San Patrizio è di sicuro il patrono che avrete festeggiato di più, anche se non siete irlandesi.

Che il 17 marzo vi siate tinti i capelli di verde, imbattuti in un concerto tradizionale o scolati una pinta di birra scura, magari in un casinò online*, è quasi certo che almeno una volta nella vita abbiate partecipato ai festeggiamenti per il patrono d’Irlanda. Non siete di certo gli unici: San Patrizio è una festa nazionale in ben quattro Paesi ed è festeggiata in molti altri.

È stato stimato che nel 2018, solo negli USA, 149 milioni di persone abbiano preso parte ai festeggiamenti dedicati a San Patrizio, mentre l’anno successivo 400 monumenti e luoghi di interesse pubblico in oltre 50 Paesi sono stati illuminati di verde per l’occasione, tra cui la Torre di Pisa, il Teatro dell’Opera di Sydney e la Grande Muraglia cinese.

Tutto ciò nonostante l’Irlanda e l’Irlanda del Nord contino una popolazione complessiva di appena 6,8 milioni di persone, ovvero meno dello 0,01% della popolazione mondiale. Si tratta infatti di qualcosa di davvero eccezionale se si pensa questa festa è dedicata a un missionario cristiano del V secolo.

media

 

È anche vero che quando si narra la vita di personaggi storici vissuti molti secoli addietro, il confine tra realtà e leggenda spesso scompare e sebbene ci sia più di qualche dubbio che San Patrizio abbia davvero scacciato i serpenti dall’Irlanda, anzitutto per l’assenza di serpenti nel Paese, è però lampante che il suo rapporto con l’Irlanda fosse davvero forte.

San Patrizio nacque in Inghilterra e oggi gli viene dato atto di aver portato il cristianesimo in Irlanda, prima di morire il 17 marzo 416 d.C., ovvero il giorno dei festeggiamenti a lui dedicati. Tuttavia, per assistere alla prima parata dedicata a San Patrizio è stato necessario attendere il 1601: l’evento non fu festeggiato in Irlanda, ma in Florida. La chiesa cattolica, invece, impiegò fino agli anni ‘30 del XVII secolo per aggiungere ufficialmente al calendario il giorno di questo santo patrono.

Dal XVII secolo in poi gli USA divennero una meta molto ambita dai coloni irlandesi e il loro retaggio è ben visibile ancora oggi: sono oltre 32 milioni gli americani che vantano origini irlandesi, in base a quanto stimato dal censimento del 2019.

Vista la massiccia presenza di irlandesi negli USA, non sorprende che la prima Festa di San Patrizio, come la conosciamo ora, si sia tenuta a New York nel 1762, ovvero 14 anni prima che venisse firmata la Dichiarazione d’Indipendenza. Si racconta, inoltre, che l’evento venne organizzato da dei soldati irlandesi arruolati nell’esercito britannico che avevano nostalgia di casa.

Tra le tante festività, quella di San Patrizio si distinse per i capi di colore verde indossati dai partecipanti: un segno di solidarietà e orgoglio irlandesi, che all’epoca era vietato sfoggiare nella madrepatria, ma questa non fu l’unica tradizione relativa a questa festa a nascere al di fuori dai confini irlandesi.

Fino a qualche decennio fa, i festeggiamenti sono stati fortemente influenzati dagli emigranti più che dagli stessi abitanti d’Irlanda. Si stima infatti che nel 1890 il 40% delle persone nate in Irlanda vivesse altrove, perciò il desiderio di sbandierare la propria identità e cultura nazionali era più che comprensibile.
Ad ogni modo, la Festa di San Patrizio non divenne ufficialmente una festività nazionale in Irlanda fino al 1903 e bisognò attendere il 1931 per assistere alla prima parata in onore del patrono nazionale.

Ricordiamo anche che durante il giorno di San Patrizio venivano revocate le restrizioni relative agli alcolici, il che fece sì che il consumo di tali bevande diventò parte integrante dei festeggiamenti. Al giorno d’oggi infatti è quasi obbligatorio sorseggiare una pinta di Guinness durante un qualsiasi evento dedicato alla Festa di San Patrizio, ma in Irlanda non è sempre andata così: dal 1927 al 1961, infatti, in questo giorno era vietata la vendita di alcolici.

media

In genere, quasi mezzo milione di persone partecipano ogni anno al St. Patrick’s Festival a Dublino, spendendo un totale di 74 milioni di euro nell’arco dei cinque giorni. La capitale d’Irlanda non è però l’unica città che si veste di verde il 17 marzo e non sorprende che anche i tanti irlandesi in Nord America organizzino feste a dir poco eccezionali.

A New York si svolge la più grande parata di San Patrizio al mondo, che vede protagonisti 150.000 partecipanti tra cui bande musicali, il dipartimento di polizia e dei vigili del fuoco. A Chicago, invece, vengono gettati nel fiume oltre 20 kg di colorante per donargli una tonalità smeraldo. Per di più, negli Stati Uniti, durante la Festa di San Patrizio vengono spillate in media 13 milioni di pinte di Guinness e vengono spesi oltre 6 miliardi di dollari in tutto il Paese, inclusi i 133 milioni spesi per l’importazione di cavoli.

La festa che si svolge a Londra culmina invece in un concerto dal vivo a Trafalgar Square, mentre, se siete appassionati di cultura, il Sarajevo Irish Festival ospita compagnie teatrali, musicisti folk e mette a disposizione film irlandesi.

I festeggiamenti non sono appannaggio solo del mondo occidentale, anche Tokyo, Mumbai e Buenos Aires sono tra le tante altre città che partecipano alla festa. Probabilmente, il luogo più sorprendente in cui si festeggia San Patrizio è l’isola di Montserrat, un territorio britannico d’oltremare conosciuto come l’isola di smeraldo dei Caraibi. Il retaggio irlandese di Montserrat risale al XVII secolo, quando divenne una delle destinazioni preferite dai cattolici irlandesi che vennero perseguitati dopo essere stati esiliati da Oliver Cromwell. Infatti, un censimento del 1678 evidenziò che oltre la metà della popolazione che viveva sull’isola era irlandese.
Oggigiorno, Montserrat dedica ben 10 giorni alla Festa di San Patrizio, dopotutto si tratta del santo patrono di quest’isola, e alla parata per i festeggiamenti partecipano anche gruppi di ballerini mascherati.

Recentemente, invece, festeggiare San Patrizio non è stato così semplice e molti degli eventi tradizionali sono stati cancellati o hanno subito delle limitazioni. Ciò, però, non significa che i festeggiamenti non torneranno a colorare di verde tutto il mondo quando tutto tornerà alla normalità.
Dato che a livello globale si contano ben 80 milioni di persone che non vedono l’ora di sbandierare le proprie origini irlandesi, i festeggiamenti riprenderanno senza dubbio come di consueto.

*Si prega di essere consapevoli del fatto che questo link vi rimanderà al sito scommesse