Il Chievo è già in serie B da settimane, anche se non ancora per l’aritmetica. Nelle ultime partite è andato a picco non solo come risultati, straperdendo con squadre quasi del suo rango come Cagliari, Sassuolo e Bologna in maniera imbarazzante (0 gol fatti e 10 subiti in totale), ma anche come atteggiamento. Colpa del rinnovamento della scorsa estate, evidentemente portato avanti in maniera sbagliata da Campedelli, ma soprattutto della partenza di tanti senatori (Dainelli, Gamberini, Gobbi) che assicuravano alla squadra quella tenuta psicologica necessaria per salvarsi, per non parlare di Castro e soprattutto Inglese. I tre allenatori (D’Anna, Ventura e adesso Di Carlo) poco hanno potuto per sistemare una situazione nata male e proseguita peggio. Va detto che anche il Napoli è in modalità fine stagione e che la fatica dell’Europa League contro l’Arsenal potrebbe unirsi alla totale assenza di obbiettivi in campionato. La squadra di Ancelotti è infatti al secondo posto in classifica praticamente dall’inizio del torneo, con evidente impossibilità di arrivare primi ma anche di arrivare terzi visti i problemi delle altre da Champions League. Uno dei pochi motivi per impegnarsi potrebbe essere la partita dell’andata, lo 0-0 del San Paolo che ha fatto capire a De Laurentiis e soprattutto ai tifosi napoletani che nemmeno questo sarebbe stato l’anno giusto per lo scudetto. Nemmeno un Napoli a quattro punte riuscì a battere Sorrentino, fra il palo di Insigne e tutto il resto, in una partita nervosissima. La posizione di Ancelotti è solidissima, anche perché è un ottimo ombrello per il suo presidente, ma nemmeno uno con la sua storia può permettersi di praticare calcio di fine stagione a 7 giornate dal termine.

La curiosità - Da quando è arrivato per la prima volta in serie A, cioè dal 2001, questa è la seconda volta che il Chievo retrocede. Dopo la discesa in B del 2007 tornò nella massima serie al primo tentativo.

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