Le precise origini del termine "fold" nel poker sono incerte e dibattute tra gli appassionati e gli storici del poker: esistono diverse teorie al riguardo, ognuna con i suoi punti di forza e di debolezza: la più nota è la teoria del "foglio piegato”, che sostiene che derivi dall'espressione inglese "to fold", che significa "piegare". Secondo questa teoria, i giocatori inizialmente comunicavano la loro scelta di abbandonare la mano piegando le loro carte sul tavolo. Da qui, il termine "fold" sarebbe diventato un modo conciso per dire "passo" o “rinuncio". Un'altra ipotesi meno comune collega il termine al mondo dei cowboy e del bestiame: in questo caso, "fold" si ricollegherebbe all'azione di piegare il bestiame per indirizzarlo verso una specifica direzione. In analogia, il giocatore "folda" le sue carte per "ritirarle" dal gioco. Alcuni studiosi ipotizzano che il termine invece derivi dal tedesco "folden", che significa "nascondere" o "celare". In questo caso, il riferimento sarebbe all'atto di nascondere le carte per indicare la rinuncia alla mano. 

Indipendentemente dalle sue origini precise, è certo che il termine "fold" si è diffuso rapidamente nel poker, diventando un linguaggio universale per indicare l'azione di abbandonare la mano. L'utilizzo di questo termine conciso e inequivocabile ha contribuito a snellire il gioco e a renderlo più dinamico, facilitando la comunicazione tra i giocatori di diverse lingue e culture. Oltre alle teorie storiche, è interessante notare alcune curiosità legate al termine "fold": nel poker cinese, ad esempio, l’azione di foldare è chiamata "shu pai", che significa letteralmente "mettere le carte a dormire". In alcuni contesti informali, il fold viene scherzosamente chiamato "chicken out", che significa "rinunciare per paura”. Detto questo, ci siamo chiesti: quando è più opportuno passare la mano? A fare la differenza nel Texas Hold’em è il momento del gioco, la posizione al tavolo ecc: scopriamo insieme alcuni dettagli e indicazioni a riguardo.

Quando foldare nel poker? Non esiste una linea generale

Nel poker, non esiste una regola fissa per stabilire quando foldare, in quanto la decisione dipende da una serie di fattori che variano a seconda della specifica situazione. Tuttavia, possiamo individuare alcune situazioni tipiche in cui foldare è generalmente la mossa più indicata:

  • Nel pre-flop a pesare sono soprattutto le carte deboli e/o posizione sfavorevole al tavolo: se le tue carte sono deboli (come carte alte non in coppia o suited connectors) e ti trovi in posizione late o blind, è generalmente consigliabile foldare. Altra considerazione da fare è quella relativa alla tipologia di tavolo e di propensione al rischio degli avversari: se stai giocando a un tavolo con giocatori "tight" (che giocano poche mani), foldare più spesso può essere una strategia vincente, in quanto riduce il numero di mani in cui ti trovi coinvolto con mani marginali;

  • Una paio di linee guida anche per il flop: se ciò che viene fuori non è favorevole, ossia non ha migliorato la tua mano e pensi che gli avversari abbiano mani più forti, foldare è spesso la scelta migliore. Oppure puoi farne un discorso di continuation bet: se un avversario effettua una continuation bet e ritieni che la sua mano sia più forte, foldare può essere l'opzione migliore per evitare di perdere ulteriori chips. Mai rincorrere chi siede al nostro fianco al tavolo;

  • Per quanto riguarda la scelta da fare su turn e river, ossia nelle fasi finali della mano, diventa più complicato: sicuramente pesa il mancato miglioramento e se non hai buone probabilità di fare passi in avanti, foldare è generalmente la mossa più saggia. Altra alternativa da considerare è quella della scarsa equity: se calcoli che la tua equity (probabilità di vincere la mano) è bassa, foldare può essere la scelta migliore per minimizzare le perdite.

È importante ricordare che foldare non significa sempre essere deboli: al contrario, a volte è la mossa più forte che puoi fare. Ci sono sempre altri fattori da considerare: se le informazioni sugli avversari ti indicano che hanno mani forti, foldare può essere la mossa giusta. Occhio anche allo stack: se è ridotto, è più importante foldare mani marginali per evitare di rimanere con pochi chips. Fondamentale valutare anche al tipo di torneo o cash game disponibile: in un torneo, dove il tuo obiettivo è sopravvivere, foldare più spesso può essere una strategia vincente. In un cash game, dove puoi ricaricare lo stack, puoi permetterti di giocare mani più speculative.

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