Tradizione e innovazione, radici ben piantate nel passato e grande proiezione verso il futuro: è questo il mix che permette alla Premier League e più in generale al calcio inglese di conquistare sempre più appassionati - anche quelli di scommesse Premier League* - in giro per il mondo . Come? Senza dimenticare mai le origini da cui si è partiti, la base dalla quale ci si è andati a prendere spazio anche in mercati ben lontani dalla Gran Bretagna. Uno degli esempi di questo fenomeno sono gli stemmi, i loghi delle squadre che riflettono una cultura antica e locale non sempre nota: andiamo a scoprire insieme il significato di alcuni simboli delle squadre inglesi, voi li conoscevate?

Stemmi delle squadre di Premier League: elenco completo

Il simbolo dell’Everton: la torre del quartiere di Liverpool

Sullo stemma dei Toffees – soprannome derivato, come per molti club britannici, dalle mansioni della tradizione locale, in questo caso la produzione del toffee, caramella gommosa tipo Mou – campeggia la Prince Rupert’s Tower, struttura settecentesca in mattoni legata alla zona su cui sorge Goodison Park sin dai tempi della fondazione del distretto di Everton. Accompagnato dal motto latino "Nil Satis Nisi Optimum" ("Nulla è accettabile se non l’eccellente"), il crest dell’Everton nasce come accessorio di moda per la stagione 1937/38, quando il presidente e futuro manager Theo Kelly lavora alacremente per quattro mesi al fine di disegnare uno stemma da utilizzare sulla cravatta del club.

Il simbolo del Tottenham Hotspur: il gallo con gli speroni

Il Tottenham prende il nome dall’omonima zona di Londra dove ha sede la squadra, uno dei quartieri più popolari della capitale inglese, nonché fra quelli con il maggior tasso di disoccupazione e criminalità, con una lunga storia di tensioni e scontri con la polizia. Hotspur deriva invece dal soprannome dato a Henry Percy, un cavaliere medievale inglese che nel 1403 si ribellò contro Enrico IV re d’Inghilterra. Con Hotspur si può intendere anche “testa calda”, ma nel caso di Henry Percy ci si riferisce con ogni probabilità agli speroni che batteva con particolare foga sui fianchi dei cavalli durante le battaglie. Gli speroni sono associati anche ai galli da combattimento, a cui vengono fatti indossare per provocare ferite letali. Dal 1921 il gallo con gli speroni è il simbolo della squadra.

Il simbolo del West Ham: i martelli incrociati più famosi del calcio

Se si scrive di stemmi inglesi non si può non menzionare i martelli incrociati del West Ham United, altro club il cui “distintivo” è legato alla tradizione operaia del suo quartiere. Nato dall’evoluzione della squadra aziendale dei Thames Ironworks FC – una delle carpenterie navali sulla sponda Est del Tamigi di quella Londra dickensiana polarizzata nei suoi tessuti sociali quanto lo è tutt’ora - gli Hammers o Irons hanno sempre fatto sfoggio dei martelli incrociati, simbolo di orgoglio identitario. Legati anche alla spesso glorificata ed abusata tradizione hooligan della squadra di Londra Est, i martelli sono stati con il tempo anche adottati dai tifosi come gesto di riconoscimento e tifo mediante l’incrocio delle braccia; posa in cui sono spesso stati immortalati, tra gli altri, anche Paolo Di Canio e Cass Pennant.

Il simbolo dell’Arsenal: il cannone dei “Gunners” resta sempre al centro

Il club fu fondato nell’area londinese di Woolwich nel 1886, dove si trovavano il Royal Arsenal, il Royal Artillery Regiment e molti ospedali militari. Per due anni l’Arsenal ha giocato senza logo, prendendo poi lo stemma del quartiere su cui erano raffigurate delle pistole. Quando la squadra poi si trasferì a Highbury nel 1913, le pistole inizialmente restarono (anche se ruotate prima verso est, poi verso ovest e infine ruotate per la terza volta). Un’immagine rimasta il simbolo per 17 stagioni, prima che il “cannone western” facesse la sua comparsa nel 1949, senza mai più uscire dal simbolo dei “Gunners” - diventato così emblema di una delle squadre più famose, spettacolari e tifate del calcio inglese.

Il simbolo del Crystal Palace: il palazzo e l’aquila in una storia unica

Uno dei grandi classici degli stemmi inglesi sono gli animali, come nel caso del Crystal Palace, club che meriterebbe un approfondimento a sé per le dinamiche pionieristiche di branding che ne hanno caratterizzato la storia. Nato come squadra aziendale degli addetti ai lavori del Crystal Palace, l’imponente padiglione di ferro e vetro progettato da Joseph Paxton ed eretto ad Hyde Park per l’esposizione universale di Londra del 1851, il Palace ha cambiato molteplici stemmi e soprannomi negli anni. Dapprima Glaziers, i vetrai, poi Eagles, le aquile, quando nel 1972 il vulcanico manager Malcolm Allison decise di cambiare stemma e colori sociali alla squadra di Londra sud, ispirato dal marketing del nascente campionato americano e dal blaugrana della divisa del Barcellona. Fresco di un bellissimo restyling, il nuovo stemma del Crystal Palace coniuga le varie identità storiche del club, ponendo un’agguerrita aquila dalle ali spiegate ripresa dallo stemma degli anni ‘80 sull’ormai scomparsa struttura del Crystal Palace.

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