Sebbene il rugby non rientri tra gli sport più seguiti dagli italiani, né tanto meno dagli appassionati di scommesse online*, non c’è dubbio che la palla ovale incarni tutti i migliori valori che si possano esprimere su un campo di gioco.

In occasione del 6 Nazioni, il torneo di rugby più importante a livello internazionale noi de L’Insider abbiamo voluto dare un’occhiata più da vicino a questa competizione, andando a pescare un ospite speciale che sarà lì sul campo a battagliare per i nostri colori: Maxime Mbanda.

L’attuale terza linea delle Zebre si è raccontato in questa simpatica intervista cercando di farci toccare con mano l’ebbrezza e la passione del rettangolo di gioco. Non a caso la sua voce arriva direttamente dal campo di allenamento come potrete vedere spulciando nell’infografica qui sotto.

 

Nell’intervista si presenta “in borghese” ma in campo indosserà fieramente la maglia azzurra che per lui “rappresenta un sogno sin da quand’era bambino, da quando ho iniziato a giocare a rugby”. Prima un sogno poi un obiettivo, e di obiettivi Maxime Mbanda ne ha tanti altri in testa. Il primo pensiero non può che andare alla vittoria di una gara nel Sei Nazioni, che all’Italia manca addirittura dal febbraio del 2015.

Tutti gli appassionati di rugby si chiedono un po’ cosa possa esser andato storto in questi anni ma Maxime ha provato ad alimentare una speranza: “in questi ultimi anni siamo cresciuti molto, così come le altre Nazionali. Ma questo gap si sta riducendo”. Una speranza che si traduce in promessa quando sempre Mbanda afferma che “ci metteremo sotto e cercheremo di raggiungere le nostre vittorie” anche perché “abbiamo cambiato allenatore, Franco Smith è un allenatore molto duro, abbiamo voglia di riscattarci e non vediamo l’ora!”.

E parlando di vittorie la testa non può non andare alle altre Nazioni che battaglieranno all’ultima meta. Difficile trovare un vero favorito per il successo nonostante “una delle partite più sentite è quella con i cugini francesi”. Il messaggio però anche in questo caso è molto chiaro “in ogni partita bisogna dare tutto, l’anima”.

Ce la metterà tutta quindi l’ItalRugby nonostante il periodo non sia tra i più rosei: a Marzo infatti ci saranno le prossime elezioni per la presidenza della FIR, la Federazione Italiana Rugby e per lo sport della palla ovale è un momento di cambiamento, anche da un punto di vista generazionale.

Un periodo che Mbanda definisce “abbastanza confuso, ma bisogna avere la strada futura chiara” e quando si parla di futuro il pensiero va rivolto ai giovani che “piano piano si stanno facendo spazio in prima squadra” che per Maxime saranno fondamentali dopo il saluto di alcuni veterani come Ghiraldini, tra gli altri.

Insomma, ci sono davvero tanti spunti in quest’intervista, non ultimo una lunga parentesi extra-rugbistica che ha visto il nostro ospite protagonista fuori dal campo ma pienamente dentro la vita di tanti di noi. Parliamo dell’esperienza da volontario che Mbanda ha condotto con la Croce Gialla durante il periodo di emergenza che ha colpito l’Italia e non solo nell’ultimo anno. “Durante quest’emergenza il gioco di squadra è stato alla base di tutto, per cercare di salvare più persone possibile”.

Non potevamo chiudere in un modo diverso da questo. La speranza è che anche al Sei Nazione, l’Italia possa mettere in campo i valori che hanno da sempre contraddistinto il nostro paese e il nostro sport.

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