Il Milan e le Finali di Champions... Perse!
Il lato oscuro della storia europea del Milan
Il club italiano più vincente a livello internazionale è il Diavolo: tante vittorie, ma anche alcune pesanti sconfitte!
Quando si parla della “Coppa dalle Grandi Orecchie”, non si può non pensare a lui, il Milan, il club italiano che ne ha vinte più di tutte in Italia.
Secondo solo al Real Madrid, il club rossonero ha scritto pagine importantissime della storia del calcio continentale, costruendo un alone di magia attorno al club grazie ai successi e ai grandi campioni che proprio nelle massima manifestazione europea hanno lasciato il loro segno indelebile.
Dal trio degli olandesi di Arrigo Sacchi all’invincibile difesa italiana di Fabio Capello costituita da Tassotti, Baresi, Costacurta e Maldini, senza dimenticare i successi di Nereo Rocco e quelli più recenti di Carlo Ancelotti.
Un club dalla grande tradizione e DNA europea, ma ai tanti successi europei vanno affiancate anche pesanti sconfitte; le finali di Champions perse dal Milan sono quattro, e in quest’articolo andremo a rivivere insieme quei momenti.
La storia delle finali di Champions perse dal Milan
Bando alle chiacchiere, andiamo avanti con la lista delle finali di Champions perse dal Milan.
28 Maggio 1958, Bruxelles - Milan – Real Madrid 2-2 (2-3 dopo i tempi supplementari)
La prima finale disputata (e persa) dai rossoneri è quella contro l’altra grandissima del calcio europeo, i Galacticos del Real Madrid.
Apre le marcature Schiaffino per il Milan, ma Alfredo Di Stéfano dà il via alla rimonta poi completata da Rial.
Grillo, centravanti del Milan, ridà speranza al Diavolo mandando la partita ai tempi supplementari, ma niente da fare… Un gol di Gento al minuto 107’ infrange il sogno del Milan.
26 Maggio 1993, Monaco di Baviera – Milan – O. Marsiglia 0-1
Dopo una serie di 4 successi consecutivi è tempo di un’altra sconfitta per i rossoneri: ci pensa l’OM di Raymond Goethals a far patire le pene dell’inferno al Diavolo, con un 1-0 che scaturisce da un corner battuto da Abedì Pelé e ribadito in rete da Basile Boli.
Sconfitta dolorosa, soprattutto perché il Milan pareva essere la più forte tra le due squadre, ma il verdetto del campo è stato un altro…
24 Maggio 1995, Vienna – Milan – Ajax 0-1
Due anni dopo, in mezzo la storica finale vinta contro il Barcellona di Johann Cruyff e il Milan è di nuovo lì, come spesso le capitava in questo periodo), in finale di coppa.
Un’altra finale di Champions persa dal Milan, sempre di misura, ma stavolta con un gol allo scadere di colui che poi divenne (seppur per poco tempo e senza molta fortuna) un giocatore rossonero: Patrick Kluivert.
I giovani di Van Gaal dimostrarono maggior brillantezza rispetto a un Milan oramai a fine ciclo, seppur ricco di talento e qualità.
Basti pensare però al centrocampo degli olandesi per far sì che i tifosi del Diavolo possano accettare meglio il risultato: Davids, Seedorf, Rijkaard, Litmanen.
Insomma, una squadra che di sicuro non peccava in quanto a qualità e personalità…
25 Maggio 2005, Istanbul - Milan - Liverpool 3-3 (5-6 dopo i calci di rigore)
Come dimenticare la notte di Istanbul? Probabilmente (anzi, senza ombra di dubbio!) è lei la finale più dolorosa per i tifosi rossoneri: Milan che passa in vantaggio per tre reti a zero dopo un primo tempo giocato benissimo, con Hernan Crespo mattatore della sfida e Paolo Maldini a segno su calcio piazzato (la vittoria della Champions probabilmente avrebbe portato il capitano storico rossonero al pallone d’oro…).
Cosa succede poi all’intervallo? Leggende metropolitane parlano di festeggiamenti negli spogliatoi (anche se pare assurdo che ciò accada in uno spogliatoio con a capo Carlo Ancelotti e giocatori dell’esperienza di Cafù, Nesta, Maldini, Pirlo e via via tutti gli altri!). Magari si è semplicemente staccata la spina dato che un vantaggio così largo e conquistato dominando l’avversario pareva impossibile da recuperare.
Fatto sta che, prima il gol dalla distanza di Gerrard, poi Vladimir Smicer e infine Xabi Alonso sulla ribattuta di un rigore appena parato da Nelson Dida, e il Liverpool si trova lì, di nuovo in ballo e carico più che mai!
Il resto è storia… gli errori dal dischetto di cecchini infallibili come Pirlo e Shevchenko non potevano che essere un segnale che li Liverpool doveva vincerla, in un modo o nell’altro.
Solo chi osa, sbaglia
Concludiamo il nostro articolo sulle finali perse dal Milan con una riflessione: ci sono club che hanno una storia ricca di successi, ma anche di sconfitte.
Il Milan è uno di questi: ha vinto tantissimo, ma anche perso più e più volte finali.
Una frase di Paolo Maldini, leggenda rossonera, è emblematica “Sono il giocatore che ha vinto di più ma che ha anche perso più di tutti”. Proprio così, perché solo chi è ad altissimi livelli e ha una gran fame e voglia di vincere rischia di sbagliare e, di conseguenza, perdere qualche partita, o magari qualche finale…
Ciò comunque non toglie la grandezza di un uomo che lotta o, in questo caso, di una grande squadra che fa di tutto per sognare e far sognare i propri tifosi.
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