NBA 2019: La partenza di Free Agency più pazza di sempre!

La free agency NBA è partita con il botto: nel corso delle prime due notti di mercato sono stati assegnati contratti per circa 4 miliardi di dollari, una cifra mostruosa che fotografa la partenza di mercato più pazza di sempre.

Prima ancora che la finestra fosse ufficialmente aperta, però, il mondo aveva ricevuto due delle notizie più attese dell’intera estate: Kevin Durant e Kyrie Irving hanno scelto di unire le forze firmando per i nuovi Brooklyn Nets, riscuotendo due quadriennali, uno da 164 milioni e l’altro da 142. Il terzo big name a raggiungerli è stato DeAndre Jordan che ha firmato un quadriennale da 40 milioni, ottenuto grazie alla scelta di Irving e Durant di rinunciare a una parte del massimo possibile per i loro contratti. Una mossa che, quando Durant sarà capace di tornare in campo, li renderà una squadra con gli interi occhi della lega addosso.

Le potenze dell’est non sono state, però, a guardare. I Philadelphia 76ers dopo aver perso JJ Redick (andato ai Pelicans per 26 milioni in due anni) e dopo aver incassato la volontà di Jimmy Butler di unirsi agli Heat, ha spedito Butler e il suo contratto quadriennale da 142 milioni di dollari ai Miami Heat in cambio di Josh Richardson all’interno di una mega trade che ha coinvolto anche Hassan Whiteside (finito a Portland), Moe Harkless (finito ai Clippers) e Myers Leonard (arrivato a Miami). A completare le mosse fin qui operate dei Sixers sono arrivati il rinnovo di Mike Scott (due anni a 9.8 milioni) e soprattutto la firma Al Horford, in uscita dai Celtics, per 109 milioni di dollari.

I Celtics sono stati, quindi, costretti a correre ai ripari, avendo perso le due stelle principali, firmando Kemba Walker che ha lasciato i Charlotte Hornets firmando un contratto da 142 milioni di dollari in quattro anni: sarà lui l’erede di Kyrie Irving con la franchigia del Massachussetts. A completare il quadro è arrivata la firma di Enes Kanter (biennale da 10 milioni) ma anche e soprattutto l’addio a Terry Rozier che ha battuto il percorso inverso rispetto a Walker all’interno di una sign and trade: il nuovo giocatore degli Hornets guadagnerà ben 58 milioni di dollari in 3 anni. Non male per uno che, si credeva, potesse aver sbagliato ad esplorare la free agency già lo scorso anno.

I Milwaukee Bucks, invece, hanno rinnovato per 178 milioni in 5 anni Khris Middleton e per 52 milioni in 4 anni Brook Lopez, ha preso Wesley Matthews con un contratto al minimo salariale, lasciando così partire Mirotic (che ha firmato con il Barcellona un contratto che, stando ai rumors, dovrebbe essere faraonico) e Malcolm Brogdon: il rookie of the year 2017 si è così accordato con i Pacers per un quadriennale da 85 milioni.

Proprio i Pacers hanno affiancato a Brogdon l’arrivo di Jeremy Lamb per 31 milioni in tre anni, ma hanno dovuto salutare Bojan Bogdanovic e Thaddeus Young (finito a Chicago per 41 milioni in 3 anni) diretto agli Utah Jazz, che fin qui hanno fatto un mercato pazzesco.

La squadra di Salt Lake City, infatti, dopo aver salutato Ricky Rubio (51 milioni in tre anni a Phoenix) e Derrick Favors (finito a degli intelligentissimi Pelicans), ha scambiato per ottenere Mike Conley, ha preso Bogdanovic ed è riuscita a ottenere un ottimo Big Man come Ed Davis per un biennale da 5 milioni.

E Golden State Warriors? Ricevuta la notizia dell’addio di Durant hanno ottenuto dai Nets D’Angelo Russell, che ha firmato un quadriennale da 117 milioni di dollari, oltre a Treveon Graham e Shabazz Napier (immediatamente spediti ai Timberwolves). Un’ottima pesca, dunque, per Golden State che si assicura un All-Star giovanissimo. I campioni 2017 e 2018, però, sembrerebbero già interessati a scambiare l’ex Lakers e Nets al miglior offerente, situazione da monitorare. Scontatissimo e meritatissimo, invece, era il quinquennale da 190 milioni firmato da Klay Thompson. Per i californiani ha rinnovato anche Kevon Looney, per 15 milioni in 3 anni.

Chi ci è piaciuto poco? Orlando Magic e Sacramento Kings, ad esempio, che hanno dato contratti remunerativi a giocatori che, in effetti, non sembrano poter cambiare lo status delle due squadre. I Kings, dopo aver rinnovato a 85 milioni per quattro anni Harrison Barnes hanno, infatti, firmato Dwayne Dedmon (40 milioni in 3 anni), Cory Joseph (triennale da 37), Trevor Ariza (biennale da 25). I Magic, invece, dopo aver offerto un rinnovo da 100 milioni in 4 anni a Nikola Vucevic, hanno rinnovato anche Terrence Ross (quadriennale da 54) e hanno firmato Al-Farouq Aminu con un triennale da 29 milioni.

E i grandi delusi, i Knicks? Hanno optato per la firma di tanti giocatori di buon livello che, probabilmente, non basteranno a raggiungere i playoff: almeno hanno optato per contratti di cui possono disfarsi in breve tempo. Nella grande mela sono arrivati Julius Randle (63 milioni in 3 anni), Bobby Portis (31 in 2), Taj Gibson (biennale da 20), Reggie Bullock (21 in 2).

Capitolo eroi romantici: Derrick Rose ha firmato con i Detroit Pistons per 15 milioni in due anni, mentre Isaiah Thomas ha trovato la propria sistemazione agli Wizards, franchigia nella quale prenderà il posto di Tomas Satoransky (finito a Chicago con un triennale da 30 milioni).

Chiudiamo, però, con una certezza: l’Italia avrà un terzo giocatore in NBA, perché Niccolò Melli ha firmato un biennale da 8 milioni di dollari con gli intrigantissimi New Orleans Pelicans.

Di cose ne sono successe, ma tante altre dovranno succederne: tutto il mondo sta aspettando la scelta di Kawhi Leonard. Ma non manca solo l’ultimo MVP delle Finals al conteggio: Willie Cauley-Stein, DeMarcus Cousins, Danny Green e tanti altri devono ancora trovare casa. A raccontarvi tutto ciò, ovviamente, ci saremo sempre noi. Siamo ormai all’interno della più bollente estate di mercato nella storia della NBA!

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