutt'altro che un’impresa. Non è difficile immaginare dei Pelicans pieni di entusiasmo e in grado anche di regalarci un bellissimo duello al primo turno contro i Lakers.

Insomma, la ripartenza NBA sembra galleggiare tra la possibilità di favorire chi ha sempre mostrato solidità e chi, invece, sembra meglio disposta a degli exploit nel breve periodo. Tra pochissimo scopriremo verso quale situazione la realtà propenderà. Manca sempre meno: la NBA, ormai, è qui.

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