Le vittorie di Manchester United, Arsenal e Liverpool obbligano il Tottenham ad affrontare la sfida contro il Leicester City con la giusta cattiveria agonistica, per evitare di perdere contatto con la vetta e farsi risucchiare nella lotta per il quarto posto.

 

Wembley ancora decisivo?

In attesa che il nuovo stadio venga completato, il Tottenham è costretto (almeno fino a fine marzo) a giocare a Wembley le proprie partite casalinghe. Se inizialmente questo cambiamento sembrasse un ostacolo insormontabile per via delle evidenti differenze strutturali rispetto a White Hart Lane (campo più grande, tribune lontane dal terreno di gioco, ecc) gli uomini di Pochettino hanno saputo invertire la rotta e costruire parte dei propri successi sotto l’arco dello stadio nazionale. Contro il Leicester City ammazza grandi, ancora assenti Kane e Alli, che dovrebbero saltare anche l’andata degli ottavi di finale di Champions League, mentre Pochettino potrà contare su un Son in stato di grazia e pronto a iscrivere, per l’ennesima volta, il proprio nome sul tabellino dei marcatori. Ancora titolare Llorente, sebbene il suo ruolo di “vice Kane” non abbia fruttato gli effetti sperati fino a questo momento.

Nel Leicester City, invece, assente Amartey, alle prese con un fastidio muscolare e in dubbio la titolarità di Gray, che nell’ultimo periodo non sembra convincere molto il tecnico Puel. Osservato speciale il “piccolo” Mendy, che a centrocampo ha dimostrato di saper fare la differenza: ha fiato, forza fisica e la cattiveria giusta per creare quel collant indispensabile tra un reparto d’attacco composto da talenti del calibro di Maddison e Vardy e quello difensivo, dove svetta la figura di Maguire e si delineano profili interessanti come Pereira e Chilwell.


Bel gioco e gol padroni all’Etihad?

Posticipo domenicale per cuori forti in quel di Manchester, dove il City di Guardiola affronta il Chelsea di Maurizio Sarri. Due cultori ed estimatori, oltre che reciproci, del bel gioco che si sfidano in un match dai mille risvolti: da una parte i Citizens, determinati a colmare il gap con il Liverpool e aggiudicarsi il titolo di campioni. Dall’altra i Blues vittime di un’ondata di critiche senza precedenti dopo la sconfitta per 4-0 contro il Bournemouth (la più larga mai subita in Premier League).

Guardiola recupera praticamente tutti, sebbene la possibilità di poter variare sia il modulo che i suoi interpreti, rendono il Manchester City imprevedibile. Sterling non sembra attraversare un buon momento, per questo dietro ad Aguero potrebbero giocare insieme De Bruyne, Sané e Bernardo Silva. Ancora fuori Gabriel Jesus, ormai completamente assorbito dall’ombra del Kun.

Per Sarri invece nessuna incognita: Higuain sarà l’attaccante di riferimento, con Hazard e Willian alle sue spalle. Jorginho confermato davanti alla difesa, mentre Kanté nel nuovo ruolo di esterno di centrocampo ha dimostrato di poter trasformarsi addirittura in goleador.

Partita aperta a qualsiasi risultato, sebbene all’Etihad, in passato, pochi hanno avuto il privilegio di festeggiare.



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