Il solitario è un gioco di carte che rappresenta un momento classico per chi vuole regalarsi un momento di tranquillità: tutti lo abbiamo fatto almeno una volta nella vita, inconsapevoli alle volte di averne giocato una sola tipologia e che in realtà ne esistono una grande varietà. Infatti quando di parla di solitario si fa riferimento a un gioco svolto che ha come unica condizione quella di essere fatto senza avere altri con cui battagliare con le carte tra le mani, anche se a questo nome corrispondono un ampio numero di giochi diversi. Esiste però una versione più famosa delle altre - anche nei casinò online* -, quella classica e giocata più di tutte le altre: andiamo a vedere quali sono le regole principali.

Gioco del solitario con le carte: i movimenti consentiti

Per arrivare alla risoluzione del gioco del solitario ci sono un set di mosse consentite che dobbiamo per forza seguire - vincolo necessario per far sì che si riesca ad avere una competizione con se stessi. Tra le carte scoperte sul tavolo, dunque le ultime delle colonne, possiamo spostare quelle che sono di valore appena minore ma di colore diverso rispetto a quella a cui verrà attaccata. Quindi ad esempio, possiamo spostare un 4 [cuori]  sotto un 5 [fiori]  e così via. Quando spostiamo una carta possiamo scoprire la successiva della colonna interessata. Se non abbiamo mosse possibili possiamo estrarre 3 carte dal mazzo stock per avere carte utili all’esecuzione di una mossa.

L’altra mossa possibile è quella verso le basi: inizieremo a costruire i nostri mazzi dello stesse seme sulle basi partendo ovviamente dagli assi. La possibilità di muovere le carte solitario verso le basi, si materializza quando abbiamo una carta di valore successivo dello stesso seme da poter legare. Quindi ad esempio se su una base abbiamo A[fiori] 2[fiori] 3[fiori], potremmo attaccare il 4[fiori] che risulta scoperto in fondo ad una delle colonne, evitandoci l’inconveniente di doverlo attaccare ad un 5 rosso, e quindi avvicinandoci alla risoluzione del solitario. Ma cosa accade quando finiamo le carte di una colonna? In quel caso possiamo pescare dal mazzo stock e iniziare una nuova colonna solo nel caso ci fosse a disposizione un Re. Altrimenti la colonna rimarrebbe inevitabilmente vuota.

Attraverso questi spostamenti consentiti, si arriva alla soluzione del solitario, che avviene quando avremo completato le 4 basi con carte dello stesso seme in ordine crescente dall’Asso fino ad arrivare al Re. Ovviamente la soluzione non è scontata e può capitare che per un incastro particolare di carte il solitario non abbia una soluzione effettiva. Questo caso si verifica quando ci troviamo in un vicolo cieco, senza mosse valide a disposizione per avanzare nel gioco. Sarà dunque necessario ricominciare la partita rimescolando le carte e distribuendole da capo. In alcune varianti inoltre la soluzione prevede un tempo limite per essere trovata, aumentando ancora di più il livello di difficoltà.

Gioco del solitario con le carte francesi: le principali tipologie

Il primo si chiama Canfield: si racconta che sul finire del secolo scorso a Saratoga un certo signor Canfield, titolare di una sala da gioco, vendesse ai giocatori in sala un mazzo di carte a 50 dollari, sfidandoli a risolvere un solitario alquanto difficile di sua invenzione. Per ogni carta che il giocatore riusciva a porre sulle basi pagava 5 dollari. Mediamente riusciva a guadagnare 25 dollari a partita. Dato che doveva utilizzare un croupier per ogni giocatore, con notevole aumento dei costi di gestione, decise di dedicarsi maggiormente a quei giochi per cui un solo croupier al tavolo da gioco poteva impegnare molti avventori. Per una sorta di confusione mentale molti chiamano questo solitario Klondike, con cui il gioco non ha nulla a che vedere se non per il fatto che nacque nella stessa epoca dei cercatori d'oro. In Italia questo solitario è noto con il nome di "Il dispettoso".

Il secondo invece è Piramide (o Campagna d’Egitto): si dice che il gioco prenda nome dalla spedizione di Napoleone in Egitto. Si tratta comunque di uno tra i tanti solitari attribuiti alla creatività dell'imperatore. Si gioca con un solo mazzo di carte anglo-francesi di 52 oppure di 40 carte eliminando gli 8, 9 e i 10. Nel primo caso la somma da totalizzare per ogni accoppiamento di carte è tredici; nel secondo è dieci. Con il mazzo si forma una piramide di 28 carte su sette file, partendo da una carta al vertice superiore per finire con sette carte di base. Ogni fila è formata in modo da lasciar intravedere le carte sottostanti. All'inizio sono utilizzabili solo le sette carte della fila in basso. Man mano che si abbineranno le carte, si renderanno libere le carte sovrastanti. Si possono eliminare coppie di le carte la cui somma sia tredici (es. 5+8=13); i Re si scartano da soli.

Dal tallone si può prendere una carta alla volta, abbinarla con una carta del tableau o lasciarla nel pozzo. Sono ammesse due distribuzioni. Il gioco è alquanto difficile. Le possibilità di riuscita sono scarse. Le possibilità di abbinamento sono 4 su 51. Appunto per la sua difficoltà, la Piramide si può vincere parzialmente: per ogni fila che si riesce ad eliminare sono assegnati 10 punti, sicché il punteggio massimo è 70 punti. In ogni caso la variante più conosciuta di questo gioco è quella con 40 carte che si dispongono su sei file con sei carte di base. Le regole sono uguali a quelle della variante con 52 carte, ma la somma da totalizzare per l'accoppiamento di carte è 10 invece di 13.

Data l'alta difficoltà di riuscita del gioco, nel tempo sono state introdotte alcune regole speciali che aumentano le possibilità di vittoria: ad esempio se, in un qualsiasi momento del gioco, rimangono disponibili sulla piramide tre carte uguali (ad es. tre 7) e dal mazzo esce l'ultimo sette rimasto, il giocatore può decidere di rimettere il sette appena tirato fuori all'interno o alla fine del mazzo; un'altra importante regola riguarda il gruppetto di carte che in un primo momento non riescono ad abbinarsi: se in sequenza escono ad esempio 3-9-7-6 o anche 3-9-6-7, il 3 e il 7 si possono eliminare dal pozzo "saltando" le carte che si trovano in mezzo che comunque rimarranno nel pozzo. Questa manovra si può effettuare solo fino a saltare massimo due carte e può essere ripetuta durante tutto l'arco della partita. Inoltre se dopo aver sistemato tutte le carte delle piramide e aver girato le prime tre carte del mazzo ancora non sono stati fatti abbinamenti, il giocatore può decidere di riposizionare all'interno del mazzo le tre carte girate lasciando comunque intatta la piramide. Per controbilanciare queste regole è abitudine comune effettuare una sola distribuzione invece che due.

Il terzo è il Klondike, un solitario fatto con le carte spesso chiamato semplicemente Solitario. Si gioca con un mazzo di carte francesi, ovvero 52 carte (esclusi i Jolly), si dispongono le carte coperte a sinistra del tavolo, se ne prendono sette e si dispongono da sinistra a destra senza rovesciarle. Si continua a distribuire carte in modo che ogni colonna ne abbia un numero uguale alla sua posizione (la prima colonna una, la seconda due, eccetera...). Alla fine si ruota la prima carta di ogni fila. Il campo da gioco dovrebbe essere simile a questo: In alto sono presenti quattro case (i rettangoli in alto a destra nella figura) che servono per mettere le carte dall'Asso al Re. Le carte si devono pescare dal mazzo in alto a sinistra e impilarle con colori alternati. Queste colonne possono essere parzialmente o completamente spostate sempre seguendo la regola dei colori alternati. Una colonna vuota può essere riempita solo con il Re o con una pila di carte con il Re in cima. Esistono tre modi in cui le carte possono essere pescate dal mazzo: girando tre carte in una sola pescata, e tutte e tre possono essere messe in gioco in qualunque momento; girando tre carte in una sola pescata, però possono essere messe in campo secondo l'ordine in cui sono uscite; girando una carta alla volta.

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