I 50 punti di Giannis Antetokounmpo in gara-6 delle NBA Finals, la vittoria dei Bucks e la conquista del titolo da parte di Milwaukee a 50 anni di distanza dall’anello vinto con Kareem Adbul-Jabbar, hanno sancito la conclusione della stagione 2020-21. La forza della NBA però sta nel non fermarsi mai, nel guardare sempre al futuro, garantendo anche agli ultimi di poter tornare in breve tempo a essere i primi della classe. Come? Attraverso il Draft, l’opportunità data alle franchigie rimaste fuori dalla griglia playoff di essere sorteggiate con probabilità inversamente proporzionali rispetto al piazzamento (l’ultimo classificato ne ha più di tutti, il 17° e primo escluso dalla post-season invece molte meno): attraverso la Lottery - una vera e propria estrazione - vengono poi stabilite le prime 14 posizioni, che quest’anno vedono i Detroit Pistons come la squadra che avrà a disposizione la prima scelta assoluta, seguiti dagli Houston Rockets, i Cleveland Cavaliers, i Toronto Raptors e gli Orlando Magic. Franchigie che da settimane osservano, valutano e provano a intuire il potenziale delle decine di giovani talenti che dai college USA e un po’ da tutto il mondo provano ad affacciarsi al mondo del professionismo NBA, in un Draft che promette di essere - soprattutto nelle primissime posizioni - pieno zeppo di talento. Questi i dieci nomi da tenere d’occhio e che probabilmente finiranno per essere in cima alla lista delle chiamate delle franchigie il prossimo 29 luglio al Barclays Center di Brooklyn.

1) Cade Cunningham, Oklahoma State | Guardia, 19 anni

Il principale candidato a diventare prima scelta assoluta: realizzatore purissimo da 20 punti di media nella sua unica stagione al college, atletico come pochissimi altri giocatori nel suo ruolo, grande visione di gioco, oltre i due metri d’altezza e con un’apertura di braccia che gli permette in difesa di marcare almeno quattro ruoli diversi. La sua più grande forza è non avere punti deboli, tralasciando qualche difetto nel chiudere al ferro e qualche palla persa di troppo da evitare. Certo, se poi si guarda al 40% dall’arco, alla mentalità vincente e alle centinaia di pregi, qualche passaggio a vuoto si può anche perdonare a un prospetto di 19 anni. È lui la vera superstar del Draft 2021.

2) Jalen Suggs, Gonzaga | Guardia, 20 anni

Autore del buzzer beater leggendario nel supplementare della semifinale NCAA contro UCLA alle ultime Final Four (e beffato soltanto in finale da Baylor in una stagione fino a quel punto in cui non era mai stato sconfitto con Gonzaga), Jalen Suggs è un’altra guardia che potrebbe far comodo da subito a tante franchigie NBA: versatile, con grandissima visione di gioco e già pronto ad affrontare un palcoscenico così importante, Suggs ha tutte le carte in regola per diventare un All-Star anche in NBA. Il suo nome sarà certamente tra i primi a essere pronunciati.

3) Evan Mobley, University of Southern California | Centro, 20 anni

Il miglior centro del Draft, fisico ideale per incidere sia in attacco che a protezione del ferro: un difensore d’élite con il potenziale per diventare anche un letale terminale offensivo, un lungo moderno che sa giocare ad alto ritmo, costringe gli avversari a tenersi alla larga dal canestro (una vera e propria macchina da stoppate) e che sa giocare bene il pick&roll. Il tiro è ondivago (sotto media ai liberi e non affidabile dall’arco), ma ha le mani per diventare efficace. Dovesse aggiungere quell’arma al suo arsenale, potrebbe lecitamente puntare a diventare il secondo miglior giocatore del Draft dopo Cunningham.

4) Jalen Green, G League Ignite | Guardia, 19 anni

Grande amico di Ja Morant, è uno dei migliori realizzatori del Draft: sa crearsi il tiro dal nulla, ha grande padronanza dal palleggio e ha una pulizia nel gesto tecnico invidiabile per l’età. Ha scelto la G League e non il college, puntando così su un percorso di crescita vivendo più a stretto contatto con l’ambiente NBA, dimostrando anche grande predisposizione e voglia di imparare. La difesa va sistemata, soprattutto contro l’avversario diretto, così come il fisico (a 19 anni è normale dover aggiungere massa muscolare) e la voglia di condividere il pallone con gli altri. Sarà anche egoista, ma Jalen Green è un’altra scelta da top-5 al Draft 2021.

5) Jonathan Kuminga, G League Ignite | Ala, 18 anni

Dimensioni ideali per la NBA, fisicamente in prospettiva può essere dominante anche tra i professionisti, con un potenziale illimitato sia in attacco che in difesa. Uno dei prospetti più giovani del Draft, Kuminga in G League ha fatto vedere di essere in grado di fare canestro, ambidestro al ferro e con buone doti di passatore. Tutto il resto però è da costruire: un diamante grezzo, con una consistenza difensiva tutta da valutare ad alto livello e con un tiro da costruire (38% dal campo e 24% dall’arco). Una scommessa che in prospettiva potrebbe portare ad avere in squadra un ottimo titolare, ma il condizionale nel suo caso è d’obbligo.

6) Scottie Barnes, Florida State | Ala, 19 anni

Uno dei migliori difensori del Draft, per dimensione fisica - può marcare sostanzialmente tutti e cinque i ruoli - e per mentalità. Fisicamente può già avere impatto in NBA, ma il suo tiro in sospensione potrebbe renderlo un bersaglio per le difese avversarie. Imparare a portare il pallone è un altro grande punto interrogativo rispetto ai suoi margini di crescita: Scottie Barnes è un progetto a lungo termine, un giocatore da aspettare, con le potenzialità e le carte in regola per diventare un Draymond Green o un Bam Adebayo: chi avrà la pazienza di scommettere su di lui?

7) Alperen Sengun, Besiktas | Centro, 19 anni

MVP della lega turca nell’ultima stagione (la seconda più competitiva in Europa dietro la Spagna), Sengun è il prospetto europeo che probabilmente verrà scelto più in alto al prossimo Draft. Mani eccezionali, ottima coordinazione, letale vicino al ferro, ma con un gioco in continua crescita. Ha grande tocco (81% ai liberi) e potrebbe cavalcare le ottime sensazioni che i centri europei stanno raccogliendo in NBA - Jokic, Nurkic, Vucevic e Valanciunas a loro modo lo stanno dimostrando. Diversi i rischi potenziali, soprattutto in difesa, dove potrebbe essere un grosso problema per la resa di squadra: mobilità e atletismo non sono a livello NBA, la protezione del ferro è relativa e può diventare bersaglio degli attacchi avversari. Sicuramente però qualcuno deciderà di puntare su di lui in Lottery.

8) Kai Jones, Texas | Ala/Centro, 20 anni

Ha iniziato a giocare a pallacanestro 4 anni fa, dopo essersi trasferito prima negli Stati Uniti nel 2012 per poi tornare nelle sue Bahamas e tentare la carriera nell’atletica: dopo essere cresciuto troppo - supera i 210 centimetri - si è dedicato alla pallacanestro sotto consiglio di Deandre Ayton (prima scelta assoluta nel 2018). Ha enormi margini di miglioramento da unire a un fisico unico, che gli permette di essere letale in transizione e dal potenziale offensivo vastissimo. Manca però d’esperienza, ne risente la sua capacità di prendere la decisione giusta sul parquet e la consistenza al tiro: deve lavorare e non potrà essere decisivo da subito in NBA, ma puntando su di lui si possono raccogliere grandi frutti nel medio-lungo periodo.

9) Keon Johnson, Tennessee | Ala, 19 anni

Giocatore molto anni ’90: un esterno fisico, sa attaccare il ferro, ottima energia e potenza fisica, con buone doti di playmaking, ma con un grandissimo punto interrogativo - la capacità di tirare e incidere dall’arco. Keon Johnson ha chiuso la stagione con il 27% dalla lunga distanza su meno di due tentativi a partita. Inconsistente da tre punti, è portato a forzare la giocata proprio perché non si fida del suo tiro. La sua esplosività però è tutta da vedere, così come la predisposizione per il gioco, l’intensità e la voglia di vincere: quante volte è successo che gli staff NBA sono riusciti a costruire un tiro anche su prospetti lontani dall’essere accettabili? Il suo potrebbe essere l’ennesimo caso.

10) Josh Giddey, Adelaide | Ala, 18 anni

Dopo LaMelo Ball, un altro giovane talento pronto a sbarcare in NBA dopo aver giocato in NBL: australiano e impegnato alle Olimpiadi con la nazionale, Giddey è uno dei giovanissimi del Draft, recordman per triple doppie in una singola stagione nel campionato australiano e con una visione del gioco unica. Passatore eccezionale, spettacolare per certi versi, abbina al suo talento ottime dimensioni. Soffre in difesa, è poco atletico e deve trovare il modo di essere più efficace come realizzatore: ciò non toglie però che i suoi assist potrebbero presto diventare una presenza fissa negli highlights NBA sin dalla prossima regular season.

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