Non esiste una classifica dei quiz televisivi più famosi nella storia d’Italia, ma qualora dovesse essere redatta, certamente nei primi posti comparirebbe “La ruota della fortuna”: mutuato dal format statunitense “Wheel of Fortune”, in onda su NBC, ha raggiunto la popolarità negli anni ’80 sui canali Mediaset con la conduzione di Mike Buongiorno - entrando nell’immaginario collettivo di diverse generazioni fino al mondo dei casinò online*. La ruota della fortuna nasce dall'adattamento del programma made in USA ideato da Merv Griffin e proposto dall'emittente d'oltreoceano NBC a partire dal 1975, con la conduzione di Chuck Woolery, sostituito nel 1982 da Pat Sajak e ancora oggi in onda. Il programma si contende con “Ok, il prezzo è giusto!” il titolo di quiz televisivo più celebre del mondo, grazie alla sua diffusione in 54 Paesi e a un'audience complessiva stimata in circa 100 milioni di spettatori.

In Italia, una forma "embrionale" della trasmissione venne realizzata nel 1983 per Canale 5 all'interno del gioco finale della frase misteriosa nel programma “Ciao Gente”, condotto da Corrado. Egli nel 1985 lo ripropose anche nella parte preserale di “Buona Domenica" da lui condotta. Sempre su Canale 5 “La ruota della fortuna” apparve a partire dall'autunno dello stesso anno come gioco all'interno della trasmissione “Pentatlon”, condotto da Mike Bongiorno. Tali inserimenti marginali in altre trasmissioni erano legati ai tentativi di acquisire i diritti del format, frenati dalle esose richieste dei titolari statunitensi. Nel 1987 il nascente circuito Odeon TV acquistò infine i diritti del format, mentre Canale 5 propose all'interno del contenitore domenicale La giostra un quiz simile intitolato Parole d'oro, la cui differenza principale con l'originale era la presenza delle lettere dell'alfabeto che sostituivano i premi in denaro sulla ruota. Ma ricordate tutte le regole del gioco? Andiamo a rivederle insieme.

La ruota della fortuna: struttura e regolamento del gioco

Le edizioni più note del programma, condotte da Mike Buongiorno, partivano dalla presenza di tre postazioni che accoglievano i concorrenti; quella sul lato sinistro è rosa, per la sfidante donna, quella al centro è gialla, per il campione o la campionessa in carica, e quella a destra è azzurra, per lo sfidante uomo (una distinzione di genere e “parità” a suo modo moderna, visto quanto poi accaduto nel mondo della TV nei decenni successivi). Alle spalle dei concorrenti vi erano tre grandi varianti del logo della trasmissione dello stesso colore delle rispettive postazioni, con una vistosa scritta «campione» sul logo centrale. In corrispondenza di ciascuna postazione vi erano due contatori; quello superiore era contrassegnato dalla scritta «TOT» e si riferiva al montepremi accumulato durante tutta la puntata; quello inferiore, contrassegnato con «ORA», si riferiva al montepremi parziale accumulato durante la manche in gioco.

A valle delle postazioni, in posizione orizzontale, c'era la grande ruota, divisa in tanti spicchi colorati, ciascuno dei quali riportava diverse indicazioni:

  • varie somme di denaro, con valori che andavano da un minimo di 300.000 lire ad un massimo di 1 milione di lire (solo nella prima edizione fu presente anche lo spicchio avente il valore di 200.000 lire);

  • il passamano, con il quale il concorrente doveva cedere il turno di gioco all'avversario;

  • il perdetutto, con cui il concorrente perdeva sia il turno di gioco sia il montepremi parziale accumulato fino a quel momento;

  • il jolly, che consentiva al concorrente di non perdere il turno, acquisito automaticamente quando il giro di ruota si fermava sul relativo spicchio.

Il titolo del programma si riferiva alla casualità con la quale la ruota terminava la sua corsa in uno degli spicchi nei quali era suddivisa: quale fosse lo spicchio su cui si ferma la ruota non dipendeva dalla abilità o dalla bravura del concorrente, ma solo dalla fortuna (o dalla sfortuna). Sul perimetro della ruota erano fissati dei pioli, che servivano al concorrente come appigli per dare lo slancio alla ruota facendola girare e per dividere tra loro gli spicchi della ruota: ogni spicchio era delimitato da due pioli, con due pioli intermedi (quindi occupava in totale 4 pioli e 3 spazi tra i pioli). Ancorato a ciascuna delle tre postazioni, vi era un cursore, che ogni volta che la ruota girava scattava strisciando da un piolo all'altro e produceva il caratteristico rumore del giro di ruota: serviva per determinare senza ambiguità lo spicchio sul quale la ruota si fermava, venendosi a trovare tra due pioli consecutivi. Si considerava sempre il cursore sotto chi aveva appena girato la ruota. Di fronte ai concorrenti c'è un tabellone meccanico con caselle a tre facce, una celeste, una bianca ed una con una grande lettera nera su sfondo bianco. Le caselle bianche corrispondevano alle lettere che costituivano la frase da indovinare: compito della valletta era quello di girare le caselle che si illuminavano a mano a mano che un concorrente ne indovinava le rispettive lettere. La posizione di Mike Bongiorno era a destra della postazione dei concorrenti, dietro ad una sbarra.

Il ruolo della valletta e delle altre “figure” presenti all’interno del gioco

Un ruolo fondamentale era ricoperto dalle vallette, che - come già specificato in precedenza - avevano il compito di scoprire le caselle del tabellone. Altre figure chiave della trasmissione erano gli autori e giudici di gara: Illy Reale, Ludovico Peregrini, Alvise Borghi e Davide Tortorella, che durante la puntata dialogavano con il conduttore dando spiegazioni sulle soluzioni appena apparse sul tabellone, e Damiano Gagliani, che animava il pubblico incitandolo a tifare e incoraggiare i concorrenti.

La ruota della fortuna: lo svolgimento delle manche di gioco

All'inizio della manche viene dato il tema di una frase misteriosa celata dal tabellone. Subito dopo il concorrente subito a fianco del conduttore gira la ruota: se questa si ferma su un premio in denaro (di quelli indicati in precedenza), deve chiamare una consonante. Se tale consonante è presente nella frase, le caselle che celano la lettera richiesta si illuminano e il concorrente vince la cifra indicata dalla ruota moltiplicata per il numero di volte che la lettera è presente nella frase, che va ad aggiungersi al suo montepremi parziale. Dopodiché il concorrente ha cinque secondi per scegliere se girare ancora la ruota, tentare di dare la soluzione o comprare una vocale al costo fisso di un milione di lire, che viene sottratto dal proprio montepremi parziale. Successivamente, se il concorrente scopre una qualunque lettera o guadagna un jolly, ripete il gioco di cui sopra, altrimenti cede il turno al concorrente a fianco.

Il concorrente perde il turno di gioco quando:

  • chiama una lettera non presente nella frase o già scoperta;
  • dà una soluzione errata della frase;
  • il suo giro di ruota si ferma sullo spicchio passamano (con cui si perde il turno di gioco) o sullo spicchio perdetutto (con cui si perde sia il turno di gioco che il montepremi parziale accumulato fino a quel momento);
  • dopo aver girato la ruota, chiama una vocale anziché una consonante;
  • gira la ruota dopo che sono state scoperte tutte le consonanti presenti nella frase (ed in questo caso viene azzerato anche il suo montepremi parziale);
  • fa passare i cinque secondi senza decidere cosa fare.

In tutti questi casi, qualora il concorrente fosse in possesso di un jolly può giocarlo, evitando così la perdita del turno (ma non l'eventuale perdita di tutto il suo montepremi parziale se la ruota si ferma sullo spicchio perdetutto). Quando tutte le consonanti della frase sono scoperte, un triplice segnale acustico avverte i concorrenti che da lì in avanti, quando viene il loro turno, è concesso solo di tentare di dare la soluzione oppure, se in possesso del montepremi necessario, comprare una vocale. La manche finisce quando un concorrente dà la soluzione esatta; in tal caso, il concorrente aggiunge al suo montepremi totale il montepremi parziale accumulato durante la manche (se tale montepremi è inferiore ad 1 milione di lire, questo viene arrotondato a tale cifra). Gli altri concorrenti non aggiungono nulla al loro montepremi totale, anche nel caso in cui il loro montepremi parziale fosse superiore a quello del vincitore della manche. Al termine dell'ultima manche, il concorrente con il maggior montepremi totale viene proclamato campione e torna nella puntata successiva. Il campione rimane in carica per un numero massimo prestabilito di puntate, variabile a seconda delle edizioni.

Si giunge poi così alla fase finale del gioco: il campione in carica, oltre alla vincita in denaro accumulata durante le manches, ha la possibilità di vincere un ulteriore premio fisico a sua scelta tra quelli presenti in studio quali un automobile, una pelliccia, un impianto stereo e tanti altri oggetti indovinando la frase finale. Il concorrente chiama, senza girare la ruota, cinque consonanti ed una vocale a sua scelta. Vengono scoperte tutte le lettere chiamate, se presenti, dopodiché viene dato il tema della frase e scatta il cronometro, scandito da un rullo di tamburi. Il concorrente ha quindici secondi per dare la soluzione: se ci riesce, aggiunge ai soldi già vinti il premio della frase finale.

La ruota della fortuna: curiosità di un programma che ha fatto la storia della TV

Nell'estate del 1994, in occasione dei mondiali di calcio negli Stati Uniti, viene realizzato un secondo spin off del programma, dal titolo “La ruota mundial”, dove partecipano, come concorrenti, i migliori campioni di calcio e personaggi televisivi legati al mondo dello sport, che devolvono le vincite in beneficenza. Il programma va in onda per cinque sabati in prima serata dal 18 giugno al 16 luglio dello stesso anno. Nel cast figurano Paola Barale e l'animatore Damiano Gagliani. Nella terza puntata, andata in onda nella giornata di sabato 2 luglio 1994, i tre concorrenti furono Giampiero Boniperti, Idris e Franco Causio. La puntata venne vinta da Franco Causio. Queste soltanto alcune delle curiosità che riguardano la trasmissione:

  • Il 1º luglio 1993 andò in onda regolarmente la puntata, nonostante la morte, avvenuta poco prima per un incidente stradale, dell'autore Illy Reale; Mike fu protagonista di un fuori programma, annunciando l'evento e che la puntata prevista per quel giorno, registrata diverse settimane prima, sarebbe stata regolarmente trasmessa, per non allarmare gli anziani genitori dell'autore, che si voleva venissero informati del fatto da persone a loro più vicine invece che dalla trasmissione, e che dunque per alcune settimane sarebbero andate in onda delle puntate in cui sarebbe stato ancora presente il giudice appena deceduto. Alcune settimane dopo fu poi trasmessa la puntata registrata nel giorno della morte di Reale, con presentatore e cast visibilmente commossi e rattristati;

  • Famose le punizioni scherzose di Mike nei confronti dei concorrenti che commettevano errori: ad esempio, nella puntata del 18 settembre 1992 quando una concorrente aveva chiesto una consonante già uscita nella frase, o nella puntata del 18 aprile 1995 quando una concorrente aveva dato la soluzione confondendo la vocale esatta con un'altra che nella frase stessa era già uscita ben sei volte;

  • In una puntata del 1992, una concorrente, di nome Paola, svenne per ben due volte durante la prima manche. Mike, esasperato dalle continue interruzioni della registrazione, propose alla concorrente di tornare la puntata successiva in quanto non in grado di proseguire il gioco, e la puntata, poi andata in onda regolarmente, si svolse avendo solo due concorrenti;

  • In una puntata del 1994, capitò che, terminate tutte le manches, tutti e tre i concorrenti avevano accumulato lo stesso montepremi; dopo una consultazione con i giudici si decise di far tornare tutti e tre alla puntata successiva;

  • Tra i concorrenti del quiz, va ricordata la partecipazione nel 1994 del futuro presidente del Consiglio Matteo Renzi (all'epoca studente diciannovenne), che partecipò a cinque puntate del programma, vincendo 48 milioni di lire. Nel 1992 partecipò come concorrente anche la futura conduttrice televisiva Adriana Volpe;

  • Famoso fu inoltre il concorrente Giancarlo Pelosini da Rosignano Marittimo che nella puntata del 13 marzo 1995, nella frase "Le Amazzoni" disse il nome dell'organo genitale femminile mentre stava dando la soluzione, suscitando ilarità nello studio. Pelosini in seguito ammise di essere stato indeciso riguardo alla vera parola esatta, che era "FOGA".

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