Il forfait causa infortunio di Rafa Nadal ha spianato la strada a Nick Kyrgios per raggiungere una finale contro Novak Djokovic che potrebbe portarlo a conquistare la vittoria più importante della sua carriera. Riuscirci però non sarà semplice, anche perché il serbo è il favorito d’obbligo di una partita che arriva dopo una stagione e un torneo più complicato del previsto per entrambi. Scopriamo insieme qualche dato in più sui due finalisti di Wimbledon 2022.

Il percorso di Djokovic a Wimbledon 2022 per arrivare fino alla finale

Per Djokovic questo 2022 è stata una stagione particolarmente travagliata a seguito della sua scelta di non vaccinarsi che, a partire dagli Australian Open, ha complicato non poco la sua possibilità di essere in campo in vari tornei (soprattutto nei primi mesi dell’anno). Al momento infatti sono 27 i match disputati dal campione serbo in questa stagione (22 dei quali vinti), reduce dal successo agli Internazionali di Roma lo scorso maggio senza aver concesso agli avversari neanche un set. Quella però era terra rossa - superficie diversa dall’erba di Wimbledon, sulla quale è riuscito allo stesso modo a difendersi in maniera egregia: partito come principale testa di serie, Djokovic si è sbarazzato per tre set a uno di Soon-woo Kwon. Secco 3-0 invece contro Thanasi Kokkinakis (soltanto sette game concessi - gli stessi vinti da Miomir Kecmanovic nel turno successivo). Dopo la vittoria contro Tim van Rijthoven è arrivata la sfida più complicata del torneo - ai quarti di finale contro Jannik Sinner: sotto due set a zero, Djokovic ha trovato la forza di ribaltare un match in cui è apparso alle corde. Sarà quella la partita a cui Kyrgios dovrà guardare per provare a trovare la chiave per superare il campione serbo.

Il percorso di Kyrigios a Wimbledon 2022 per arrivare fino alla finale

Sono 27 anche le partite giocate dal talento australiano nel 2022, 21 delle quali chiuse con un successo e che gli hanno permesso di raggiungere per la prima volta in carriera la finale di Wimbledon - risultato tutt’altro che scontato, soprattutto dopo aver visto la faticosa vittoria in cinque set arrivata al primo turno contro Paul Jubb. Decisamente più semplice invece vincere contro Filip Krajinovic e Stefanos Tsitsipas (uno psicodramma iniziato con un set vinto dal greco e poi diventato una vera e propria sit-com, fatta di sceneggiate e sfida di nervi tra due campioni che non hanno mai nascosto di detestarsi). La vera svolta alla vigilia di questa finale per Nick Kyrgios però sta nel fatto che, dopo la vittoria ai quarti contro Cristian Garin, ha avuto modo di riposare per ben cinque giorni - non dovendo scendere in campo contro l’infortunato Rafa Nadal, ritiratosi prima della semifinale. Insomma: se esiste un’occasione per Kyrgios di battere Djokovic, questa pare essere la più propizia.

Djokovic contro Kyrgios: i precedenti premiano l’australiano

Se si guarda ai precedenti però si resta sorpresa per due motivi: sia per la scarsa frequenza con cui i due si sono incrociati sul parquet (soltanto due partite) e soprattutto perché a uscirne vincitore è stato in entrambi i casi proprio Nick Kyrgios. La prima volta è accaduto ai quarti di finale in Messico nel 2017 (torneo da due set su tre e non tre su cinque, come accade negli Slam), quando l’australiano ha chiuso 7-6 / 7-5 una partita che mise un bel po’ alle corde il serbo. La seconda sfida, sempre 2017, arrivò al quarto turno di Indian Wells e Kyrgios dominò di nuovo: 64- / 7-6, senza poi incrociare mai più la propria strada con quella di Djokovic.

Il campione serbo però a Wimbledon va a caccia di un traguardo storico: battendo Kyrgios infatti potrebbe diventare il terzo tennista nella storia a vincere almeno sette volte il torneo londinese, raggiungendo Pete Sampras (anche lui a quota 7) e avvicinando il primato di Roger Federer (unico a 8). Kyrgios invece ha il compito di far sognare un’intera nazione come l’Australia, pronta a tornare alla conquista di Wimbledon a 20 anni di distanza dall’impresa compiuta da Lleyton Hewitt nel 2002. Insomma, se vi state chiedendo chi sia il favorito, la risposta non può che essere Djokovic, ma se esiste un giocatore in grado di sorprendere tutti (nel bene o nel male) è proprio Kyrgios; chiamato per la prima volta in carriera a non poter più commettere errori.

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