Quanti scudetti ha vinto il Napoli?
Analizziamo la storia della società partenopea, per capire quanti scudetti ha vinto il Napoli nel corso della sua storia in Serie A.
“Ricomincio da tre” è stato lo slogan più ripetuto e cantato nelle strade di Napoli nei mesi scorsi, citando Massimo Troisi e il suo fortunato film che raccontare un trionfo che nella città partenopea mancava da 33 anni: sembrava impossibile e invece il Napoli è riuscito non solo a vincere, ma a dominare un campionato intero anche senza avere in squadra Diego Armando Maradona. Una storia da aggiornare per un club che nell’ultimo decennio ha sempre recitato da protagonista in Serie A e che, dopo tanti tentativi andati a vuoto, è riuscito a riprendersi un successo meritatissimo. Il club infatti è rimasto ai vertici per diverse annate, senza riuscire a conquistare il titolo finale, come dimostra il fatto che, senza sottilizzare sulle denominazioni leggermente diverse, nel massimo campionato italiano ha ottenuto anche otto secondi posti (1967-68, 1974-75, 1987-88, 1988-89, 2012-13, 2015-16, 2017-18, 2018-19) e 10 terzi posti (1932-33, 1933-34, 1965-66, 1970-71, 1973-74, 1980-81, 1985-86, 2010-11, 2013-14, 2016-17). Quindi, quanti sono gli scudetti vinti dal Napoli? Tre, scopriamo brevemente com’è andata in ognuna di quelle occasioni.
Primo scudetto del Napoli (stagione 1986-87): tutti ai piedi di Maradona
Ci mise tre anni il Pibe de Oro ad affermarsi nel nostro campionato, riuscendo in un’impresa che all’epoca sembrava impossibile da realizzare: battere le corazzate del nord Italia, in una Serie A che era piena zeppa di campioni in ogni squadra che scendeva in campo. Il 10 maggio 1987 però, grazie al pareggio casalingo per 1-1 contro la Fiorentina, Napoli è pronta a godersi una gioia mai provata prima: agli 80.000 spettatori del San Paolo si aggiungono centinaia di migliaia di persone in strada, celebrando il trionfo ottenuto grazie alla sapiente guida di Ottavio Bianchi in panchina che riuscì a indirizzare un gruppo che dipendeva dalle giocate di Maradona - riuscendo però a dare delle alternative ai gol e al talento dell’argentino (che chiuse con 10 gol in 29 gare). Di nomi importanti in quella rosa ce n’erano un bel po’: Garella tra i pali; Renica, Bruscolotti, Ferrara e Ferrario in difesa; Bagni, De Napoli e Romano a centrocampo, mentre davanti le spalle perfette di Diego era Carnevale e Giordano.
Secondo scudetto del Napoli (stagione 1989-90): Maradona concede il bisIl Napoli nel giro di un triennio cambia molto, a partire da Maradona che arriva alla stagione che porta poi al Mondiale in Italia in una condizione ben diversa da quella di qualche anno prima: in parte imbolsito, in difficoltà a causa delle sue dipendenze e in rottura con la società e con parte della città. Alberto Bigon però in panchina riesce a trovare la quadra giusta, a dare una spinta e uno stimolo ai vari Massimo Mauro, Gianfranco Zola e Marco Baroni (acquisti d’eccellenza che rafforzano i partenopei). Il risultato poi passa sempre dai piedi di Maradona, che inizia in ritardo il campionato a causa della partecipazione alla Coppa America - ma quando esordisce alla quinta giornata, dimostra di non voler lasciare spazio a nessun avversario. Il Napoli resta imbattuto addirittura per 16 turni e conquista con grande merito uno Scudetto che resterà per 33 anni anche “l’ultimo” dei partenopei.
Terzo scudetto del Napoli (stagione 2022-23): Spalletti e la forza del gruppo
Quello conquistato con Luciano Spalletti in panchina per il Napoli invece è lo scudetto della consapevolezza: una vittoria non solo meritata, ma arrivata grazie al bel gioco e alla capacità unica di regalare spettacolo e gol a un pubblico che non chiedeva altro. Il Napoli ha trovato dei giovani talenti in grado di scuotere un ambiente che aveva perso tanti veterani in estate, puntando sulla freschezza di campioni in erba che sono riusciti a sbocciare nel giro di una stagione grazie al lavoro straordinario fatto da Giuntoli e dal suo staff. Il risultato è stata una cavalcata in solitaria, coronata con uno Scudetto che nella città partenopea ricorderanno a lungo. Dimostrazione di come anche in una piazza difficile come Napoli si possa vincere (non per forza avendo Maradona a disposizione): basta la competenza, la passione e la capacità di sfruttare al meglio le caratteristiche del gruppo che si ha a disposizione.
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