Per decenni la squadra parigina, nonostante la centralità della capitale francese nell’economia e nella cultura mondiale, è rimasta ai margini dell’attenzione mediatica che invece si è riaccesa ed è esplosa nelle ultime stagioni - da quando sono arrivati gli investimenti e i capitali dal Medio Oriente che hanno cambiato la concezione del calcio e dello sport in generale - spostando il baricentro calcistico globale verso lidi a cui non si era mai accostato. Per questo anche lo stemma del Paris Saint-Germain, storicamente legato ad alcune linee guida, ha cambiato forma e simboli nel corso degli ultimi anni. Andiamo quindi a dare rapidamente uno sguardo alla sua evoluzione, ai riferimenti rimasti un’eterna costante e alle modifiche che ne hanno in parte ridisegnato l’assetto.

Le origini del Paris-Saint Germain, squadra che nasce nel 1970

Quello del PSG è uno degli stemma legati ai club calcistici più di moda in Europa, soprattutto dopo che negli ultimi anni quella maglia è stata indossata da campioni del calibro di Leo Messi, Neymar e Kylian Mbappé. Il PSG è una delle squadre più giovani dell’élite europea, essendo nato nel 1970 (dalla storia quindi decisamente recente rispetto alle tante squadre che affondano le proprie radici in un passato secolare) ed è venuto fuori come risultato della fusione tra Paris FC e Stade Saint-Germain: il primo era nato un anno prima per promuovere il club nella capitale francese, mentre il secondo club era quello dalla storia più antica - risalente addirittura al 1904 e che aveva sede nel comune di Saint-Germain-en-Laye (a circa 20 chilometri dalla capitale). Curiosamente, nel 1972 il club fu nuovamente diviso tra il Paris FC e un nuovo club che mantenne il nome di Paris Saint-Germain (ecco spiegate le ragioni di un nome che affonda le sue radici in due luoghi differenti). 

I primi loghi legati al PSG: un pallone azzurro con un barchetta rossaIl primo logo del club parigino fu disegnato con forma circolare PSG: un pallone da calcio azzurro e in una delle sue celle - con cui i palloni degli anni ’70 erano divisi dalle cuciture in cuoio - aveva inserito una barchetta rossa. La nave difatti è uno dei simboli della città di Parigi e per quello si pensò di partire con quel logo. Per veder spuntare invece la Tour Eiffel - richiamo troppo affascinante per lasciarselo sfuggire - bisognerà aspettare un paio di stagioni, dando poi vita di base a quello che è lo schema su cui si fonda il simbolo tutt’ora utilizzato dai parigini. Nel 1972 infatti, successivamente alla già citata divisione del club, nasce il nuovo logo del club: in una sfera blu abbiamo una silhouette stilizzata della Torre Eiffel in rosso. Tra le gambe del famoso monumento, in bianco, una culla e un “fleur de lis” - richiamo storico relativo al fatto che la città di Saint-Germain-en-Laye fu il luogo in cui nacque Luigi XIV. Storia e sport che inevitabilmente non possono che fondersi in una città unica come Parigi.

Le ultime evoluzioni del logo del PSG fino ad arrivare ai giorni nostri

Tra il 1982 e il 1991, nella parte inferiore dello scudo venne aggiunto un disegno dello stadio “Parco dei Principi” - la casa del club, diventata anche il baricentro dei festeggiamenti che il PSG sta ripetutamente sperimentando in questi anni di gloria fatti di grandi successi in campionato, ma ancora di modeste soddisfazioni a livello europeo. Nel 1992 il logo invece è stato radicalmente ridisegnato: tre rettangoli (due blu e quello centrale rosso) con sopra le lettere PSG in bianco e sotto il nome completo del club. Lo stemma però non piaceva ai tifosi della squadra e nel 1996 fu recuperato quello attuale, che ha subito alcune varianti: l’ultima, nel 2013, con la scomparsa della culla di Luigi XIV, lasciando solo un fiore tra le gambe della Tour Eiffel, che diventa d’oro, nonché l’eliminazione dell’anno di fondazione per dare più dimensione al nome della città di Parigi.

La scelta dei colori invece è rimasta praticamente identica sin dalla nascita del club avvenuta, come detto prima, nel 1970. Blu e rosso sono sempre stati i colori dominanti del logo, con il bianco come colore secondario. Tuttavia, la tonalità di blu è cambiata nel corso del tempo, passando dal colore pulito e luminoso del logo originale alla tonalità scura, quasi nera della versione successiva. Attualmente il logo presenta un ombretto piuttosto neutro e piacevole, che non è né troppo chiaro né troppo scuro. Oltre al blu, al rosso e al bianco, c’è anche il colore dell’oro.

 

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