Da un punto di vista prettamente storico e filosofico il ramino è il gioco di carte da tavolo per antonomasia. Le regole molto semplici e basilari lo hanno reso popolare in tutto il mondo, anche in quello dei casinò online*, ma quali sono esattamente le regole del ramino? Esiste un regolamento internazionale codificato oppure il passaparola di generazione in generazione ha avuto la meglio?

Non esistono fonti certe che attestino il luogo e la data di origine del ramino, in fondo chi non vorrebbe attribuirsi il merito di una scoperta così sensazionale? La teoria che ha raccolto il maggiore consenso prende forma dall’America e dal Texas in particolare, ma sarebbero stati dei messicani negli Anni Venti del Novecento a diffondere negli Stati Uniti il popolare gioco di carte che è il ramino. Da lì la tradizione anglosassone ha preso piede espandendosi anche in Europa e dando il via a quantità spropositata di varianti locali che ancora a oggi persistono. Per usare una metafora di immediata comprensione il ramino va immaginato come il nonno dei giochi di carte da tavolo tradizionale, da cui poi sono stati generati i figli Scala 40, Burraco e Pinnacola. Di fatto Scala 40 ne ha raccolto l’eredità condividendone la gran parte delle caratteristiche. Ma come si gioca a ramino? Andiamo a scoprirlo insieme nella prossima guida.

Regole del ramino: preparazione al gioco e valore delle carte

Prima di procedere a qualsiasi tipologia di spiegazione del ramino è bene ricordare che non esiste un regolamento ufficiale del ramino a livello internazionale, perciò prenderemo in considerazione la variante più diffusa e praticata in Italia: incredibile ma vero. Innanzitutto, l ramino è un gioco di carte individuale, secondo lo schema “tutti contro tutti”, e contempla un numero di giocatori che varia da 2 a 7. È possibile aumentare ulteriormente il numero dei giocatori ma in questo caso si deve necessariamente adoperare un secondo mazzo di carte, ma quali?

Carte da gioco francesi, un mazzo di 108 carte composto dalle 52 tradizionali ripetute e da quattro jolly (o “matte”). Il valore delle carte da gioco è nominale, secondo dunque il principio valido anche a Scala 40, mentre tutte le figure (Jack, Donna e Re) valgono 10 punti. L’asso e il jolly si comportano invece in maniera differente: l’asso vale 11 punti se associato a una combinazione di assi (tris o poker) oppure se inserito in una sequenza che contempla anche il Re, altrimenti ha valore pari a un singolo punto (per esempio in una sequenza che contempla il Due). Il Jolly ha invece valore variabile, nel senso che assume il valore della carta che sostituisce.

A questo punto possiamo ufficialmente procedere identificando il mazziere, ovvero colui che darà le carte per primo. Tra i metodi più comuni c’è quello del “basso fa il mazzo”: si pesca una carta e quello con il valore più basso apre le danze.

Regole del ramino: sviluppo del gioco e obiettivi

Come in qualsiasi altro gioco di carte da tavolo l’obiettivo è “chiudere”, ossia rimanere senza carte in mano dopo aver scartato. Nel caso in cui l’avversario si riveli più bravo o fortunato di noi allora dovremo minimizzare i rischi per non essere ufficialmente estromessi dal gioco: ciò avviene quando si superano i 101 punti di penalità (ma anche qui occhio alle varianti che prevedono soglie differenti). La distribuzione delle carte è classica ma il numero e il senso vanno invece a discrezione della variante. Di norma la tradizione anglosassone prevederebbe sette carte, tuttavia in Italia è piuttosto diffusa l’usanza di distribuzione pari a dieci carte per giocatore e in senso antiorario. Al termine della procedura il mazziere ripone il tallone di carte non distribuite e scopre la prima carta che comporrà il pozzo degli scarti.  

A questo punto ogni giocatore procede in maniera indipendente cercando di chiudere la mano. La procedura prevede due possibilità: pescare dal tallone oppure prelevare l’ultima carta presente dal pozzo. In questo secondo caso sarà obbligatorio “scendere” sul tavolo con la creazione di una sequenza (detta anche “scala”) o combinazione (tris o poker), altrimenti si procederà a scartare nel pozzo una carta che può essere anche quella appena pescata. Nella variante a punti per scendere è inoltre necessario mettere in tavola almeno 50 punti tra tutte le sequenze e combinazioni: nel momento in cui scendiamo le creazioni diventano a disposizione di tutti gli altri giocatori che potranno allungarle (ma solo se saranno ugualmente “scesi”).

Importante nota a margine nel caso di una combinazione, i semi non possono essere ripetuti proprio come a Scala 40, mentre quando si utilizza un jolly in una combinazione bisogna sempre dichiarare il seme che sostituisce. Se, invece, il jolly viene “rubato” a una combinazione già esistente allora diventa immediatamente in nostro possesso a patto che riusciamo seduta stante a creare nuove sequenze o combinazioni.

Regole del ramino: strategie e calcolo dei punti

Una volta spiegato in maniera più o meno sommaria il funzionamento del ramino, vediamo qualche piccola strategia di gioco. Soprattutto nella variante con sette carte disponibili in fase di partenza è particolarmente complicato riuscire a “scendere” totalizzando una somma pari a 50 punti, servono a volte anche tre combinazioni o sequenze se il valore è basso. Sulla scelta di combinazioni o scale non esiste un consiglio universale, ma è anche vero che le combinazioni sono più difficili da completare, mancando quasi sempre un solo seme. Inoltre, l’impossibilità di pescare tutto il pozzo degli scarti fa sì che non sia possibile modificare più di tanto il proprio gioco, perciò serve anche un po’ di fortuna nelle pescate dal tallone oppure dagli scarti degli avversari. Fate le vostre scelte!

Infine, per quanto concerne il calcolo dei punti, la questione è semplice poiché non esistono bonus extra oltre ai valori delle carte che, come detto, sono quelli nominali (cioè indicati dal numero). Superata la soglia dei 101 punti (o quella da voi fissata) è possibile riammettere il giocatore escluso riposizionandolo allo stesso livello di punteggio del giocatore “messo peggio”. Buon divertimento!

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